MIKY & GENNY

FUNZIONI CONVERGENTI ---> INDICE

Si considerino una parte X non vuota dell'insieme dei reali, un'applicazione f di tale parte X nell'insieme dei reali, x0 punto di accumulazione di X ed l appartenente all'insieme dei reali, cioè


e si dà la seguente definizione:


Dopo aver osservato che


e che per definizione


la definizione suddetta di convergenza si traduce in


Si osserva infine che


di conseguenza,
la definizione suddetta di convergenza si trasforma ancora in


La circostanza che esista il limite di una funzione è un fatto eccezionale, inoltre si dimostra che se esso esiste è unico.

Supponendo che f converga verso due limiti, l' ed l'', al tendere di x ad
x0, si dimostra che:

l = l'.

Si suppone che

l'
≠ l''.

E' noto che:


Siccome f converge verso l' ed l'', al tendere di 
x ad x0, in corrispondenza di


Si indica ora

U = U'
U'',

poichè U' ed U'' sono intorni di
x0, anche U è intorno di x0, cioè


Si osserva che


e ciò significa che

V'
 V'' ,

e ciò è assurdo, derivato dall'aver supposto che l'
≠ l'', quindi necessariamente l' = l'', come volevasi dimostrare.
La circostanza che f converga ad l al tendere di x ad x0, si esprime come segue:


Nota bene
Non accade quasi mai che f(
x0) = l, poichè non sempre ha senso parlare di f(x0), dal momento che x0X quasi sempre.

Se
x0X e


la funzione è particolarissima e si chiama funzione continua.

Si 
dimostra che le seguenti due proposizioni sono equivalenti:



Dimostrazione
a)
b)

Si fissa


e si considera la sfera aperta di centro l e raggio ε
, che è intorno di l, cioè


Siccome per ipotesi f converge ad l al tendere di x ad
x0, in corrispondenza di questo particolare intorno:


Inoltre, dire che U è intorno di
x0, equivale a dire che


Si consideri ora

 

come volevasi dimostrare.

Dimostrazione

b)
a)

Supposta vera la b), si deve dimostrare che
f converge ad l al tendere di x ad x0, cioè:


Si fissa


In corrispondenza di
ε, per la b),


Indicando


è dimostrata la b).

Nota bene
La proposizione b) si può scrivere equivalentemente come segue:


o anche



Si 
dimostra che le seguenti due proposizioni sono equivalenti:



Dimostrazione
a)
b)

Osservato che


e che


ha senso considerare la restrizione dell'applicazione f rispetto ad


così definita:



Si osserva inoltre che:


Infatti:



A tal punto si dimostra che:


Infatti, considerato arbitrariamente un intorno V di l, per la proposizione a), vera per ipotesi,


Inoltre,


e quindi


e ciò esprime, per come è stata definita f, che


come volevasi dimostrare.


Dimostrazione
b) a)

Si deve dimostrare che f converge ad l al tendere di x ad x0, cioè


Si prende ad arbitrio


in sua corrispondenza per la b)


Ora, preso


ed essendo per ipotesi


è dimostrato che


cioè


Nota bene

Ciò ha senso, in quanto



Si osserva inoltre che l'equivalenza delle due proposizioni ora viste esprime che il limite di una funzione f,
al tendere di x ad x0, non dipende dal valore che f assume nel punto di accumulazione x0.

Se


si 
dimostra che le seguenti tre proposizioni sono equivalenti:



Si osserva prima che se



risulta

W
 X X,

quindi ha senso considerare l'applicazione


Per poter parlare di eventuale



occorre dimostrare che

x0
Dr(W  X),

cioè bisogna riconoscere che


e cioè che, preso un intorno di x0, in esso va a finire almeno un elemento di
W  X che non sia lo stesso x0.

Fissato


poichè



risulta


quindi si può parlare del limite suddetto.

Dimostrazione

a)
b)

Fissato


poichè per ipotesi f
converge ad l al tendere di x ad x0, per definizione si ha che


Si osserva ora che


Ora, preso


D'altronde, dall'essere


per l'ipotesi a).


Dimostrazione

b)
c)

E' ovvia.

Dimostrazione

c)
a)

Preso ad arbitrio


per la c) si ha che


Si indica ora


e si osserva che



Preso


e poichè


si ha


f(x)
V,

e questa è la condizione per cui



Anche tali equivalenze dimostrano che il limite di una funzione f,
al tendere di x ad x0, non dipende dal valore che f assume nel punto di accumulazione x0.

Corollario
Siano




In tali ipotesi si dimostra che:


Infatti, per ipotesi: