MIKY & GENNY

ELEMENTI PARTICOLARI DEGL'INSIEMI ---> INDICE

1)-Il più grande elemento di un insieme
Sia (E,
) un insieme ordinato e si consideri un elemento aE; si dice che a è il più grande elemento di E per la relazione d'ordine , se si verifica che

xE : x ≤ a.

Se esiste questo elemento a, esso è unico.

Infatti, supponendo che esistano
a' ed a'', entrambi i più grandi elementi di E, relativamente ad a' ed a'' rispettivamente si ha:

(1)
a'E    xE : ≤ a',
(2) 
a''  xE :≤ a''.

Poichè (1) e
(2) valgono xE, data l'arbitrarietà di x, nella (1) si può sostituire a'' al posto di x e nella (2) a' al posto di x ottenendo:

a'' 
≤ a'  a' ≤ a' a' = a'',

per l'assioma 
RO-2) di relazione d'ordine.
2)-Il più piccolo elemento di un insieme

Sia (E,
) un insieme ordinato e si consideri un elemento aE; si dice che a è il più piccolo elemento di E per la relazione d'ordine , se si verifica che

xE : a .

Se esiste questo elemento a, esso è unico.

Infatti, supponendo che esistano
a' ed a'', entrambi i più piccoli elementi di E, relativamente ad a' ed a'' rispettivamente si ha:

(1)
a'E    xEa' x,
(2) 
a''  xE : a'' x.

Poichè (1) e
(2) valgono xE, data l'arbitrarietà di x, nella (1) si può sostituire a'' al posto di x e nella (2) a' al posto di x ottenendo:

a'
≤ a''  a'' ≤ a'  a' = a'',

per l'assioma 
RO-2) di relazione d'ordine.

Nota bene

1)-Se esistono il
più piccolo elemento ed il più grande elemento di un insieme per la relazione d'ordine ≤, chiamati rispettivamente a'' ed a'', risulta:

a'
≤ a''.

2)-
Chiaramente, a prende il nome di più grande elemento di E per , in quanto si può avere un'ulteriore relazione d'ordine ≤' per la quale il più grande elemento non è lo stesso del più grande elemento per ≤.
3)-
Analogamente, a si dice il più piccolo elemento di E per , in quanto si può avere un'ulteriore relazione d'ordine ≤' per la quale il più piccolo elemento non è lo stesso del più piccolo elemento per ≤.

4)-
Se A è una parte di E e se

a
 xA : x A a,

in cui

A ≤ a,

si dice che a è il più grande elemento di A per
; lo stesso ragionamento è valido per il più piccolo elemento di A per ≤.

3)-Maggiorante di una parte di un insieme -
parte di un insieme maggiorata
Si consideri una parte A dell'insieme E, non vuota: si dice che
aE è maggiorante di A se

bA : b ≤ a.

Se esiste almeno un maggiorante, la parte A si dice maggiorata.

4)-Minorante di una parte di un insieme
- parte di un insieme minorata
Si consideri una parte A dell'insieme E, non vuota: si dice che
aE è minorante di A se

bA : a ≤ b.

Se esiste almeno un minorante, la parte A si dice minorata.

Nota bene

Si consideri una parte A dell'insieme E, non vuota, e la relazione 
A; si afferma che

(x 
A y)  (x, y)A X A (x  y),

cioè si vuole dimostrare che

1)
(x A y) (y A z) A z,

2)
(x A y)   (y A x) x = y.

Dimostrazione 1).

(x 
A y) (y A z)  (x, y)A X A,  (x  y)   (y, z)A X A, (y z)  (x, z)A X A,  ( z)
A z.

Dimostrazione 2).

(x 
A y)   (y A x)  (x, y)A X A,  (x  y)  (y, x)A X A,  (y x)  x = y.

Se (A,
A) è un insieme ordinato ed aA, le seguenti due proposizioni sono equivalenti:

1) a è il più piccolo elemento per
A,
2) a
A xA : A a.

5)-Estremo superiore

Si consideri una parte A dell'insieme E, non vuota: si chiama estremo superiore di A, se esiste, il più piccolo dei maggioranti.

