Costruita dagli arabi nel 838 su preghiera degli stessi abitanti della zona, la fortezza di Santa Lucia del Mela si erge imperiosa sulla cima del colle Mankarru.

L'attuale pianta è dovuta all'imponente ricostruzione voluta dagli aragonesi ed è composta dal vero e proprio castello di forma pentagonale con corte interna quasi triangolare. Il lato più corto, nel quale è incastonato il portale normanno dalla pacata curva ogivale, è difeso da una torre cilindrica di probabile impianto arabo, ma rielaborata sia in epoca sveva che aragonese. Un pò più avanti, distaccata, una splendida torre a pianta triangolare è posta ad ulteriore difesa dell'ingresso e dagli attacchi dai Peloritani.

Entrati nel patio, subito a destra, vi è una cappelletta trecentesca che si adagia alle spalle del santuario della Madonna della Neve, fatto costruire nel 1673 da Mons. Simone Impellizzeri al posto del mastio, probabilmente normanno, ormai pericolante.

Il castello di Santa Lucia del Mela è ricco di storia, e il susseguirsi dei numerosi eventi, a volte sanguinari, si riscontra nella stratificazione stilistica delle varie parti dell'edificio.

Qui Ruggero D'Altavilla vinse un'importante battaglia sugli arabi, tanto da fargli costruire, ai piedi del colle Mankarru, in onore di Santa Lucia, un tempio votivo, poi diventato cattedrale. Subito dopo lo stesso Conte Ruggero diede avvio al restauro del castello che riguardò probabilmente anche il mastio, oggi non più esistente.

Anche Federico II di Svevia predilesse Santa Lucia, la quale nominava Prelatus Nullius, e a lungo vi dimorò per praticarvi la caccia, sport a lui particolarmente congeniale.

Nel 1282, al tempo della guerra del Vespro, vi dimorò anche Pietro D'Aragona ed in seguito Federico III nè ordino la ricostruzione che comprendeva il patio del castello, tutto il sistema di bucature esterne e la piccola cappella, nonchè le mura di cinta più a valle poste come ulteriore difesa della città. Lo stesso Federico dava annuncio degli avvenuti restauri invitando gli abitanti dei vicini casali a stabilirsi a Santa Lucia.

La ristrutturazione del castello, nella sua planimetria, nel grande ventaglio di finestre aperto sul precipizio, nel posizionamento baricentrico della cappella ricorda molto da vicino quella operata dallo stesso Federico per Montalbano.

Le moltissime finestrelle monofore che contornano l'intero castello, dalla torre cilindrica alle facciate esterne, alcune originali altre dovute ai vari restauri susseguitisi nel tempo, sono particolarissime. Hanno arco a tutto sesto contornato da cornice di pietra lavica piegata all'altezza dell'imposta alla maniera normanna. La sezione delle modanature riprende esattamente quella dei portali ogivali.

Anche il grande torrione angolare più avanzato potrebbe essere dovuto a Federico III d'Aragona, e in particolare al suo medico e consigliere Arnao da Vilanova, che in quel periodo ne faceva costruire uno identico nel Castello della Mola, nei pressi di Alicante.

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La torre angolare di Santa Lucia del Mela

 

 

 

Castello della Mola ad Alicante

 

 

 

La torre cilindrica di guardia all'ingresso principale del castello

 

 

 

 

Una finestra della torre cilindrica