Campionato Serie A
2008-2009 – Trentasettesima giornata (diciottesima di ritorno)
Siena, domenica 24 maggio 2009 – ore 15:00
SIENA - JUVENTUS ( 0 – 3 )
RETI: 17’pt e 44’st Del Piero, 37’pt Marchisio
SIENA (4-4-2): Curci, Rossettini
(26’st Del Prete), Ficagna, Portanova, Rossi, Coppola, Vergassola, Galloppa
(5’st Zito), Jarolim, Maccarone (17’st Ghezzal), Calaiò. All. Giampaolo. A
disposizione: Manitta, Bradao, Packer, Del Prete, Codrea, Zito, Ghezzal.
JUVENTUS (4-4-2): Buffon, Zebina,
Legrottaglie, Chiellini, De Ceglie (35’st Mellberg), Camoranesi, Zanetti (25’st
Poulsen), Marchisio, Nedved, Del Piero, Iaquinta (37’st Trezeguet). All. Ferrara.
A disposizione: Manninger, Mellberg, Giovinco, Marchionni, Poulsen, Trezeguet,
Amauri.
ARBITRO: Damato
AMMONITI: 12’pt De Ceglie, 21’pt
Zanetti, 24’pt Vergassola, 23’st Coppola
BUONA LA PRIMA, CIRO!
Cantate ‘o gente, la Juve è risorta! Lasciati alle spalle
i musi lunghi delle ultime settimane, il cambio di allenatore ha consentito di
ritrovare la compattezza di squadra necessaria per raggiungere almeno
l’obiettivo minimo del terzo posto, da oggi matematicamente nostro. Nonostante
la feroce (e sospetta) campagna mediatica che ha accompagnato l’inevitabile
esonero di Ranieri, Ferrara è riuscito a ridare serenità ed orgoglio ad uno
spogliatoio diviso ed abbiamo finalmente rivisto la nostra Juve. Nonostante i
campioni che comunque abbiamo, non riuscivamo più a vincere da addirittura 7
partite, un record o quasi; a Siena abbiamo passeggiato e vinto, com’è normale
per la Juve.
Niente di trascendentale, intendiamoci, ma era impossibile
pretenderlo da un allenatore che ha in mano la squadra da nemmeno una
settimana. L’avversario non era certo dei più agguerriti, come del resto non lo
era l’Atalanta la scorsa settimana, ma la vittoria è stata comunque bella e
importante. E’ parso subito lampante come i giocatori siano scesi in campo con
uno spirito diverso: pressing a tutto campo, raddoppi di marcatura, smarcamenti
e giocate di prima come ai bei tempi. Certo questa squadra ha dei limiti, come
i due esterni di difesa, la condizione fisica non è al massimo, ma è
confortante sapere che non è tutto da buttare come sembrava fino ad una
settimana fa.
Del Piero torna a colpire con le sue punizioni, Marchisio
gioca come un grande, Chiellini in difesa le prende tutte: da queste certezze
nasce la Juve di Ciro Ferrara. Sono sempre più convinto (convinzione personale)
che l’ex-difensore bianconero sarà l’allenatore per il prossimo anno, e se non
sarà lui allora vorrei Antonio Conte, un altro juventino vero. Cannavaro sarà
un rinforzo per la difesa, nonostante l’età e l’ostracismo di una parte della
tifoseria, e Diego sembra ormai vicinissimo. Il brasiliano è un fenomeno
assoluto, che se si riconfermerà anche in Italia potrà finalmente farci fare
quel salto di qualità che ci manca per tornare a vincere. Servirà altro però,
due laterali difensivi e una punta qual’ora dovesse lasciarci Trezeguet.
Servirà una squadra forte perché dovremo giocarci ancora la Champions ed è
venuto anche il momento di far smettere di festeggiare i vincitori di
Calciopoli.
Domenica sarà l’ultima partita di questa altalenante
stagione. Messa al sicuro la qualificazione alla prossima Champions League,
evitato il pericolosissimo tranello dei preliminari, domenica basterà vincere
contro una Lazio già tranquilla per garantirci addirittura il secondo posto. Il
Milan, che sembrava irraggiungibile, infatti è riuscito a farsi sconfiggere
dalla Roma ed ora siamo a pari punti, ma, come con la Fiorentina, gli scontri
diretti dicono Juve. I rossoneri rischiano addirittura il quarto posto dovendo
infatti giocare l’ultima gara proprio a Firenze, in uno scontro diretto da
dentro o fuori che, fortunatamente, noi possiamo guardare dall’altro, senza più
troppa ansia.
