Giorgio di Dio, scultore e architetto messinese di origine greca, fu molto attivo in Catalogna a cavallo fra il XIV e il XV secolo.

In gioventù fu schiavo dello scultore catalano Jaume Cascalls, facendosi chiamare Jordi de Dèu.

Alcuni libri consultati presso le biblioteche spagnole riportano che egli sia stato catturato in Sicilia da corsari catalani e poi venduto a Juame Cascalls, altri dicono che sia stato comprato a Marsiglia, dove in quel periodo c'era un gran commercio di schiavi di origine greca.

Fin da giovane sicuramente collaborò con Juame Cascallas in quasi tutte le sue opere fino alla sua propria emancipazione. Da quel momento lo scultore messinese cambia nome ancora una volta, e si fa chiamare Jordi Joan.

Nel 1377 lavorò nella chiesa di Santa Maria de Cervera, dove realizzò un retablo in pietra e il sepolcro di Ramon Serra el Major. Lavorò anche per altre città catalane associato con lo scultore Bernat Pintor. A partire dal 1380 cominciò la sua produzione per il Monastero di Poblet, ossia due sepolcri in alabastro per due infanti della Casa Real. Nel 1385 realizzò il retablo della chiesa di Vallfogona de Riucorb. Nel 1386 il retablò dedicato a San Lorenzo, per Santa Coloma de Queralt. A Ripoll realizzò i capitelli della parte mai terminata del chiostro.

Sono del 1400, infine, le bellissime e ammiratissime sculture per la porta della Casa de la Ciudad a Barcellona. L'opera che lo ha reso celebre in Spagna e per la quale noi messinesi possiamo essere orgogliosi.