Vestizione Religiosa – 30 giugno 2010.

Come previsto dalle indicazioni della Chiesa, la celebrazione si è svolta nella nostra Cappella in forma semplice, ma non per questo meno sentita. Gli 8 giovani postulanti indossavano una maglietta bianca su cui spiccava il TAU francescano, anticipo di quella "croce" che chiedevano di indossare e di portare come segno di sequela evangelica. Il P. Custode, P. Antonio Razzoli, ha presieduto la Messa (concelebrata da altri 8 confratelli e due diaconi) con stile fresco e vivace. Dopo l’omelia, questi 8 giovani hanno ricevuto "l’abito francescano"; indossandolo, qualcuno di loro si è commosso anche visibilmente, mentre altri hanno trattenuto in cuore sentimenti di gioia e di gratitudine. E’ la prima tappa importante della loro vita, che hanno intrapreso con serietà ed impegno. Ora sono entrati nel periodo del NOVIZIATO, e sono stati affidati a me per l’accompagnamento. Che il Signore stesso li accompagni, passo dopo passo…

Professione Religiosa – 17 luglio 2010.

All’inizio dell’anno di Noviziato, erano 5 giovani frati; uno è stato consigliato di intraprendere una strada diversa. E così in 4 hanno consacrato a Dio la loro vita nel nostro Ordine. Non so quanto profonda sia stata questa scelta in loro, ma certamente gradita a Dio!

Avevamo esteso l’invito a tutti i fedeli delle Stazioni viciniori, nonché a Religiosi e Religiose presenti nel territorio della Parrocchia, oltre ai relativi parenti. La nostra gente di Tiga Juhar si era prestata per la cucina e per il luogo esterno della festa, mentre i nostri chierici, venuti dal Seminario Maggiore di Siantar, si erano impegnati a preparare la chiesa e la liturgia.

La sera e la notte precedente è piovuto a dirotto come non mai: da una parte un buon auspicio per il sereno del mattino successivo, ma nello stesso tempo un impedimento ai preparativi e ultimi ritocchi…

La Messa, concelebrata da 18 confratelli, è stata davvero solenne: 2 ore ! La chiesa era piena!

La professione religiosa comporta l’impegno di vivere l’esperienza francescana legandosi a Dio con i tre voti di obbedienza, povertà e castità. Testimonianza sempre apprezzata o anche incompresa…

Alla fine della Messa, tutti i Frati si sono raccolti ai piedi dell’altare per cantare il "Cantico delle Creature" di S. Francesco e per il fraterno saluto ai neo professi.

Dopo la Messa e tante foto, i festeggiati e tutti gli invitati sono stati accompagnati dai danzatori (frati in costume locale) al luogo esterno dell’incontro a suon di musiche tradizionali: un primo pezzo con musiche di Timor (Est), un altro pezzo con musiche Karo, un altro pezzo con musiche Toba, un altro pezzo con musica karaoke… e tutti si sono accomodati a sedere (festeggiati e genitori su sedie, tutti gli altri su stuoie), gustando una fresca bevanda con macedonia di frutta…

Poi i discorsi di circostanza, alternati da canti o danze. Il pezzo più bello e più accattivante è stato quello dei bambini della nostra Scuola materna, inaugurata una settimana fa, e già in numero di 36!

All’ora convenuta, il pranzo solenne (!) a base di riso bianco, pezzettini di maiale (cotiche), verdura cotta, un bicchiere d’acqua. E tutti contenti!!!

Discorsi ufficiali, e musiche, e regali sono durati fino alle 16, quando il palco è stato assalito dai giovani presenti che chiedevano "spazio" per esprimere la loro gioia; e allora …musica a pieno volume, fino alle 18, quando il Buon Dio ha detto che era ora di tornare a casa: lo ha detto nella forma più naturale e più indicativa: una pioggia insistente, che preludeva a un acquazzone interminabile (credo che il diluvio sperimentato da Noè fosse proprio così, solo che per lui è durato per 40 giorni consecutivi, mentre per noi è durato solo una notte, una lunga notte senza luce elettrica!).

I quattro festeggiati sono ritornati al villaggio con le loro famiglie per un periodo di vacanza e di testimonianza…

 

P. Tarcisio M.

 

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