Ma domenica sarà soprattutto l’ultima partita in assoluto
di Pavel Nedved (a meno di graditi ripensamenti) e forse l’ultima in bianconero
di David Trezeguet: due grandissimi campioni che hanno fatto in questi anni la
storia di questa gloriosa Signora. Comunque decidano per il loro futuro,
saranno sicuramente sempre nei nostri cuori e allora dobbiamo sfruttare
quest’ultima occasione per dimostrargli tutto il nostro affetto e la nostra
gratitudine.
IL MIGLIORE: 8 MARCHISIO
IL PEGGIORE: 5,5 ZEBINA
BUFFON 6 Mai seriamente impegnato, se la cava con qualche uscita e
qualche buona presa.
ZEBINA 5,5 Inizio da incubo contro un imprendibile (per
lui) Maccarone, alla lunga però ne prende le misure.
LEGROTTAGLIE 6 Sempre
pronto a impostare l’azione con i suoi piedi raffinati, rischia un po’ con
qualche tocco di mano.
CHIELLINI 7 Lui
i piedi raffinati non ce li ha, ma in area di rigore detta legge, sempre in
anticipo, sempre a tempo; un difensore di livello mondiale
DE
CEGLIE 5,5 Rischia tantissimo con
una trattenuta su Calaiò, ma l’arbitro lo “grazia” con il giallo; anche la fase
offensiva e i cross non sono all’altezza delle giornate migliori.
CAMORANESI 6 Sembra
un altro giocatore, si impegna, pressa, aiuta in difesa, lui veramente non lo
digeriva Ranieri; indipendentemente dal fatto che avesse ragione o no, questo
comportamento non gli fa molto onore.
MARCHISIO 8 Sempre nel vivo del gioco,
sempre giocate importanti, sia quando difende, sia quando imposta, sia quando
si inserisce ed affonda fino a segnare la rete del 2-0; ho l’impressione che
ormai il titolare sia lui.
ZANETTI 6,5 Qualche buon lancio che i compagni non sfruttano a dovere e
qualche saggio fallo tattico per evitare problemi più indietro.
NEDVED 7 Incredibile la sua facilità nel verticalizzare il gioco con
rapide accelerazioni che, nonostante l’età, gli avversari non riescono mai a
contenere; un giocatore unico.
DEL
PIERO 7,5 Incanala subito la partita nel verso giusto
con la specialità della casa, la punizione, poi mette Marchisio davanti al
portiere e infine decide di siglare pure la doppietta personale per chiudere il
match; certo nel frattempo aveva sbagliato un po’ di gol non impossibili, ma
cosa possiamo chiedergli di più?
IAQUINTA 5,5 Non è la sua giornata migliore, sbaglia un
gol facile facile e uno stop che poteva consentirgli di calciare a rete, ma non
si tira mai indietro.
POULSEN 5,5 Non voglio infierire, ma il passaggio a
Trezeguet (che non era ancora entrato) è da Gialappa’s; scherzi a parte, si vede
che il giocatore non è tranquillo e ha bisogno di recuperare un po’ di fiducia
in se stesso, non è un fenomeno, ma nemmeno l’ultimo arrivato.
MELLBERG 6 Nessuna
incertezza nel finale, per presidiare l’importante vittoria.
TREZEGUET 5,5 Gioca poco e forse questo lo condiziona, ma è
l’ombra del giocatore che conoscevamo, sbaglia anche gli stop e gli appoggi più
semplici.
FERRARA 7 Non
cambia né modulo né uomini (infortuni a parte), restituisce solo dignità e
autostima a giocatori che, se giustamente motivati, non sono inferiori a
nessuno. Inizia bene, la fortuna lo aiuta, le altre squadre pure, ora il
secondo posto è a portata di mano e per lui, che è stato chiamato per evitare
il quarto, sarebbe una bella soddisfazione. Una soddisfazione che forse potrebbe
lanciarlo sulla panchina della Juve anche per la prossima stagione.