Come previsto dalle indicazioni
della Chiesa, la celebrazione si è svolta nella nostra Cappella
in forma semplice, ma non per questo meno sentita. Gli 8 giovani
postulanti indossavano una maglietta bianca su cui spiccava il
TAU francescano, anticipo di quella "croce" che chiedevano di
indossare e di portare come segno di sequela evangelica. Il P.
Custode, P. Antonio Razzoli, ha presieduto la Messa
(concelebrata da altri 8 confratelli e due diaconi) con stile
fresco e vivace. Dopo l’omelia, questi 8 giovani hanno ricevuto
"l’abito francescano"; indossandolo, qualcuno di loro si è
commosso anche visibilmente, mentre altri hanno trattenuto in
cuore sentimenti di gioia e di gratitudine. E’ la prima tappa
importante della loro vita, che hanno intrapreso con serietà ed
impegno. Ora sono entrati nel periodo del NOVIZIATO, e sono
stati affidati a me per l’accompagnamento. Che il Signore stesso
li accompagni, passo dopo passo…
All’inizio dell’anno di Noviziato,
erano 5 giovani frati; uno è stato consigliato di intraprendere
una strada diversa. E così in 4 hanno consacrato a Dio la loro
vita nel nostro Ordine. Non so quanto profonda sia stata questa
scelta in loro, ma certamente gradita a Dio!
Avevamo esteso l’invito a tutti i
fedeli delle Stazioni viciniori, nonché a Religiosi e Religiose
presenti nel territorio della Parrocchia, oltre ai relativi
parenti. La nostra gente di Tiga Juhar si era prestata per la
cucina e per il luogo esterno della festa, mentre i nostri
chierici, venuti dal Seminario Maggiore di Siantar, si erano
impegnati a preparare la chiesa e la liturgia.
La sera e la notte precedente è
piovuto a dirotto come non mai: da una parte un buon auspicio
per il sereno del mattino successivo, ma nello stesso tempo un
impedimento ai preparativi e ultimi ritocchi…
La Messa, concelebrata da 18
confratelli, è stata davvero solenne: 2 ore ! La chiesa era
piena!
La professione religiosa comporta
l’impegno di vivere l’esperienza francescana legandosi a Dio con
i tre voti di obbedienza, povertà e castità. Testimonianza
sempre apprezzata o anche incompresa…
Alla fine della Messa, tutti i
Frati si sono raccolti ai piedi dell’altare per cantare il
"Cantico delle Creature" di S. Francesco e per il fraterno
saluto ai neo professi.
Dopo la Messa e tante foto, i
festeggiati e tutti gli invitati sono stati accompagnati dai
danzatori (frati in costume locale) al luogo esterno
dell’incontro a suon di musiche tradizionali: un primo pezzo con
musiche di Timor (Est), un altro pezzo con musiche Karo, un
altro pezzo con musiche Toba, un altro pezzo con musica karaoke…
e tutti si sono accomodati a sedere (festeggiati e genitori su
sedie, tutti gli altri su stuoie), gustando una fresca bevanda
con macedonia di frutta…
Poi i discorsi di circostanza,
alternati da canti o danze. Il pezzo più bello e più
accattivante è stato quello dei bambini della nostra Scuola
materna, inaugurata una settimana fa, e già in numero di 36!
All’ora convenuta, il pranzo
solenne (!) a base di riso bianco, pezzettini di maiale
(cotiche), verdura cotta, un bicchiere d’acqua. E tutti
contenti!!!
Discorsi ufficiali, e musiche, e
regali sono durati fino alle 16, quando il palco è stato
assalito dai giovani presenti che chiedevano "spazio" per
esprimere la loro gioia; e allora …musica a pieno volume, fino
alle 18, quando il Buon Dio ha detto che era ora di tornare a
casa: lo ha detto nella forma più naturale e più indicativa: una
pioggia insistente, che preludeva a un acquazzone interminabile
(credo che il diluvio sperimentato da Noè fosse proprio così,
solo che per lui è durato per 40 giorni consecutivi, mentre per
noi è durato solo una notte, una lunga notte senza luce
elettrica!).
I quattro festeggiati sono
ritornati al villaggio con le loro famiglie per un periodo di
vacanza e di testimonianza…
P. Tarcisio M.