6)-Teorema della costante
Il limite di una costante è uguale alla stessa costante, a qualsiasi valore tenda la variabile indipendente.
Operazioni sui limiti finiti ed estensioni ai limiti infiniti
1)-Premesse
1^)-I
teoremi enunciati per le successioni si estendono alle funzioni. In
seguito ci si riferirà ai limiti ordinari, tralasciando le lievi
modifiche da effettuare allorchè ci si vuol riferire, invece, ai
limiti destro o sinistro.
2^)-Si
avverte che nelle operazioni di somma, prodotto, quoziente e potenza si
troveranno dei casi importanti che non rientrano nei calcoli ordinari,
cioè si troveranno dei casi di indeterminazione, in quanto in
essi, dalla sola conoscenza dei limiti delle funzioni, componenti
l'operazione, non può dirsi subito com'è il limite della
funzione risultato dell'operazione, giacchè tale limite
può essere finito, infinito e può addirittura non
esistere.
Si troveranno, inoltre, alcuni casi nei quali il limite
potrà essere deciso senz'altro, In base a semplici ipotesi e
considerazioni sulle funzioni componenti.
3^)-Si
avverte infine in ciò segue che, le funzioni, due o
più, che saranno considerate si intenderanno definite in uno
stesso insieme, solitamente i punti di uno stesso intervallo, avente il
punto, finito o infinito, cioè proprio o improprio, come punto
di accumulazione.
2)-Limite di una somma
Se è
cioè il limite della somma di due o più funzioni è uguale alla somma dei limiti delle stesse.Infatti, per ogni ε > 0, piccolo a piacere, detta 2δ l'ampiezzadel minore dei due intorni completi del punto x0, trovati in corrispondenza di ε, per la validità di ciascuno dei concetti di limite, per tutte le
x0 - δ < x < x0 + δ
varranno, contemporaneamente, le relazioni
l1 - ε < f1(x) < l1 + ε e l2 - ε < f2(x)) < l2 + ε,
ossia
|f1(x) - l1| < ε oppure |f2(x) - l1|.
Dimostrare che
significa dimostrare che per ogni ε' > 0, piccolo a piacere, esiste un intorno completo del punto x0, tale che per tutte le sue x, eccettuato sempre al più lo stesso punto x0, vale la relazione:
|[f1(x) + f2(x)] - (l1 + l2|)| < ε'.
Sussessivamente risulta:
|f1(x) + f2(x)| - (l1 + l2) = |f1(x) - l1 + f2 - l2(x)| ≤ |f1(x) - l1| + |f2 - l2(x)| < ε + ε = 2ε = ε',
in quanto, dato che ε si può considerare a piacere, lo si considera come segue:
ed in tal modo il teorema è dimostrato.
Osservazioni
1^)-Nel teorema dimostrato si è supposto che, in effetti, l1 e l2
siano numeri finiti, ma il teorema è valido anche nel caso in
cui le due funzioni abbiano, una o entrambe, limite infinito.
Tuttavia si precisa che:
Nulla si può dire subito su , che perciò costituisce il 1° caso di indeterminazione.
Come si vedrà, occorre fare altre considerazioni, innanzitutto per vedere se la scrittura tra i simboli ha senso e, nel caso affermativo, per trovare il suo valore, cioè trovare se è un numero finito, anche zero, o o .
3)-Limite di una differenza
Se è
risulta:
Infatti, per il teorema dell'opposta e per il teorema precedente, si ha:
inoltre valgono le stesse osservazioni fatte in 2).
4)-Limite del prodotto
Se è
risulta:
cioè, il limite di un prodotto è uguale al prodotto dei limiti.
Infatti,
nelle solite condizioni di validità dei due concetti di limite,
bisogna dimostrare che tutte le x del conveniente intorno completo di
ampiezza 2δ del punto x0, eccettuato sempre al più lo stesso punto x0,
x0 - δ < x < x0 + δ
vale la relazione:
|f1(x)·f2(x) - l1·l2| < ε' > 0,
con ε' piccolo a piacere.
