Dalla posizione fatta, segue la regola di sviluppo di un coefficiente binomiale:
-un
coefficiente binomiale è uguale al fattoriale del 1° indice,
fratto il prodotto del fattoriale del 2° indice per il fattoriale
della differenza fra il 1° ed il 2° indice.
Esempi
C5, 11 non ha significato perchè (n = 5) < (k = 11).
Nota bene
Con molta efficacia, ma senza alcuna presa di calcolo:
con il rapporto si elimina quanto interessa l'ordine.
Applicazioni: gioco del lotto
Un'applicazione
delle combinazioni semplici si ha nel gioco del lotto su ciascuna
ruota, sulla quale gli elementi, tutti distinti, sono i numeri interi
da 1a 90 ed i posti 2, 3, 4, 5, a seconda che si tratti di ambi, terni,
quaterne, cinquine.
Ossia, gli ambi su una ruota sono le C90, 2, i terni le C90, 3, le quaterne le le C90, 4, le cinquine le C90, 5, per cui, sempre su ogni ruota:
Il
gioco del Totocalcio non rientra in questo calcolo combinatorio semplice
in quanto gli elementi 1, X, 2, potendosi ripetere, non sono tutti
distinti.
Proprietà dei coefficienti binomiali
Si ricordi che in precedenza si è posto:
1)-Ogni
coefficiente binomiale è uguale ad un altro che ha lo stesso
1° indice e per 2° indice la differenza fra il 1° e il
2° indice:
Infatti:
2)-Ogni coefficiente binomiale avente per 2° indice 1 è uguale al 1° indice:
Infatti:
D'altra parte, è evidente che:
3)-Ogni coefficiente binomiale con i due indici uguali è uguale ad 1:
in
quanto, se n = k, non potendo variare la natura degli elementi
sistemati, non è possibile avere un'altra combinazione oltre
quella effettuata.
Si noti che sviluppando il coefficiente binomiale, si avrebbe:
e 0! non ha significato, in base alla definizione di fattoriale di un numero.
Dall'uguaglianza dei primi membri della 1) e della 2) segue quella dei secondi membri, cioè:
per la validità della quale occorre che si consideri 0! = 1.
4)-Ogni coefficiente binomiale avente per 2° indice lo zero è uguale ad 1:
Infatti:
avendo considerato 0! = 1.
Si osservi che, applicando la proprietà 1), si avrebbe avuto ugualmente:
5)-Proprietà di Stiffel - Ogni coefficiente binomiale è uguale alla somma di due coefficienti binomiali:
-il primo avente il 1° indice diminuito di un'unità rispetto a quello dato e il 2° indice uguale a quello dato;
-il secondo avente il 1° ed il 2° indice rispettivamente diminuiti di un'unità rispetto a quelli dati:
Infatti:
Sommando membro a membro, si ha:
Poichè
k! = k(k - 1)! e (n - k)! = (n - k)(n - k - 1)!,
il m. c. m. dei denominatori è k!(n - k)!, pertanto:
Raccogliendo il fattore comune (n - 1)!, si ha:
Sviluppo delle potenze dei binomi
1)-Nell'algebra elementare si è visto che:
(a + b)0= 1,
(a + b)1= a + b,
(a + b)2= a2 + 2ab + b2,
(a + b)3= a3 + 3a2b + 3ab2 + b3,
(a + b)4= a4+ 4a3b + 6a2b2 + 4ab3 + b4,
(a + b)5= a5 + 5a4b + 10a3b2 + 10a2b3 + 5ab4 + b5,
.
. . . . . . . . .
. . . . . . . . .
. . . . . . . . .
.
. . .
. . . . . . . . .
. . . . . . . . .
. . . . . . . .
ossia, lo sviluppo della potenza di un binomio è un polinomio omogeneo:
a)-avente un numero di termini uguale all'unità dell'esponente aumentate di una,
b)-ordinato secondo le potenze decrescenti del 1° termine e crescenti del secondo,
c)- i cui coefficienti si possono trovare con il triangolo numerico di Tartaglia o con la regola di Newton che seguono.
Triangolo di Tartaglia
Da esso risulta che:
a)-tutti i primi e gli ultimi coefficienti sono uguali ad 1,
b)-i secondi esponenti indicano l'esponente della potenza sviluppata,
c)-i coefficienti equidistanti dagli estremi sono uguali,
d)-ogni coefficiente è la somma dei due immediatamente superiori da sinistra a destra.
