Fra le tante teorie degli storici, la più accreditata è quella che fa risalire la parola Novara al romano Novalia, che significa "campo di grano". La città in seguito fu chiamata dagli arabi "Nouah", poi Novara e aggiunto "di Sicilia" per differenziarla ovviamente dalla città di Novara in Piemonte.

Furono proprio gli arabi a fortificare il Castrum romano nelle forme attuali che ancora oggi si intuiscono e che ultimamente sono state dichiarate di Interesse Storico ed Architettonico particolarmente importante.

Altrettanto importante è stata la presenza cisterciense e lombarda in paese, avvenuta dopo il 1137. Oltre alla Regia Chiesa Abbaziale di Santa Maria La Noara, costruita su un vecchio monastero basiliano, esistono ancora portali di chiese, come quello della Chiesa di Sant'Antonio, ricostruita nel XVI secolo, che presentano tutti gli elementi stilistici di quest'architettura ecclesiastica coeva al periodo svevo.

Il castello rappresentava, in epoca medievale il centro civile, politico e militare del borgo, mentre il monastero il centro ecclesiastico.

Fra 500 e 600 si ebbe quel boom edilizio che coinvolse quasi tutti i centri montani della provincia messinese. Ciò si rispecchia sia nel caratteristico tessuto urbano, elemento che probabilmente fà si che Novara faccia parte dell'elite dei borghi più belli d'Italia, che nelle numerose chiese costruite ex novo o sui ruderi di quelle cisterciensi.

A questo periodo appartiene la cosiddetta "Casa di Suor Teresa", un'autentica bomboniera con portali e finestre barocchi allineati uno sopra l'altro, assolutamente da salvaguardare.