MIKY & GENNY

AMPLIAMENTO DELLA RETTA REALE ---> INDICE

Si ricorda che in precedenza è stata considerata l'applicazione f, che ad ogni punto della retta r associa un numero reale, e che tale applicazione è una bigezione.
Si considerano ora, oltre ai numeri reali, anche i numeri complessi, la cui forma è del tipo

x + iy,

in cui


Si indichi a tal punto con C l'insieme dei numeri complessi, e si noti che l'insieme dei
numeri reali è della forma

x + i0.

Si può dire che
l'insieme dei numeri reali è una parte dell'insieme dei numeri complessi, cioè

R C.

Si amplia ora la retta euclidea in modo tale che la retta r si possa considerare in corrispondenza bigettiva con i numeri complessi.
Allo scopo si considera una generica 
trasformazione lineare intera:


con

α
R,  βR,  α ≠ 0.

Si estende la
trasformazione ampliando il dominio di definizione di T, cioè si considera x variabile in tutto l'insieme dei numeri complessi, quindi anche x' è un numero complesso.
Si indichi la nuova
trasformazione lineare intera con:



in cui z
è un numero complesso, cioè

z
C.

è la
trasformazione lineare intera dell'insieme dei numeri complessi in x, α e β sono però numeri reali.

Si supponga che

z = x + iy,

quindi

z' =
α(x + iy) + β = x + β) + iy),

in cui
αx + β è la parte reale ed iy) è il numero complesso. Pertanto è dimostrato che la trasformazione lineare dei numeri complessi dà numeri complessi.

La trasformazione
si chiama estensione complessa della trasformazione lineare intera T

Assegnati una retta r, un riferimento
(O, U) ed un sistema coordinato f di X in xR, si consideri la riunione di r ed r' indicata con:



Si consideri inoltre la bigezione



E' noto che tutte le bigezioni sono uguali al prodotto di
per , cioè

=
.

si chiama estensione complessa sulla retta euclidea r
.

Osservazione
Considerata una generica trasformazione lineare intera:


se α = 1 e 
β = 0, essa trasforma ogni numero in se stesso, in quanto si ha x = x'.

Ciò osservato, nel caso specifico risulta


se α = 1 e 
β = 0, si ha:

z' = z,  
= .

Si è pervenuti ad un risultato notevole, cioè che fra tutte le
  c'è anche .

Gli elementi appartenenti ad si chiamano punti.


Gli elementi appartenenti ad r si chiamano punti reali
.

Gli elementi appartenenti ad r' si chiamano punti complessi non reali.

Quale che sia il sistema coordinato
, i punti di r hanno ascissa reale, mentre quelli di r' hanno per ascissa un numero complesso non reale, cioè

(Z) = z
C,

dove z è l'ascissa del punto Z
del sistema coordinato prescelto.
Si considerino ora

 
= ,

Z : (Z)C,

e poi

Xr.

E' noto che

(X) = 
((X)) = (f(x)) = (x),

poichè

(X) = f(x),  f(X) = xR.

Siccome
la trasformazione lineare intera era definita da



in cui

α
R,  βR,  α ≠ 0,

essendo in tal caso

z = 
xR,

si ha che

(x)
R,

cioè

(X)

è sempre un numero reale, come volevasi dimostrare.

Estensione delle proprietà sulla retta euclidea

Definizione 1
Considerati la coppia ordinata (Z1,
Z2) di punti complessi ed il segmento orientato Z1Z2, si può definire la misura del segmento orientato Z1Z2, come la differenza delle ascisse z1 e z2 rispetto al sistema coordinato assegnato, cioè

Z1
Z2z2 - z1.

Definizione 2

Considerati 
Z1, Z2 punti dell'estensione complessa, essi si dicono complessi e coniugati se le loro ascisse sono numeri complessi e coniugati in un sistema coordinato qualsiasi.

Si dimostra che due punti, che hanno per
ascisse numeri complessi e coniugati, hanno per ascisse numeri complessi e coniugati in un sistema coordinato qualsiasi.
Ciò prova anche che
trasforma i numeri complessi e coniugati in altri numeri complessi e coniugati.

Infatti, considerati i numeri complessi e coniugati x + iy ed x - iy, essendo in generale che


in cui z
è un numero complesso, si ha che:

il trasformato del primo numero complesso è z' =
α(x + iy) + β = αx + β + iαy,

il trasformato del secondo numero complesso è z'' =
α(x - iy) + β = αx + β - iαy,

e ciò dimostra che anche i trasformati
sono numeri complessi e coniugati.

