Chainbreaker
Primal Fear
Metal Commando Italy
www.zuma.tk
Metal Commando Italy
Utenti connessi:
S E Z I O N I
I N T E R V I S T E
A L T R O
DISCLAIMER
All material is ® and © by their respected owners.
All rights reserved.
Use of copyrighted and trademarked material is for entertainment purposes only; no infringement on the original copyrights or trademarks held by the respected owners is intended or should be inferred.

Questo sito viene visualizzato correttamente con lo schermo 800x600 o superiore e internet explorer 6.
INTERVISTA A MAT - 2002
Intervista a cura di Luca per Metalitalia.it

Mat Con “Black Sun” i Primal Fear giungono al quarto full length della loro storia; la band questa volta ha provato a diversificare un po’ il proprio sound, aggiungendo parti piu’ atmosferiche e scrivendo brani leggermente piu’ complessi: ce la faranno i nostri a scrollarsi finalmente di dosso la fastidiosa etichetta di cover band dei Judas Priest che gli e’ stata affibiata dai piu’ maligni? Seduti sulle comode poltrone di un hotel milanese Mat Sinner, bassista della band e figura storica dell’Heavy Metal tedesco, ha risposto alle mie domande con molta calma e in modo molto esauriente, toccando questo e tanti altri argomenti.

CIAO MAT, SICCOME, TANTO PER CAMBIARE, IL TEMPO A NOSTRA DISPOSIZIONE NON E’ TANTISSIMO, INIZIAMO SUBITO PARLANDO DEL MAKING DEL NUOVO “BLACK SUN”…
“Ok, dopo il tour di supporto a ‘Nuclear Fire’, il quale e’ stato lunghissimo e ricco di soddisfazioni, ci siamo ritrovati e chiesti cosa dovevamo fare. La Nuclear Blast ci ha messo a disposizione un budget notevolmente alto cosi’ abbiamo avuto la possibilita’ di poter scegliere gli studi e tutto cio’ che volevamo per questo nuovo album privi di preoccupazioni. ‘Nuclear Fire’ e’ stato un grossissimo successo e magari molta gente avrebbe voluto che noi scrivessimo un album identico ma non era quello che ci andava di fare, volevamo provare a scrivere qualcosa di differente. Come puoi vedere questa volta la copertina e’ prevalentemente blu, inoltre si tratta di un concept e ovviamente anche la musica e’ piuttosto differente da quella contenuta sul nostro terzo album: questa volta ogni membro della band ha proposto delle idee e ha fatto sentire le proprie influenze e tutto cio’ credo abbia contribuito a rendere ‘Black Sun’ l’album piu’ vario della nostra discografia, nonche’ il piu’ atmosferico e dark. E’ un album aggressivo e 100% Primal Fear ma credo che siano innegabili le differenze che intercorrono tra questo e i nostri vecchi lavori.

AVETE REGISTRATO L’ALBUM IN DUE STUDI DIVERSI, NEGLI STATI UNITI E IN GERMANIA…PER QUALE MOTIVO?
“Vedi, abbiamo iniziato a registrare ad Ottobre facendo dei demo di una qualita’ cosi’ elevata che sarebbero potuti benissimo essere le versioni definitive di molte bands dedite al nostro genere. Abbiamo continuato cosi' per un mese registrando circa venti canzoni e alla fine ci siamo chiesti se eravamo totalmente soddisfatti di quello che avevamo prodotto: la risposta e’ stata negativa e cosi’ ci siamo spostati in Texas per ritoccare ulteriormente il tutto e per concentrarci sul mixaggio finale. Negli Stati Uniti ci siamo trovati a lavorare in un modo del tutto diverso da quello a cui eravamo abituati: tutto era diverso, sia per quanto riguarda gli studi che per il clima e l’ambiente circostante, inoltre non siamo riusciti ad abituarci al fuso orario nel breve periodo che abbiamo trascorso laggiu’ cosi’ ci siamo spesso ritrovati a registrare e a mixare nel corso della notte! La cosa positiva e’ che essendo lontani da ragazze ed amici abbiamo potuto concentrarci totalmente sull’album, ovvero quello che ci eravamo prefissati prima della partenza, e credo che il risultato sia assolutamente soddisfacente.”

SEI QUINDI DEL TUTTO SODDISFATTO DI QUESTO NUOVO LAVORO?
“Assolutamente si! La produzione, come ti ho detto, mi piace molto e inoltre trovo che i brani nuovi siano molto piu’ maturi e validi di quelli scritti in passato. Questa volta abbiamo scritto materiale molto piu’ complesso, non ci sono molti brani che seguono la classica forma canzone “strofa-ritornello-strofa-ritornello-assolo” , e’ tutto molto differente, abbiamo riposto estrema cura negli arrangiamenti e abbiamo dato spazio a tutto cio’ che in passato avevamo solo accennato: in ‘Black Sun’ puoi trovare riff taglienti ed arpeggi, canzoni veloci e mid tempo e cosi’ via.”

