2)-Se
un segmento è maggiore di un altro e questo è maggiore o
uguale ad un terzo, il primo è maggiore del terzo, cioè
se a>b, b≥c, è anche a>c.
Somma di segmenti
Considerati i segmenti consecutivi AB e BC su una retta e il segmento AC avente per estremi quelli non comuni, A e C, la somma dei due segmenti dati, avente per estremi A e C, è rappresentata da AC. Pertanto si può scrivere: AB+BC=AC.Somma di segmenti non consecutivi
Se si considerano due segmenti non consecutivi a e b, appartenenti o no alla stessa retta,
e si trasportano consecutivamente su una retta OA=a, AB=b, si dice somma
a+b dei segmenti dati, il segmento OB somma dei segmenti consecutivi
uguali dati.
In generale:
La
somma di due o più segmenti a, b, c,... è il
segmento che si ottiene sommando prima a e b, aggiungendo poi c al
risultato, e così via fino all'ultimo segmento.
Aggiungere o sommare più segmenti significa trovare la loro somma.
Si può facilmente dimostrare che:
La somma dei segmenti gode della proprietà
-commutativa: cioè la somma non varia quando si muta a piacere l'ordine degli addendi,
-associativa: quando a più addendi si sostituisce la loro somma parziale.
Inoltre: Aggiungendo segmenti uguali a segmenti disuguali, si ottengono segmenti
disuguali nello stesso senso.
Cioè se a=b e c>d, è anche a+c>b+d.
Differenza di due segmenti
Considerati due segmenti disuguali AB e CD, con AB>CD,
aventi un estremo in A in comune e sovrapposti, il segmento CB si
chiama differenza fra il segmento AB e il segmento AC, e si scrive: CB=AB-AC.
La
differenza fra due segmenti, che si trovano in una posizione qualsiasi,
si ottiene trasportandoli su una retta, in modo tale che abbiano un
estremo in comune e siano sovrapposti.
La differenza fra due segmenti
esiste sempre: è un terzo segmento che, aggiunto al secondo,
dà il primo.
Sottrarre da un segmento un altro segmento significa trovare la loro differenza.
Dalla definizione e dalle proprietà precedenti, si ricava:
a)-Sottraendo segmenti uguali da segmenti uguali, si ottengono segmenti uguali,
b)-Sottraendo segmenti uguali da segmenti disuguali, si ottengono segmenti disuguali nello stesso senso.
MULTIPLI E SOTTOMULTIPLI DI UN SEGMENTO
Si dice multiplo di un segmento a, secondo il numero m, la somma di m segmenti uguali ad a.
Quindi, dire che b è multiplo di a secondo il numero m, equivale a dire che b=a+a+a+... (m volte) e si scrive b=ma.
Se m=2, risulta b=2a e si dice che b è il doppio del segmento a.
Se m=3, risulta b=3a e si dice che b è il triplo del segmento a.
Se m=4, risulta b=4a e si dice che b è il quadruplo del segmento a.
Se m=5, risulta b=5a e si dice che b è il quintuplo del segmento a, ecc.
Nella figura seguente il segmento CD rappresenta la somma di tre segmenti
uguali ad AB secondo il numero tre, cioè: CD=3AB.
Sottomultipli di un segmento
Se un segmento b è multiplo del segmento a secondo un numero m, ossia è b=ma, di conseguenza a dicesi sottomultiplo di b secondo il numero m e si scrive:
e si legge a uguale ad un emmesimo di b.
e si dice rispettivamente che a è la metà, la terza parte di b...
Si
dice sottomultiplo di un segmento a secondo il numero m, ciascuno dei
segmenti ottenuti dopo aver diviso a in m parti uguali.
E' facile dimostrare che:
Multipli
e sottomultipli, secondo lo stesso numero, di segmenti uguali, sono
uguali; multipli e sottomultipli di segmenti disuguali sono disuguali
nello stesso senso.
Postulato di Archimede
Dati due segmenti disuguali, è sempre possibile trovare un multiplo del minore che superi il maggiore.
Cioè se b<a, si può trovare un valore di m per cui mb>a.
MISURA DEI SEGMENTI
Misurare un segmento significa scegliere un segmento u, che si dice unità
di misura, e stabilire quante volte esso, o un suo sottomultiplo,
è contenuto nel segmento dato, cioè:
La misura un segmento è il numero che esprime quante volte un altro segmento, scelto come unità di misura, o un suo sottomultiplo, è contenuto nel primo. Cioè:
La misura un segmento si dice lunghezza del segmento.
La
principale unità di misura delle lunghezze è il metro, che
corrisponde alla lunghezza di un regolo di platino iridato
conservato nell'Archivio di Pesi e Misure di Sévres.
Il metro si indica con la lettera m, ed è noto che per le lunghezze maggiori si adoperano i suoi multipli, cioè:
miriametro (Mm)=m 10000
chilometro (km)=m 1000
ettometro (hm)=m 100
decametro (dam)=m 10
Mentre per quelle minori:
decimetro (dm)=m 0,1
centimetro (cm)=m 0,01
millimetro (mm)=m 0,001.
In
geometria, per misurare i segmenti si usa generalmente la riga
graduata, che porta incisa su uno degli orli una suddivisione in
decimetri e centimetri, o il doppio decimetro, lungo poco più di
venti centimetri, con un bordo graduato in centimetri e millimetri. Per
misurare i segmenti con il doppio decimetro o con la riga, si dispone
questa lungo il segmento in modo che uno degli estremi A coincida con
l'inizio 0 della graduazione: se l'estremo B coincide con la
ventiduesima divisione si dice che la lunghezza del segmento è
di 22 mm, e si scrive AB=mm 22. Se invece l'estremo B capita fra la
ventunesima e la ventitresima divisione, si dice che 21 è la
misura di AB approssimata per difetto, a meno di 1 mm e che 23 è
la misura dello stesso segmento approssimata per eccesso a meno di 1 mm.