MIKY & GENNY

FUNZIONI ---> INDICE

1)-Concetto generale di funzione
Il concetto di funzione è già noto dalla matematica elementare;
ora lo si vuole esporre in generale per intendere bene la definizione data da Dirichlet.
Quando i valori di una variabile y dipendono comunque da quelli di una variabile x, in modo che ad ogni valore di x, x compreso, ad esempio in un intervallo, corrispondono uno o più valori di y, si dice che y dipende o è in funzione di x in quell'intervallo.

Le espressioni


sono esempi di funzione, in quanto i valori della variabile y si ottengono in corrispondenza di quelli che si assegnano ad x e, pertanto, dipendono da quelli. Ciascuno degli esempi fatti esprime un legame fra y ed x, rappresentato dall'espressione analitica. Ma, per il concetto di funzione, non è necessario che vi sia una tale espressione, ossia non sempre esiste un'espressione analitica che rappresenti il legame esistente fra le due variabili y ed x, come accade per le funzioni derivanti dallo studio di fatti sperimentali.


7) La pressione atmosferica y, in un dato luogo, è funzione del tempo x;

8) la temperatura y, misurata da un termometro, è ancora funzione del tempo x;

9) il volume y di un gas a temperatura costante è funzione della pressione x (legge di Boyle e Mariotte);

10) l'area y di un rettangolo, avente una data base, è funzione dell'altezza x;

11) l'area y di un quadrato è funzione del lato x.

La legge o legame che vincola i valori di y a quelli di x può essere di natura qualsiasi: fisica, geometrica, analitica, demografica, ecc.
Nel concetto di funzione non vi è altro, insomma, che il concetto di corrispondenza tra y ed x, o il concetto di dipendenza dei valori di y rispetto a quelli assegnati ad x.
Non è però detto che alla variabile x si possano sempre dare valori del tutto arbitrari.
Infatti, negli esempi 7), 8), 9), 10), 11), x non può mai avere valori negativi; nell'esempio 3), x non può assumere valore 1/2, in quanto annullando il denominatore della funzione, fa perdere di significato alla stessa; nell'esempio 6), se si vuol rimanere nel campo dei numeri reali, occorre che sia x ≥ 2.
Ancora, per quanto si sa dalla trigonometria, l'espressione y = tgx fa corrispondere alla y dei valori, purchè quelli di x siano diversi dai multipli dispari di π/2.
Insomma, occorre pensare che il legame che permette di determinare il valore, o i valori, di y in corrispondenza di quello assegnato ad x, si ha, talvolta, solo quando alla stessa x si attribuiscono non tutti, ma solo dei convenienti valori o, meglio ancora, dei valori appartenenti ad un certo insieme che può essere, o no, tutto l'intervallo.

L'insieme dei valori che si potranno attribuire ad x, per avere in corrispondenza quelli di y, si chiama campo di esistenza o di definizione della funzione y.

Si è ora in grado di intendere perfettamente la seguente definizione dovuta a Dirichlet:
-
si dice che una variabile y è in funzione della variabile indipendente x, definita in un certo insieme A di valori, quando ad ogni x appartenente ad A, corrispondono, con una legge prefissata, uno o più valori di y.

Si
scrive:

y = f(x),  oppure  
y = f(x, y) = 0,

in cui "f", o un'altra lettera qualsiasi, è il simbolo dell'operazione o relazione che associa, ad ogni dato valore di x appartenente all'insieme A, il valore, o i valori, corrispondenti di y.

Se ad ogni valore di x appartenente ad A corrisponde un solo valore di y, si dice che y è una funzione univoca o uniforme o monodroma di x; se ad un
valore di x appartenente all'insieme A corrispondono più valori di y, si dice che y è una funzione polidroma; infine, una funzione è detta infinitivoca, se ad un x appartenente all'insieme A corrispondono infiniti valori di y.

Tipi di funzioni

Tra i tipi di funzioni definite analiticamente, ossia mediante un'espressione analitica, si distinguono:

a)-le funzioni razionali, intere o fratte;
b)-le funzioni irrazionali;
c)-le funzioni algrebriche;
d)-le funzioni trascendenti.

a)-Una f
unzione si dice razionale intera se tale è l'espressione analitica di f(x) che la definisce, ad esempio:

y = f(x) = a0xm +
a1xm-1 + a2xm-2 + ... + am-1xam.

