I Missionari Francescani in Indonesia

Già all'inizio del sec. XVI alcuni Frati Francescani si imbarcarono sulle navi portoghesi per seguire la rotta dei conquistatori verso il sud-est. Fra Enrico di Coimbra il 22 settembre 1500 con altri 6 confratelli arrivò a Calcutta e cominciò ad annunciare il Vangelo tra i brahmani (induismo); nel 1543 alcuni Frati Francescani Spagnoli arrivarono in Indonesia (Celebes, Giava, Borneo). Alcuni di essi proseguirono il viaggio verso le Filippine, il Giappone e la Cina, ma diversi rimasero in Indonesia assieme ad altri Francescani provenienti dall'Olanda. L'opera di questi coraggiosi missionari, ostacolata dai musulmani che rappresentavano la maggioranza della popolazione, continuò fino al sec. XVIII, quando a causa degli avvenimenti che sconvolsero l'Europa (guerre napoleoniche, rivoluzione francese), essi vennero richiamati in patria.

Fu all'inizio dei nostro secolo che i Francescani ritornarono per la seconda volta in Indonesia. Il 30 novembre 1905 arrivarono 4 Frati Cappuccini Olandesi a Singkawang (Borneo) e il 13 giugno 1912 poterono aprire una Missione anche a Sumatra. Il numero dei battezzati cresceva rapidamente e fu necessario inviare altri religiosi. Oggi i Francescani Cappuccini costituiscono una grande provincia con oltre un centinaio di Religiosi.

Il 21 dicembre 1929 arrivarono anche i Frati Minori Osservanti nell'isola di Giava ed ottennero dai Gesuiti una parrocchia a Jakarta. Essi si impegnarono anche nel campo sociale e assistenziale: aprirono due grandi orfanotrofi, uno per i ragazzi in via Kramat Raya e uno per le ragazze a Tjina. Nel 1954 aprirono anche un'Università chiamata Parahiangan. Era aperta a tutti: cristiani, mussulmani e induisti. Era un modo per instaurare un dialogo fra le religioni. Molti membri del parlamento vi hanno studiato. Si adoperarono anche perché il carisma di S. Chiara fosse presente accanto a quello francescano e così costruirono due monasteri di clausura per Clarisse, uno a Pacet-Sindang Laya (Giava ovest) e uno a Yogyakarta (Giava centrale).

Un'opera encomiabile fu la traduzione della Sacra Scrittura in lingua indonesiana. Fu fatta in collaborazione con i Pastori Protestanti e così i religiosi locali, che andavano sempre più crescendo di numero, i catechisti e la gente poterono avere uno strumento fondamentale per la crescita della propria fede.

Nel 1937 arrivarono anche i Frati Minori Conventuali a Giava ovest. Provenivano dall'Olanda ed ottennero dai Gesuiti la parrocchia di Bogor. Il loro lavoro pastorale era rivolto ai Cinesi, agli Olandesi ma anche ai musulmani che erano la maggioranza. Privilegiarono il settore educativo e così costruirono l'asilo, la scuola elementare e media. Molti ragazzi vi studiarono e una loro alunna fu anche la figlia dei Presidente Sukarno. Il Signore benedisse il loro lavoro e alcuni ragazzi chiesero di entrare nell'Ordine. Ma mancavano i formatori e alcuni furono mandati in Italia. Tre di loro, terminati gli studi teologici, furono ordinati sacerdoti. Si tratta di Adeodatus Laibahas, morto nel Lago Toba il 16 aprile 1967, Ignatius Hendra Harsono, morto a Giava il 27 novembre 1970 a causa di un incidente stradale, e Willy Brordo Marinka, uscito dall'Ordine dopo il 1967.

Ma nel 1962 tutti i Frati Conventuali Olandesi furono richiamati in patria, sia perché anziani, sia perché in patria era necessaria la loro opera. Inoltre Bogor fu fatta sede vescovile e la chiesa dei Frati Conventuali fu scelta come cattedrale. Così i Conventuali, che non erano riusciti ad imparare il dialetto locale Sunda, lasciarono l’Indonesia.

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