Il primo documento che attesta la presenza di Jacopo Del Duca in Sicilia è del dicembre 1589. Sulla sua città natale si è molto dibattutto, ma ormai sembra assodato che sia nato a Cefalù nel 1530. Già dal 1463 è presente nell'isola Domenico Gagini. Con lui una serie di marmorari lombardi e toscani aprono le loro botteghe a Palermo e proprio in una di queste botteghe pare essersi formato Del Duca. Opera, pertanto a Palermo, in giovinezza, e si trasferiscce in seguito a Roma presso il grande Michelangelo, del quale diventa presto il miglior discepolo. Con lui collabora nella costruzione di Porta Pia. Realizza in seguito la Tomba Savelli in San Giovanni in Laterano (1570), Santa Maria in Trivio (1575), Santa Maria di Loreto (1577), Villa Mattei in Monte Celio (1582), Palazzo Panfili (1584). Il 1589 è l'anno certo della sua venuta definitiva a Messina. Secondo alcuni storici potrebbe aver messo piede saltuariamente anche in precedenza per redigere alcuni progetti. Viene a Messina per sostituire Calamecca, ingegnere della città, morto poco prima. Da subito si mette a lavoro nella progettazione della Loggia dei Mercanti. L'edificio già realizzato alcuni anni prima abbattendo una parte della cinta muraria della città, necessitava di importanti cambiamenti. Quel palazzo per la sua centralità poteva essere sede anche di altre istituzioni o enti. Oltre alla Loggia dei Mercanti si pensò di costruirvi la sede del Senato e la Tavola Pecuniara. Nel 1599 i lavori della Loggia dei Mercanti vengono portati a termine. L'edificio, rivestito interamente di marmi pregiati, presentava, al piano terra, dove si riunivano i mercanti, nove lunghe finestre con cancelli di ferro, spaziate lateralmente da coppie di lesene doriche bugnate, e nove balconi, tra altrettante coppie di lesene d'ordine jonico, corrispondenti nel piano superiore. Sia le finestre che i balconi erano sormontati da piccole nicchie centinate con finestrelle, affiancate queste da volute a ricciolo. Una cornice a più scanalature marcava orizzontalmente i due ordini. Questo schema ricordava l'interno della Chiesa di S. Maria in Trivio a Roma. Altra bellissima opera messinese è la Tribuna della Chiesa di S. Giovanni di Malta, tuttora esistente. L'origine della costruzione si fa risalire al ritrovamento nella parte absidale del vecchio tempio gerosolimitano, di alcune reliquie di San Placido ed altri martiri, che scaturirono nella scelta di costruirvi a loro salvaguardia appunto una tribuna. Del Duca sostituisce Camillo Camillani nella costruzione di quest'ultima, forse appena portata a termine la Loggia dei Mercanti, e il suo stile è evidente nella chiusura degli archi con mensole squadrate scanalate e nella struttura del prospetto decisamente romana, ma arricchita dal bell'effetto pittorico dei mattoni. Ma l'elemento innovativo per la Sicilia sono le altissime lesene michelangiolesche che spartiscono il prospetto. Un elemento questo molto frequente, utilizzando pietra lavica, soprattutto nel barocco etneo. Si vedano la Chiesa di Santa Maria della Consolazione a Mascalucia, la Chiesa Madre di Viagrande e il Santuario di Trecastagni. Nel 1602 porta a termine la sede del nuovo Palazzo Senatorio in Piazza Duomo, seguendo il vecchio progetto di Calamecca, morto alcuni anni prima.