Infatti, si ha:
|f1(x)·f2(x) - l1·l2| = |f1(x)·f2(x) - f2(x)·l1 + f(x)2·l1 - l1·l2| ≤ |f2(x)·[f1(x) - l1]| + |l1·[f2(x) - l2]| =
= |f2(x)|·|f1(x) - l1| + |l1|·|f2(x) - l2|;
per la validità di
e per il teorema della limitazione, si ha:
in quanto, essendo ε a piacere, si può considerare
Il teorema è così dimostrato.
Osservazioni
Anche in questo teorema si è supposto che l1 e l2
siano numeri finiti, e quindi anche uno o entrambi zero. Se si ammette
che uno di essi o entrambi diventino infiniti, si hanno i
seguenti casi notevoli, che spesso si troveranno negli esercizi:
Cioè nulla si può dire subito sul risultato che costituisce il 2° caso di indeterminazione.
Da esso, come si vedrà, si potrà avere ancora un numero finito, anche 0, o infinito.
5)-Teorema dell'inversa
Se è
cioè:
il limite dell'inversa di una funzione è uguale all'inverso del
limite, supposto diverso da zero, della stessa.
Infatti,
nell'ipotesi 1), per dimostrare la validità della 2), si
deve dimostrare che per tutte le x del conveniente intorno completo, di
ampiezza 2δ, del punto x0, eccettuato sempre al più lo stesso punto x0, si ha:
con ε' piccolo a piacere.
Infatti, successivamente si ha:
per la validità di 1) e per il teorema della limitazione, si ha:
in quanto, essendo ε' a piacere, si può considerare
6)-Teorema del quoziente
Se
cioè: il limite del quoziente di due funzioni è uguale al quoziente dei limiti delle stesse.
Infatti, tenendo presente i due teoremi precedenti, si ha:
che costituisce il 3° caso di indeterminazione.
che costituisce il 4° caso di indeterminazione.
Valgono ancora i seguenti teoremi, dei quali ci si limita solo all'enunciato.
7)-Teorema della potenza
Se è
n un numero, risulta
cioè: il limite della potenza di una funzione è uguale alla potenza del limite della stessa.
8)-Teorema del logaritmo
Se è
con n numero positivo, n ≠ 1, risulta
cioè: il limite del logaritmo di una funzione è uguale al logaritmo del limite della stessa.
Osservazioni
Infinitesimi ed infiniti - Confronto
1)-Definizione di infinitesimo - Si dice che una funzione f(x) per x tendente ad x0, o anche x = x0, è un infinitesimo o una funzione infinitesima, quando è:
Esempi di infinitesimi
2)-Osservazioni
1^) Da
segue
cioè: la funzione differenza fra la data ed il suo il limite per x tendente ad x0 qualsiasi è un infinitesimo.
2^) Negli esempi fatti si è visto che la tendenza a zero della funzione può aversi per:
3)-Ordine di un infinitesimo
Nei primi esempi di 1), cioè
si è detto che è intuitivo che per
più rapidamente della stessa x, e così per
più rapidamente di
ossia nella tendenza a zero di una funzione, allorchè la variabile indipendente tende ad un valore x0 qualsiasi,
vi può essere una maggiore o minore rapidità, o
velocità, di approssimare e raggiungere il limite zero.
Questo carattere della funzione infinitesima si chiama ordine dell'infinitesimo.
Pertanto:
-due infinitesimi si diranno dello stesso ordine, quando raggiungeranno il limite zero con la stessa velocità;
-un
infinitesimo si dirà di ordine superiore, o inferiore, ad un
altro, quando raggiungerà il limite zero con maggiore, o minore,
rapidità dell'altro.
Si tornerà fra poco su questi concetti per precisarli meglio e non nei casi particolari, come quelli visti negli esempi.
4)-Definizione di infinito - Si dice che una funzione per x tendente ad x0, o anche x = x0 è un infinito, quando è:
Esempi di infiniti
5)-Ordine di un infinito
Come
per gli infinitesimi, l'ordine di un infinito è la maggiore o
minore rapidità di approssimare e raggiungere il limite infinito.
Anche in tal caso risulta che:
-due infiniti si dicono dello stesso ordine quando raggiungono il limite infinito con la stessa rapidità;
-un infinito si dirà di ordine superiore o inferiore ad
un altro, quando raggiungerà il limite infinito con rapidità maggiore o minore dell'altro.
Anche questi concetti saranno precisati, rigorosamente, tra poco.
6)-Osservazioni
1°) l'inverso di un infinitesimo è un infinito,
2°) l'inverso di un infinito è un infinitesimo,
3°) la somma di due infinitesimi è un infinitesimo,
4°) il prodotto di due infinitesimi è un infinitesimo,
5°) il prodotto di una costante per un infinitesimo è un infinitesimo,
6°) la somma di due infiniti dello stesso segno è un infinito,
7°) il prodotto di due infiniti è un infinito,
8°) il prodotto di una costante per un infinito è un infinito
Confronto di infinitesimi
Si abbiano i due infinitesimi
confrontarli
significa vedere se sono dello stesso ordine e, nel caso contrario,
vedere quale è di ordine superiore o inferiore.
Per effettuare il confronto due infinitesimi si considera il loro rapporto, che dà luogo al caso di indeterminazione:
Applicando opportuni artifici di calcolo, da
si pùo pervenire ad un numero diverso da zero, a zero ed a infinito.
Nel 1° caso significa che il rapporto, ed il suo limite, diventa, per x = x0, uguale ad un numero diverso da zero ed allora i due infinitesimi f1(x) e f2(x) si dicono dello stesso ordine.
Nel
2° caso significa che il rapporto diminuisce, per cui il suo limite
è zero, e ciò accade quando il numeratore diminuisce
più rapidamente del denominatore, quindi: l'infinitesimo f1(x) è di ordine superiore di f2(x).
Nel 3° caso significa che il rapporto aumenta, per cui il suo limite è infinito, e ciò accade quando il
denominatore diminuisce più rapidamente del numeratore, quindi:
l'infinitesimo f1(x) è di ordine inferiore di f2(x).
Confronto di infiniti
Si abbiano i due infiniti:
come per gli infinitesimi, confrontarli significa vedere se sono dello stesso ordine e, nel caso contrario, vedere quale è di ordine superiore o inferiore.
Per effettuare il confronto due infiniti si considera il loro rapporto, che dà luogo al caso di indeterminazione:
Applicando
opportuni artifici di calcolo, si può pervenire ad un numero
finito diverso da zero ed i due infiniti si diranno dello stesso
ordine; a zero e l'infinito f1(x) al numeratore sarà di ordine inferiore all'altro f2(x); all'infinito e l'infinito f1(x) al numeratore sarà di ordine superiore all'altro f2(x).
Limiti notevoli delle funzioni
1)
Il limite del rapporto fra il seno di un arco e l'arco stesso, misurato
in radianti, quando questo tende a zero è uguale ad 1,
cioè:
Limite destro
Poichè x tende a zero, non si altera la generalità della trattazione limitandosi a considerare un arco piccolo e, comunque, del I quadrante.
In riferimento alla Fig. 27, si sa dalla geometria elementare che risulta:
che, per le definizioni di funzioni circolari, significa
senx < x < tgx,
e dividendo per senx > 0, si ha:
considerando gl'inversi
è anche
da cui, per il teorema del confronto, segue
Limite sinistro
Se l'arco x cambia segno, o verso, si ha:
e quindi anche
Dunque è, in ogni caso,
Osservazioni
1^) Poichè
si ha che per x tendente a zero, il seno di un arco e l'arco stesso sono due infinitesimi dello stesso ordine.
2^) Per il teorema dell'inversa è anche:
3^) Se l'arco non fosse misurato in radianti, si avrebbe:
2) Il limite del rapporto fra la tangente di un arco e l'arco stesso, misurato in radianti, quando questo tende a zero è uguale ad 1.
Quindi: si ha anche la tangente di un arco e l'arco, quando questo tende a zero sono due infinitesimi dello stesso ordine.
3) Risulta:
con
x numero reale qualsiasi, positivo o negativo.
E' la generalizzazione,
della quale si omette la dimostrazione del limite già visto:
4) Risulta:
Infatti, posto
ed osservato che se
si ha:
5) Risulta:
Infatti, posto
ax - 1 = y,
si ha:
e
x = loga(1 + y).
