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Inquinanti

Protocollo di Kyoto

Corriere della Sera – 8 novembre 2000-11-08

 Clima, allarme dell’Europa «Riduciamo i gas di scarico»

BRUXELLES - Le tempeste che hanno devastato gran parte d’Europa spingono i ministri dell’Ambiente dell’Unione europea a lanciare l’allarme sulla responsabilità dell’inquinamento nei cambiamenti climatici. In particolare i ministri invitano a concludere al più presto l’accordo internazionale che impone una riduzione dei gas responsabili dell’«effetto serra» alla base degli sconvolgimenti degli ultimi tempi. «Le situazioni estreme verificatesi in Gran Bretagna, Spagna, Francia e Italia dimostrano cosa significhino i cambiamenti climatici», ha ammonito il commissario dell’UE per l’Ambiente, la svedese Margot Wallstrom, al termine del consiglio a Bruxelles dei suoi colleghi dei 15 Paesi membri. L’allarme è diretto soprattutto contro i gas di scarico dei veicoli, delle industrie e degli impianti dì riscaldamento. Ora si guarda all’incontro dell’Aia, dove tra il 13 e il 24 novembre si tenterà di adottare il protocollo definito a Kyoto nel ‘97.

Questo prevede una diminuzione globale dei gas nocivi, che provocano il surriscaldamento, pari al 5,2% entro il 2012 (rispetto al valori del 1990). Per raggiungere l’obiettivo l’Europa deve ridurre le emissioni inquinanti dell’8%, gli Stati Uniti del 7%, il Canada del 6%. (e invece...

Usa, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Giappone, utilizzando alcune flessibilità dell’atto di Kyoto, intendono però ottenere i risultati compensandoli con interventi nei Paesi in via di sviluppo. Questi ultimi la vedono in modo opposto. «L’UE ha una linea di mediazione», ha spiegato il ministro italiano dell’Ambiente Willer Bordon, che ha rimarcato l’importanza di raggiungere presto un compromesso, senza abbassare troppo i limiti, visto che Stati Uniti, Canada e Australia vorrebbero far rientrare perfino le loro foreste come «pozzi di assorbimento dell’inquinamento». Per la UE ogni Paese deve ridurre al suo interno i gas nocivi almeno della metà dell’obiettivo globale. In più vorrebbe efficaci sistemi di controllo e multe per chi non rispetta gli accordi.

Ivo Caizzi

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