Se s è maggiorante di A, ossia

bA : b ≤ s,

affinchè s sia estremo superiore di A, cioè

s = sup(A),

devono verificarsi le seguenti due condizioni:

1) l'insieme dei maggioranti è non vuoto,

2) se t è un ulteriore maggiorante risulta s 
t.

Nel caso in cui l'insieme A si riduce agli elementi x ed y, cioè


se esiste l'estremo superiore, esso si indica con

sup(x, y) = x v y.

5)-Estremo inferiore

Si consideri una parte A dell'insieme E, non vuota: si chiama estremo inferiore di A, se esiste, il più grande dei minoranti.

Se s è minorante di A, ossia

bA : s b,

affinchè s sia estremo ineriore di A, cioè

s = inf(A),

devono verificarsi le seguenti due condizioni:

1) l'insieme dei minoranti è non vuoto,

2) se t è un ulteriore minorante risulta
t s.
Nel caso in cui l'insieme A si riduce agli elementi x ed y, cioè


se esiste l'estremo inferiore, esso si indica con

inf(x, y) = x v y.

Nota bene

Ovviamente risulta che

inf(A)
≤ sup(A).
Se A è una parte finita e non vuota dell'insieme E, totalmente ordinato dalla relazione ≤, ed mE, le seguenti due proposizioni sono equivalenti:
a) m = sup(A),
b) 1) xA : x m,  2) xE, x < m  a x < a.
Dimostrazione
a) b)
La a) esprime che m è il più piccolo dei maggioranti di A, per cui la 1) della b) è ovviamente vera.
Per dimostrare la 2) si ragiona per assurdo, cioè si suppone che
xE, x < m  aA : a x

e quindi x, come m, risulta un maggiorante di A; ma, essendo x < m, si ha un maggiorante di A più piccolo di m, e ciò è assurdo per ipotesi. Siccome l'assurdo è derivato dall'aver supposto
a x, si conclude che x < a.
b)
a)
La 1) della b) esprime che m è un maggiorante di A, si deve dimostrare che m è il più piccolo dei
maggioranti di A.
Sia m' un altro
maggiorante di A, per cui risulti:

aA : a ≤ m',

si deve dimostrare che

m
m'.

Ragionando per assurdo, si suppone che

m' <
m,

e ciò contraddice l'ipotesi della 2) della b), poichè per essa si può asserire che

a m' < a.

Ma ciò non è possibile, poichè m' è un maggiorante di A. Siccome l'assurdo è derivato dall'aver supposto
m' ≤ m, si conclude che m m'. E' quindi dimostrato che m è il più piccolo dei maggioranti, e risulta m = sup(A).
In maniera del tutto analoga vale l'equivalenza delle seguenti due proposizioni:
a) m = inf(A),

b) 1)
xA : m x,  2) xE, m < x  a a < x.

Relazioni di buon ordine
Si supponga che (E,
) sia un insieme ordinato; si dice che ≤ è una relazione di buon ordine sull'insieme E, quando ciascuna parte non vuota di E ha il più piccolo elemento per , cioè:


Un insieme
(E, ), in cui è una relazione di buon ordine, si chiama insieme ben ordinato.

Un esempio di insieme ben ordinato è dato dall'insieme dei numeri naturali
(N, ).

Un esempio di insieme non ben ordinato è 
dato dall'insieme dei numeri reali.

Ovviamente, se
(E, ) è un insieme ben ordinato, esso ha il più piccolo elemento per ; inoltre, se x ed y sono elementi di E, anche la parte formata dai soli elementi x ed y ha il più piccolo elemento per , pertanto si può affermare che (E, ) è un insieme totalmente ordinato.
In generale non è vero il viceversa. Esempio tipico è
(N, ).

Parte di un insieme ben ordinata

Una parte


è ben ordinata per ≤, quando la relazione 
A, indotta su A da è una relazione di buon ordine.
Si supponga che (E, ) sia un insieme ordinato; se una sua parte non vuota, ben ordinata per ≤, è dotata di estremo superiore, allora (E, ) si chiama insieme induttivo.