Definizione 3

Considerata una terna ordinata di numeri complessi
Z1, Z2, Z3, Z2 Z3, si chiama rapporto semplice il numero definito da


dove z1
, z2, z3 sono le ascisse in un determinato sistema coordinato, ed anche se il riferimento (O, U) cambia in (O', U'), esso non varia.

Punto medio tra due punti dell'estensione complessa

Z3
è punto medio tra Z1 e Z2, se il rapporto semplice della terna ordinata Z1, Z2, Z3 è uguale a -1, cioè

(
Z1 Z2 Z3) = -1.

Si può quindi dedurre l'ascissa del punto medio di un'
estensione complessa con dimostrazione analoga a quella della retta reale.

Il punto medio fra due punti complessi e coniugati è un numero reale.
Infatti, sia Z un punto complesso,
in un sistema coordinato qualsiasi che abbia ascissa x + iy, e Z' un altro punto complesso, di ascissa x - iy. L'ascissa del punto medio, indicata con M(X) è data dalla semisomma delle due, cioè:


Gruppo di trasformazioni

Si supponga che E sia un insieme di elementi e Φ un insieme di trasformazioni di E in E, ossia
di bigezioni di E in E. Si dice che Φ è un gruppo di trasformazioni se

a)
fΦ, gΦ : f ο gΦ, cioè per ogni coppia di trasformazioni di Φ il loro prodotto appartiene a Φ;

b)
fΦ : f-1Φ, cioè per ogni trasformazione di Φ la trasformazione inversa appartiene a Φ.

Si deduce subito che a
Φ appartiene la trasformazione identica, che ad ogni elemento di E fa corrispondere lo stesso elemento.
Infatti, considerato
fΦ, per la a) si ha

f-1
ο fΦ,

mentre per la b)


f-1
Φ.

Si vuole vedere ora come si definisce
f-1ο f e, allo scopo, si costruisce il seguente diagramma:



quindi

f-1
ο f = i,  f ο f-1 = i

e risulta

ο i = i ο f,

cioè i funziona da elemento neutro.

Si dimostra ora che l'insieme di tutte le trasformazioni lineari intere sull'insieme dei reali è un gruppo di trasformazioni e, similmente, l'insieme di tutte le estensioni complesse del
le trasformazioni lineari intere è un gruppo di trasformazioni.
Si supponga che Φ sia l'insieme di tutte le trasformazioni lineari intere sull'insieme dei reali, cioè

f
Φ  αR, βR, α  0,  xR : f(x) = αx + β.

Per dimostrare
che l'insieme di tutte le trasformazioni lineari intere sull'insieme dei reali è un gruppo di trasformazioni, occorre dimostrare che:

1) il prodotto di due trasformazioni lineari intere è una 
trasformazione lineare intera.

2) l'inversa di una
trasformazione lineare intera è una trasformazione lineare intera.

Dimostrazione 1)
Si considerino due trasformazioni lineari intere:


con

α
R,  βR,  α ≠ 0

e


con

α'
R,  β'R,  α' ≠ 0.

Si deve dimostrare che il prodotto T'T, o la componente delle due trasformazioni, è una
trasformazione lineare intera.

Se x è il generico numero reale, ad esso si fa corrispondere mediante T il numero reale
αx + β, quindi


Si consideri ora il trasformato
di αx + β mediante T', che è dato da αx + β + β', quindi


Pertanto,
T'T trasforma il generico x, come segue:


Si pongono ora

α'
α = α'',  α'β + β' = β'',

con α''R,  β''R, α'' 0

e, sostituendo nella relazione suddetta, si ha:


con

α''
R,  β''R,  α'' 0.

E' quindi dimostrato che il
il prodotto di due trasformazioni lineari intere è una trasformazione lineare intera, cioè questa è la prima proprietà che soddisfa un gruppo di trasformazioni.

Dimostrazione 2)
Si consideri una generica trasformazione lineare intera:


con

α
R,  βR,  α ≠ 0.

Si fissi un elemento y per poter trovare l'y' che ha come corrispondente y nella trasformazione T, quindi si ha

y =
αy' + β,

da cui



pertanto risulta


e quindi si può dire che il generico x è trasformato dall'inverso di T in
 


Indicando a tal punto


si ottiene che l
trasformazione inversa è dello stesso tipo della trasformazione lineare intera, quindi



con

α'
R,  β'R,  α' 0.

E' quindi dimostrato
anche che l'inversa di una trasformazione lineare intera è una trasformazione lineare intera, e quindi l'insieme di tutte le trasformazioni lineari intere sull'insieme dei reali è un gruppo di trasformazioni, anche quando si considera l'insieme di tutte le estensioni complesse delle trasformazioni lineari intere, ferme restanti le condizioni

α
R,  βR,  α 0.