A QUANTO MI PARE DI CAPIRE IL TUO GIUDIZIO SUI VOSTRI PRECEDENTI ALBUM NON E’ MOLTO POSITIVO QUINDI…
“No, non mi fraintendere, mi piacciono tuttora i nostri vecchi lavori ma trovo che si muovessero tutti nella stessa direzione: chitarra heavy e doppia cassa incessante. L’unica cosa che davvero non trovo piu’ di mio gradimento sono le produzioni, all’epoca le giudicai buone ma ora non riesco a farmele piacere. Credo pero’ che faccia tutto parte del gioco, e’ una cosa comune quella di cui sto parlando e capita a molti musicisti. Per fortuna hai la possibilita’ di migliorarti di volta in volta, si tratta solo di acquisire esperienza nel corso degli anni. Spero che col prossimo album riusciremo ad alzare ulteriormente i nostri standard qualitativi.”

VENIAMO ORA AI TESTI, COME HAI DETTO “BLACK SUN” E’ UN CONCEPT ALBUM, DI COSA PARLA E PERCHE’ AVETE DECISO DI SCRIVERNE UNO?
“La ragione principale e’ che volevamo fare qualcosa di diverso questa volta. Nel periodo antecedente all’inizio della stesura del nuovo materiale abbiamo letto diversi libri e visto alcuni film di fantascienza, poi Ralf un giorno e’ arrivato con alcuni testi che parlavano di queste cose e cosi' abbiamo deciso di creare una storia che si snodasse attraverso i brani dell‘album. La storia parla della nostra aquila a cui viene affidata la missione di trovare il sole nero per salvare il nostro pianeta, ovviamente ci sono molti particolari ma non credo di avere il tempo per dilungarmi cosi’ tanto!”

SECONDO TE QUALI SONO I BRANI MIGLIORI DI QUESTA VOSTRA ULTIMA FATICA?
“Senza dubbio la title track che fotografa al meglio il nuovo corso dei Primal Fear, poi ‘Armageddon’ che sara’ il primo singolo e di cui abbiamo anche girato un video. Anche ‘Lightyears From Home’ e’ un brano davvero valido che sono sicuro andra’ alla grande dal vivo, rimanda a certe cose del nostro debut, poi ‘Revolution’ e’ un altro brano molto bello, sara’ sicuramente riproposto dal vivo. Inoltre verso la fine del disco ci sono brani come ‘We Go Down’ e ‘Uncontrolled’ che sono tra i miei preferiti di sempre. A dire il vero pero’ la mia preferita in assoluto e’ ‘Mind Machine’ in cui per la prima volta canto insieme a Ralf, cio’ non era mai successo in precedenza. Come vedi ne ho menzionati diversi, segno che apprezzo ‘Black Sun’ nella sua totalita’ e ne sono molto soddisfatto.

COSA RISPONDI ALLE PERSONE CHE VI CONSIDERANO JUDAS PRIEST DIPENDENTI?
“Dico solo di ascoltare meglio i nostri album! Questa cosa e’ nata all’inizio della nostra storia, quando Ralf fece delle audizioni per divenire il cantante dei Judas Priest, ma basta ascoltare ‘Black Sun’ per rendersi conto di come siamo due bands assai diverse, su questo album ci sono riff che i Judas Priest non hanno mai avuto. Comunque penso sia ora che tutta questa faccenda venga chiusa, non che gli dia troppo peso, ma mi sono stancato di sentire o leggere queste cose.”

ANCORA UNA VOLTA E’ PRESENTE UN AQUILA IN COPERTINA, POSSIAMO ORMAI CONSIDERARLA LA VOSTRA MASCOTTE COME EDDIE PER GLI IRON MAIDEN?
“Diciamo di si ma la cosa e’ partita in un modo del tutto diverso. Un mio amico e’ uno dei migliori grafici di Stoccarda e non aveva mai disegnato una copertina per un cd, quando e’ iniziata l’avventura dei Primal Fear gli ho chiesto se era interessato ad occuparsi dell’aspetto grafico del nostro debut album e gli ho proposto di immaginare qualcosa che riportasse direttamente al concetto di Heavy Metal; poco tempo dopo mi fece vedere il disegno raffigurante l’aquila che poi divenne la copertina dell’album. Quell’immagine piacque davvero a tutti: a noi, ai fans, alla casa discografica.etc. e cosi’, siccome si adattava benissimo alla nostra proposta, abbiamo deciso di andare avanti anche perche’ ormai alla gente basta vedere la copertina di un nostro album per riconoscerci subito, potremmo anche evitare di apporre il nostro nome.”

OK, SO CHE AVETE IN PROGRAMMA UN TOUR CON I RAGE, COSA PUOI DIRMI A RIGUARDO?
“Si, inizieremo questo tour con loro all’inizio di Settembre e durera’ all’incirca un mese. Ovviamente verremo in Italia, ci siamo sempre trovati bene qui, inoltre ‘Nuclear Fire’ e’ addirittura finito nelle vostre classifiche di vendita quando e’ uscito…una cosa che ci ha fatto moltissimo piacere! Comunque stiamo programmando anche delle apparizioni ai soliti festivals estivi, al momento so per certo che prenderemo parte ad un grosso open air festival in Russia e non ti nascondo che siamo tremendamente eccitati, non abbiamo mai avuto la possibilita’ di raggiungere quei posti.”

