Se Lucca è detta la città delle cento chiese, San Marco D'Alunzio non le è da meno, sopratutto in relazione al numero di abitanti. 80000 abitanti e 100 chiese per Lucca, 2000 abitanti e 22 chiese per San Marco D'Alunzio.

Alontion, così si chiamava l'acropoli (città alta) greca, origine dell'attuale abitato di San Marco D'Alunzio. Si sa con certezza che nel IV secolo a.c. la città emetteva moneta con inciso su il proprio nome greco. Questo dimostra che l'acropoli greca era anche abbastanza importante. Il tempio di Ercole, simbolo oggi di San Marco D'Alunzio, ne è un'ulteriore testimonianza.

In seguito i romani la chiamarono Haluntium e poi ancora i bizantini la chiamarono "Demenna", e dopo un lungo triste periodo di decadenza, con la conquista della Sicilia da parte dei Normanni, la città rinacque col nome di San Marco.

Ed è proprio sotto il dominio normanno che la città conosce un'intensa attività edilizia attorno al castello, anch'esso costruito dai normanni per volontà di Roberto il Guiscardo. Naturalmente il nuovo tessuto urbano viene abitato per lo più da greci e bizantini oltre che da indigeni.

Fra le costruzioni degne di nota, oltre al castello ed al mitico Tempio di Ercole vi sono: la chiesa del Crasile, di impianto normanno, la chiesa della Madonna delle Grazie, quattrocentesca con portale laterale catalano, la chiesa di San Teodoro, di impianto bizantino a croce greca, detta anche Batia nica, la chiesa del monastero di San Salvatore, detta invece Batia grande, ambedue decorate da splendidi stucchi di scuola "serpottiana", la chiesa dell'Annunziata e la chiesa di San Basilio. Ma è abbastanza plausibile che una grande comunità di ebrei, presente in quel periodo a San Marco D'Alunzio, avesse costruito anche la propria Sinagoga.

Trait-d'union di tutte queste bellezze architettoniche il caratteristico marmo rosso del luogo e i portali retablò.

I portali retablò, molto in uso nel tardo barocco spagnolo, detto anche "churrigueresco", vennero usati moltissimo anche in Sicilia, soprattutto nei comuni dell'entroterra, sotto forma di un barocco "popolare". Erano portali aggettanti dal filo della facciata, costituiti da una coppia di colonne generalmente "salomoniche" e timpano, generalmente spezzato, con edicola o finestra soprastante. A San Marco D'alunzio esistono molti portali retablò: nella chiesa di Santa Maria dei Poveri; di San Salvatore; di Sant'Antonio; di San Giuseppe; di Santa Maria in Ara Coeli e nella stessa Chiesa Madre.