Come utilizzare i Mobile Pipe della Kotobukika
Finalmente, dopo averli
aspettati a lungo, ho provato a usare i mobile pipe della Kotobukiya.
Per chi non li conoscesse sono le option che permettono di riprodurre
i condotti blindati esterni dei meka. Esistono in commercio vari
tipi di cilindretti mobili (molto belli quelli metallici della
Max-Factory), quelli che vedete in fig.1 sono di 4 diverse misure,
relative al diametro interno del foro: 1.5 mm, 2 mm, 3 mm, 4
mm. Le prime due misure si possono usare per la scala 1/144,
la seconda e la terza per quella 1/100, la terza e la quarta
per scale maggiori.
Difetti: la plastica dei polycaps è ... un po' ostica. |
[fig.1] |
Per poter montare i mobile
pipe su un supporto occorre procurarsi una molla, o un cordino
sintetico, con il diametro esterno pari alle dimensioni sopra
indicate (in realtà è il diametro interno dei mobile
pipe ad essere leggermente superiore di qualche decimo, le tolleranze
queste sconosciute...)
Potete aquistare le molle della Kotobukiya (un po' care), oppure
cercare presso fornitori italiani di molle per usi industriali
(ad es Metron Spa) e risparmire fino a 10 volte il prezzo di
acquisto via internet (e non è poco). |
[fig.2] |
Scelta la dimensione
del cilindretto da usare (nella fig.3 ho scelto quello con il
diametro interno di 2 mm), la prima cosa da fare è incollare
un mobile pipe ad un'estremità della molla con del cianoacrilato
tipo Attack. Attenzione la molla non deve essere completamete
infilata nel cilindretto, 3/4 devono rimanere liberi per poterlo
fissare alla struttura del meka, ad esempio mediante un piccolo
perno, come potete vedere nella fig.4 |
[fig.3]
- - [fig.4] |
Infilate ora tutti gli
altri cilindretti, sino a raggiungere la lunghezza del condotto
desiderata (occorre determinarla con precisione, altrimenti il
risultato sarà esteticamente impreciso e potrebbe rovinare
la simmetria del meka). Spostate l'ultimo mobile pipe, depositate
una goccia di Attack e fatelo incollare incurvandolo l'insieme
quanto vi occorre.
Nella fig.6 ho volutamente esagerato per rendere l'idea. |
[fig.
5] - - [fig. 6] |
Il risultato di questa
prima fase del lavoro lo potete vedere nelle figure 7 e 8. L'insieme
può assumere svariate forme e, soprattutto è autoportante
(cosa non possibile con i cordini tubolari sintetici, se privi
di filo metallico interno). |
[fig.
7] - - [fig. 8]
|
Comunque sia, che si
usi una molla, piuttosto del cordino tubolare, mi sono posto
il problema di come far assumere all'insieme molla-cilindretti
una forma qualsiasi stabile. Dopo alcuni tentativi ho optato
per il buon vecchio filo elettrico. Spelate un tratto di cavo
(circa 10 cm), tagliate quattro fili (il numero dei fili da utilizzare
varia a seconda della rigidezza che si vuole ottenere) e attorciliateli
tra di loro. Infine infilateli dentro alla molla e incollate
un'estremità . Attenzione, l'altra estremità
deve poter scorrere all'inteno della molla, per permettere all'insieme
di essere incurvato a piacere. |
[fig. 9] |
[fig.10] |
[fig. 11] |
Come potete vedere il
risultato è più che soddisfacente ed estremamente
efficace.
Sicuramente esistono altri modi per utilizzare i mobile pipe,
questo mi è sempreato il più efficiente. |
[fig. 12] |
[fig. 13] |
[fig. 14] |
Nella fig.15 potete vedere
il risultato finale della tecnica adottata: a me piace un sacco
!!!
Nota: nella fig. 15 ho usato i cilindretti più piccoli,
quelli con il diametro int. da 1,5 mm.
...Infine, non dimenticatevi di chiudere i cilindretti avanzati
in un barattolo: purtroppo hanno il brutto vizio di andare in
giro... e chi li trova più? |
[fig.15] -
- [fig16] |