DEVO DIRTI CHE L’ANNO SCORSO MI AVEVA LASCIATO NON POCO PERPLESSO LA VOSTRA DECISIONE DI ANDARE IN TOUR CON UNA BAND COSI’ DIFFERENTE COME I CHILDREN OF BODOM…COM’E’ ANDATO QUEL TOUR?
“Penso che alla fin fine il tour con i Children Of Bodom sia stato un successo per entrambe le bands, c’erano molte persone differenti agli shows e credo che sia stata una buona occasione per entrambi di allargare la propria audience. Ben vengano tours come questi.”

SO CHE SEI UN “PEZZO GROSSO” DELLA NUCLEAR BLAST, COME TI TROVI A GESTIRE QUESTO DOPPIO RUOLO DI MANAGER/MUSICISTA?
“Sono molto soddisfatto di questa situazione, mi permette di gestire al meglio i rapporti tra la band e l’etichetta. Recentemente abbiamo rinnovato il contratto per altri cinque albums, segno che gli altri dirigenti hanno piena fiducia in noi. Inoltre il mio lavoro mi permette di ascoltare tanti nuovi talenti e di avere un’ottima visione della scena.”

E COSA PENSI DELLA SCENA ATTUALE?
“Sicuramente e’ buona ma credo che ci siano troppe labels, troppe bands, troppi tours. Una volta la cosa era piu’ circoscritta, non so dirti se fosse un bene o un male ma un ragazzo aveva sicuramente maggior possibilita’ di seguire le bands che gli piacevano. Ora escono cosi’ tanti albums in capo ad un mese che difficilmente i fans hanno la possibilita’ di comprare, sono troppi e nessuno ha cosi’ tanti soldi.”

POCO TEMPO FA LA NUCLEAR BLAST HA PUBBLICATO UN MINICD DAL TITOLO DI “HORRORSCOPE”, COSA PUOI DIRMI A RIGUARDO?
“E’ stato un regalo per i nostri fans, limitato a diecimila copie mi pare, una cosa fatta per i collezionisti. Contiene cinque brani di cui tre covers e un brano fino ad allora pubblicato solo in Giappone. Effettivamente non costituiva nulla di fondamentale ma come ti ho detto e’ stato pubblicato come regalo ai nostri fans piu’ accaniti, nulla di piu’ nulla di meno.”

CHE FINE HANNO FATTO I SINNER? SONO UN CAPITOLO CHIUSO O HAI INTENZIONE DI SCRIVERE UN ALTRO ALBUM IN FUTURO?
“Non lo so proprio, attualmente ho troppe cose da fare, devo promuovere il disco nuovo, andare in tour, occuparmi della promozione e scrivere dell’altro materiale per il futuro. Non so se riusciro’ a trovare il tempo per scrivere un altro album dei Sinner, so solo che se cio’ accadra’ dovro circondarmi di persone realmente motivate…ho gia’ in mente un probabile “dream team”.”

COME SAPRAI ULTIMAMENTE LA NUCLEAR BLAST STA DISTRIBUENDO DELLE COPIE PROMOZIONALI CONTENENTI BRANI CHE SFUMANO DOPO POCHI MINUTI E IL VOSTRO NUOVO ALBUM NON FA CERTO ECCEZIONE. ESSENDO TU NELLO STAFF DELLA SUCCITATA LABEL VORREI SAPERE IL MOTIVO DI TUTTO CIO’ E LA TUA OPINIONE A RIGUARDO…
“Il problema e’ che molte persone abusano di internet e di tutto cio’ che offre. So perfettamente che un ragazzo prima di acquistare un cd vuole ascoltare qualche brano per sapere se e’ di suo gradimento e in cio’ non c’e’ nulla di sbagliato ma se la gente scarica i dischi interi tutto questo diventa un problema, alla fine la band e la casa discografica possono perderci grosse quantita’ di denaro e magari non rientrare nelle spese. Ad esempio noi siamo stati in tour in Sud America: ai concerti in Colombia c’erano migliaia di persone che cantavano a memoria i nostri pezzi e poi siamo venuti a sapere che in quello stato abbiamo venduto si e no un centinaio di copie. Tutto cio’ lo trovo sbagliato, non fa altro che danneggiare la scena. Le copie promozionali escono con i brani sfumati solo per evitare che gli mp3 siano disponibili diverso tempo prima della pubblicazione del disco. So che puo’ essere fastidioso ma credo che un writer riesca benissimo a farsi un’idea del disco anche con questa versione.”

OK MAT, SIAMO IN CHIUSURA, GRAZIE MILLE PER L’INTERVISTA…
“Grazie a te! Colgo l’occasione per ringraziare tutti i fans italiani che ci hanno sostenuto in questi anni e che sono accorsi ai nostri concerti e a quella magnifica esperienza che e’ stata il Gods Of Metal. Ci vediamo a Settembre!
Questo sito è dedicato alla memoria di Chuck Schuldiner.


Italia???????????????????????????????? HyperBanner Network