Tale triangolo
presenta l'inconveniente che per avere i coefficienti dei termini
relativi allo sviluppo di una certa potenza, bisogna conoscere quella
dei termini relativi agli sviluppi delle potenze precedenti.
Per eliminare questo inconveniente, Newton fornì la seguente regola:
-il
coefficiente di un termine è dato dal prodotto del coefficiente
del termine precedente per l'esponente della 1^ lettera di detto
termine, diviso il numero dei termini a cui si è pervenuti.
2)-Il triangolo di Tartaglia si può scrivere, usando i coefficienti binomiali, come segue:
che
gode delle stesse caratteristiche di quello numerico, come si
può controllare applicando le proprietà viste dei
coefficienti binomiali.
I coefficienti dei termini relativi allo sviluppo di una certa potenza sono coefficienti
binomiali aventi per 1° indice sempre l'esponente della potenza che
si vuole sviluppare e per 2° indice i numeri interi consecutivi
crescenti a partire da zero fino ad arrivare al 1° indice.
In
tal modo i coefficienti diventano indipendenti da quelli precedenti e
si potrà scrivere subito lo sviluppo di una qualsiasi potenza di
un binomio.
Esempio - Sviluppare (a + b)7.
Si ha:
e in generale
Questo è il cosiddetto binomio di Newton, che si può scrivere nella seguente forma abbreviata:
Nota bene
1°)-Dall'ulteriore
esame del binomio, risulta che i coefficienti binomiali forniscono
anche una regola per ricavare le potenze della parte letterale di
ciascun termine.
L'esponente
della parte letterale del 1°
termine del binomio è dato dalla differenza fra il 1° ed il
2° indice del suo coefficiente binomiale; l'esponente della parte
letterale del 2° termine è uguale al 2° indice del suo
coefficienrte binomiale.
2°)-Se in mezzo al binomio il segno è " - ", i termini sono con segni alternati.
3°)-E' possibile scrivere addirittura un solo termine di una data potenza, in quanto il suo
coefficiente binomiale ha per 1° indice l'esponente della data
potenza e per 2° indice il numero cardinale, corrispondente a
quello ordinale che esprime il posto occupato dal termine, diminuito di
una unità, mentre la parte letterale è determinata come
detto in 1°).
Esempio
L'undicesimo termine di (a + b)29 è:
Applicazioni
1)-Se nel binomio di Newton
si pone a = b = 1, si ha:
cioè:
-la somma di tutti i coefficienti binomiali relativi all'esponente n è uguale a 2n.
2)-Se nella (1) si pone a = 1 e b = -1, si ha:
da cui
cioè
-la somma dei coefficienti binomiali di posto dispari è uguale a quella dei coefficienti binomiali di posto pari e ciascuna delle due somme è uguale a 2n-1, poichè la somma delle due somme è, per la a), uguale a 2n.
3)-Somma delle potenze simili dei numeri naturali.
Si vuole calcolare:
(2) 1k + 2k + 3k+ ... + (n - 1)k + nk.
Nel caso in cui è k = 1, la (2) diventa:
S1 = 1 + 2 + 3 + ... + (n - 1) + n,
che è la somma dei primi n termini della progressione aritmetica di ragione 1, e quindi:
Nel caso in cui è k = 2, la (2) diventa:
(4) S2 = 12 + 22 + 32 + ... + (n - 1)2 + n2.
Per calcolare la somma, si consideri l'identità che si ottiene dallo sviluppo del cubo del binomio:
(1 + x)3 - x3 = 1 + 3x + 3x2,
dalla quale, considerando successivamente x = 1, 2, 3, ... (n - 1), n, si ha:
Sommando membro a membro, semplificando e raccogliendo opportunamente, si ha:
(n + 1)3 - 13 = 1 + 1 + ... + 1 + 1 + 3[1 + 2 + 3 + ... + (n - 1) + n] + 3[12 + 22 + 32 + ... + (n - 1)2 + n2],
e per la (3) e la (4) risulta
(n + 1)3 - 1 = n + 3S1 + 3S2,
per cui
Dunque:
Analogamente si procede per ricavare S3, S4, ... formule che, però, non interessano in seguito.