A Palermo, nella piazza Garraffello, fino al 1437 esisteva la loggia dei mercanti genovesi.

Il 27 febbraio di quell'anno, infatti, veniva emanato un privilegio, da parte di re Alfonso, con il quale veniva tolta la Loggia ai Genovesi a favore dei Catalani, che prima di allora, già dal 1347, avevano sede in un' altra via non individuabile.

I genovesi furono trasferiti di fronte, all'aperto, nel luogo dove tutt'ora esiste una bellissima fontana.

In questa loggia si svolgevano le vendite all'incanto per conto delle Corti Regie e Senatorie e venivano venduti gli oggetti pignorati e non riscattati del monte di pietà. 

Il famoso storico Di Giovanni ricostruisce l'immagine della Loggia dei Catalani:

" Una grandissima stanza serrata con quattro grandi grate di ferro, che serrano quattro archi voltati sopra colonne di marmo. Vi si ascende per quattro scalini da dove si ammira la nuova Loggia dei genovesi. Dentro vi è una fonte di marmo e un cortile con sedili e alberi di aranci".

Secondo un'altra descrizione mi è stato, invece, possibile ricostruire graficamente il portale ad arco ribassato con flessione mediana come molti altri a Taormina.

Nel XVIII secolo, i catalani cessarono la loro attività a Palermo.

Con atto notarile la Loggia passò a tal maestro Sebastiano Grippaudo che la trasformò in abitazioni e poi in botteghe.

La loggia fu distrutta nel 1771. 

Lo scudo con le armi catalane che si nota nei pressi riguardano la chiesa di Santa Eulalia, peraltro quasi del tutto restaurata, e non la loggia come molti erroneamente credono.