Le funzioni di questo tipo sono definite per

≤ x
.

a')-Una f
unzione si dice razionale fratta quando f(x) è, o può ridursi, al quoziente di funzioni razionali intere, polinomi, ad esempio:


è una funzione definita per tutti i valori reali di x ad eccezione di quelli che annullano il denominatore.

b)-Una f
unzione si dice irrazionale quando la variabile indipendente compare sotto un segno di estrazione di radice oltre che, eventualmente, in operazioni razionali.

c)-Una f
unzione si dice algebrica se la relazione tra y ed x è rappresentata o rappresentabile da un'equazione razionale intera nelle due variabili y ed x, pertanto riducibile sempre ad un polinomio intero in x ed y, uguagliato a zero, cioè:

P(x, y) = 0.

Ogni
funzione algebrica data da un'equazione intera di grado superiore al 1° è polidroma e, come si vedrà, la sua rappresentazione grafica è costituita da punti reali in numero minore o uguale al grado della stessa equazione.

Tutte le funzioni razionali sono algebriche e ad un solo ramo; esse. infatti, sono della forma:


con N(x) e D(x) polinomi.

Dall'espressione precedente si ha l'equazione in x ed y seguente:

D(x)·y - N(x) = 0.

Le
funzioni irrazionali sono anche algebriche, in quanto si dimostra che la relazione fra x ed y può essere ricondotta ad un'equazione intera che però, in generale, viene ad essere l'insieme della funzione data e di tutte quelle che si introducono con le elevazioni a potenza.

Esempio


diventa successivamente:


cioè

(y - x)2 = x - 2,

o anche

x2 + y2 - 2xy - x + 2 = 0.

d
)-Tutte le funzioni non algebriche si dicono trascendenti; esse sono del tipo seguente:

y = senx,  y = cosx,  y = tgx,  y = logx,  y = ax,  y = arcsenx,  ecc.

Funzioni esplicite ed implicite
Si è già detto di indicare la relazione tra la variabile dipendente o funzione y e
la variabile indipendente x con le notazioni dovute ad Eulero:

(1)  y = f(x),  (2) f(x, y) = 0.

Nel 1° caso si dice di avere la funzione in forma esplicita, intentendo con ciò che si conoscono nell'ordine tutte le operazioni che si devono effettuare su x per avere i valori di y.
Quando è data la funzione in forma esplicita, il valore y0 della variabile dipendente che corrisponde ad un certo valore x0 attribuito a quella indipendente, è indicato con:

y0 = f(x0).

Nel 2° caso si dice di avere la funzione in forma implicita, intentendo con ciò che la relazione fra y ed x è espressa da un'equazione in dette variabili.


Esempi di funzioni implicite visti in geometria analitica:

3x + 2y + 4 = 0, equazione della retta;

x2
+ y2 = 9, equazione della circonferenza;

x2
+ y2 - 6x - 8y + 9 = 0, equazione della circonferenza;

4x2
+ 9y2 = 36, equazione dell'ellisse;

16x2
- 9y2 = 144, equazione dell'iperbole;

xy = k,
equazione dell'iperbole.

Per passare dalla forma implicita a quella esplicita, occorre, quando è possibile, risolvere l'equazione rispetto ad y.
C
osì, ad esempio, dalla funzione implicita

x2 + y2 = 9

si hanno le funzioni implicite

Rappresentazione numerica delle funzioni

Si abbia una funzione
y = f(x) con x appartenente ad un insieme A.
Se di essa non si ha espressione mediante formule o, pur avendola, detta espressione non è comoda, si potrà dare in ogni caso una rappresentazione sensibile della relazione di dipendenza dei valori della y rispetto a quelli attribuiti alla x nell'insieme A, ricorrendo a tavole numeriche, cioè a tabelle che danno, per un certo numero più o meno grande di valori della variabile x, i valori corrispondenti della y.
Ad esempio, tali sono le tavole logaritmiche numeriche e trigonometriche; nel caso di due variabili intere che assumano i valori interi da 1 a 10, la tavola pitagorica dà il prodotto dei due numeri.
In generale, tutte le tabelle riportano le osservazioni dedotte da esperienze o statistiche.
Una tavola numerica è detta a semplice entrata quando è riferita ad una funzione di
sola variabile indipendente; a doppia entrata quando è riferita a funzioni di due variabili indipendenti e così via.