Quindi, poichè se
Nota bene
Se a = e, si ha:
Metodi elementari per uscire da alcuni casi di indeterminazione
Come
si è visto, nelle operazioni di somma, prodotto e quoziente,
sono state trovate le seguenti forme di indeterminazione:
Si hanno inoltre i seguenti casi di indeterminazione:
che si presentano quando si calcola
Precisamente, avendosi
le ultime forme di indeterminazione corrispondono ai tre casi in cui l'esponente di e presenta la forma .
Si abbia
Per
la continuità delle funzioni razionali, dire che i due polinomi
numeratore e denominatore si sono annullati allorchè al posto
della x è stato sostituito il valore numerico x0, significa, per quanto si sa dall'algebra elementare, che tutti polinomi sono divisibili per x - x0. Effettuata la divisione e scomposto ciascun polinomio nel prodotto del divisore (x - x0) per il quoziente Q1(x) e Q2(x) in ciascun caso trovato, polinomio ordinato allo stesso modo del dividendo e di un grado inferiore a quello, si ha:
Osservazioni
1^ Se dal limite del quoziente di due polinomi, per x tendente ad x0, finito, si ha la forma indeterminata
significa che entrambi i polinomi contengono il fattore comune x - x0, che va eliminato dal rapporto.
2^ Se è ancora
basta ripetere il procedimento fino ad uscire dalla forma indeterminata.
Esempi
Effettuando la divisione di ciascun polinomio per x - 2, si hanno le seguenti scomposizioni:
x2 - 3x + 2 = (x - 2)(x + 2),
2x3 - 5x2 + 6x - 8 = (x - 2)(2x2 - x + 4),
Essendo:
x4 - 7x3 + 15x2 - 13x + 4 = (x - 1)(x3 - 6x2 + 9x - 4),
x4 - 6x3 + 13x2 - 12x + 4 = (x - 1)(x3 - 5x2 + 8x - 4),
si può scrivere
Essendo ancora:
x3 - 6x2 + 9x - 4 = (x - 1)(x2 - 5x + 4),
x3 - 5x2 + 8x - 4 = (x - 1)(x2 - 4x + 4),
Dunque:
Si abbia:
con f1(x) e f2(x)
non più polinomi, ma altre funzioni dei tipi noti. Si
cerca allora, ricorrendo ad artifici, di trasformare il rapporto f1(x)/f2(x) in un altro uguale ed il cui limite, sempre per x tendente ad x0, non sia più della forma indeterminata.
Nel caso in cui f1(x) e f2(x)
siano espressioni contenenti funzioni circolari, applicando note
formule della geometria, si trasforma per pervenire talvolta ad uno dei
limiti notevoli:
Gli esempi seguenti serviranno ad illustrare i criteri generali sopra esposti.
Essendo:
si ha:
Moltiplicando numeratore e denominatore per 1 + cosx, si ha:
Moltiplicando e dividendo il numeratore per 3x e il denominatore per 5x, si ha:
Si abbia:
Si distinguono i tre casi
a) m = n, b) m > n, c) m < n
e si farà vedere che si perverrà rispettivamente al numero finito a0/b0, all', ed a zero.
Infatti:
-se m = n, basta dividere numeratore e denominatore per xm = xm, cioè per la variabile di maggior grado o esponente;
-se m > n oppure m < n, basta dividere numeratore e denominatore per la variabile al minore dei gradi tra numeratore e denominatore.
Esempi
in quanto tutte le frazioni aventi la variabile al denominatore tendono a zero quando x tende ad .
Moltiplicando
e dividendo l'espressione per la stessa col segno di mezzo cambiato e
fatte le opportune semplificazioni, si ricadrà nella forma
indeterminata precedente
Esempi
essendo numeratore e denominatore dello stesso grado.
Del resto si avrebbe:
Si abbia:
ossia
Mediante l'artificio seguente, si ha:
cioè si ricade nella 1^ forma indeterminata.
Esempio
Nota bene
Un
altro metodo, più generale, per uscire dalle forme indeterminate
si vedrà nelle applicazioni dei teoremi di De L'Hospital, dopo
aver trattato le derivate delle funzioni.