MEDITERRANEITA'

Paola D'Arpino

recensione a

ODISSEA DIGITALE

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Esistono delle peculiarità nella scena della progettazione architettonica contemporanea del Mediterraneo ? L'analisi portata avanti in questo testo ne evidenzia diverse.

La volontà di fare rete, ovvero di tessere relazioni strette tra le ricerche di quest'area culturale, ma anche l'emergere in quest'ambito culturale di veri e propri grandi temi di riflessione su cui le varie ricerche ed ipotesi confluiscono.

In questo ambito culturale importante è il rapporto tra architettura e città, una città non metafisica come era considerata negli anni '60, ma una città reale, complessa, stratificata.

Il paesaggio è sentito come fatto antropico e di connessione tra città, architettura, coltivazioni, ecc

Tutti questi aspetti sono affrontati sempre con un comune pensiero digitale

Perchè l'Odissea ? McLuhan nel 1969, e poi Baricco nel 2001, descrivevano l'Odissea come l'Enciclopedia culturale della Grecia preletterata, un veicolo didattico. Anche coloro che non sapevano leggere o scrivere potevano imparare a memoria l'Odissea e conoscere così la storia, la cultura, del proprio popolo.L'operazione era facilitata dal fatto che l'Odissea è in versi e grazie al sistema ritmico, più facilmente memorizzabile. All'inteno della storia venivano inserite così le informazionii.

 

Il verso è dunque una forma mimetica del passaggio del'informazione.

La forma mimetica è caratteristica anche del digitale, e una stringa di bit è come il verso per gli antichi greci, la metafora del digitale come forma di pensiero poetico.

Nel libro vengono illustrati i progetti che rientrano in queste tematiche di grandi architetti e studi internazionali.

R&Sie, Actar, Arroyo, IaN+, S&Ao, MaO, Cliostraat, Metapolis, Studio azzurro, Negrini, Khoury, Mari, D'Ambrosio, e altri.

 
   

 

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