Rappresentazione geometrica o grafica delle funzioni

Sia
y = f(x) una funzione reale della variabile x definita in un intervallo finito o infinito, aperto o chiuso, ]a, b[, [a, b], dell'asse x, cioè l'insieme A dei numeri reali compresi in detto intervallo, se finito, o eventualmente su tutto l'asse reale, se l'intervallo è infinito, cioè .
Per vedere l'andamento e quindi conoscere le caratteristiche delle funzione, si usa il seguente procedimento:
-si considera un certo numero di valori

x1,
x2, x3, ... xn,

che possono essere attribuiti alla variabile x e, per ognuno di essi, si ricava il corrispondente della variabile, cioè

y1 = f(x1),  y2 = f(x2),  y3 = f(x3), ...  yn = f(xn).

Quindi si considerano le coppie di numeri

(x1, y1 ),  (x2, y2),  (x3, y3), ... (xn, yn),

le quali quali, come è noto, si possono porre in corrispondenza biunivoca con i punti

P1,
P2, P3, ... Pn

di un piano, mediante un riferimento di assi cartesiani ortogonali.
La linea congiungente i punti
P1, P2, P3, ... Pn si chiama immagine geometrica o diagramma o rappresentazione grafica della funzione y = f(x).
Nel prosieguo, l'insieme A sarà sempre un intervallo finito o infinito dell'asse x ed i punti
P1, P2, P3, ... Pn costituiranno sempre una linea piana, cioè giacente nel piano xOy considerato.
La funzione y = f(x), sarà detta equazione della linea.
Poichè in pratica non è possibile segnare nel piano tutti i punti P della linea, se ne segnano solo alcuni. Tanto più grande è il numero dei punti segnati e quanto più vicini sono gli stessi, tanto più la linea che congiunge tali punti rispecchierà l'andamento effettivo della funzione; ossia, tanto maggiore sarà l'approssimazione della linea tracciata sul piano all'altra che idealmente rappresenta la funzione data.

Esempi

Tenendo presenti le nozioni di geometria analitica e di trigonometria, si ricorda che:

1°) l'equazione y = mx + n rappresenta rette;

2°)
l'equazione


con r
2 - x≥ 0, cioè -r x ≤ r, rappresenta la semicirconferenza di centro O e raggio r situata nel I e II quadrante, mentre


rappresenta l'altra
semicirconferenza di centro O e raggio r situata nel III e IV quadrante.

3°)
l'equazione


con a
2 - x≥ 0, cioè -a x ≤ a, rappresenta la semiellisse di centro O e semiassi a e b, situata nel I e II quadrante, mentre


rappresenta l'altra
semiellisse.

4°)
l'equazione y = senx rappresenta la sinusoide.

Nota bene

a)-A seconda che una funzione sia monodroma o polidroma, si ha che una retta del piano, parallela all'asse y, incontra la linea rappresentatrice della funzione, rispettivamente in uno o più punti.


b)-Il problema inverso, cioè di determinare la
funzione y = f(x), una volta assegnata una certa linea del piano, non è semplice nè sempre possibile.

Funzioni limitate e illimitate
Sia
y = f(x) una funzione definita in un insieme A, cioè per ogni x appartenente ad A e sia B l'insieme di tutti i valori assunti da y in corrispondenza di quelli assegnati ad x in A, segue che:

1)-se B è limitato superiormente, anche la funzione è 
limitata superiormente,

2)-se B è limitato inferiormente, anche la funzione è 
limitata inferiormente,

3)-se B è limitato superiormente ed inferiormente, la funzione è 
limitata.

Sia k un certo numero reale positivo, le seguenti relazioni indicano che:

a) f(x)
≥ k, se la funzione è limitata superiormente,

b)
-k ≤ f(x), se la funzione è limitata inferiormente,

c) -k ≤
f(x)  k, oppure |f(x)| k, se la funzione è limitata.

Una funzione non limitata si dice illimitata.