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 Configurazione D'Appolito 

 Cos'è la Configurazione D'Appolito

 

La configurazione D’Appolito sviluppata da  J. D’Appolito, è un modo molto intelligente di costruire sistemi tenendo sotto controllo la risposta polare verticale, eliminare i problemi derivanti dall’uso di crossover di ordine dispari o di minimizzare i lobi relativi ai filtri di ordine pari avendo altoparlanti fuori asse.



Implementazione

 

Un sistema configurato in D’Appolito ha bisogno di almeno un due vie/tre altoparlanti. Per semplicità mi riferirò sempre a questa configurazione. Consiste infatti nel cosiddetto montaggio MTM cioè midwoofer-tweeter-midwoofer, dove i due midwoofer sono –ovviamente- uguali. Il collegamento dei due mediobassi avviene in fase fra di loro (non è un push-pull!!! Non ridete, mi è capitato di sentire anche questa.), e possono essere collegati indifferentemente in serie o in parallelo in base all’impedenza ed alla sensibilità che si vuole ottenere.

Questi tre componenti devono necessariamente essere montati in asse fra di loro, perché l’offset che viene compensato è di tipo orizzontale, cioè viene corretto il problema derivante dalla distanza reciproca degli altoparlanti. In questo modo si ottiene una riposta polare verticale molto lineare, virtualmente senza lobi di radiazione.

La sua implementazione prevede la correzione del punto di massima pressione acustica nei crossover di ordine dispari che altrimenti soffrirebbero del fenomeno del tilting, ovvero l’inclinazione di questo punto lungo l’asse verticale. Nei crossover di ordine pari risulta invece utile nel caso in cui gli altoparlanti siano fuori asse. In quest’ultima condizione  la risposta polare è afflitta da lobi accentuati e più o meno asimmetrici (a seconda della grandezza dell’offset rispetto alla pendenza del filtro), e la configurazione D’Appolito aiuta nel loro contenimento ed a ripristinare una certa simmetria di emissione.

Non sono però tutte rose e fiori come potrebbe sembrare, insorgono due ordini di problemi, uno tecnico e uno pratico. Il problema tecnico è un peggioramento della risposta energetica degli altoparlanti. Inoltre l’interazione fra i due midwoofer non risulta affatto innocua, accentuando in termini assoluti i difetti (picchi e avallamenti) della risposta in frequenza degli altoparlanti impiegati (problema non derivato dal D’Appolito ma che affligge tutte le configurazioni con più di un altoparlante sulla stessa via). L’altro problema è abbastanza lapalissiano, se si raddoppia il numero degli altoparlanti per una via, si raddoppia anche il volume occupato nonché il costo. Sembra una sciocchezza, lo so, ma quantificando le cose potrebbe essere conveniente stanziare la stessa somma a favore di altoparlanti migliori o costruire un sistema più grande con tecniche differenti. Dipende ovviamente dal risultato che si vuole ottenere.



 Crossover

 

Un punto delicato nella progettazione di un sistema D’Appolito è costituito dal crossover. Il crossover più conosciuto e utilizzato, nonché il più facilmente progettabile è il Butterworth di terzo ordine. Utilizzando questo crossover i vantaggi della configurazione D’Appolito sono massimi, e si ottengono i migliori benefici. Non per niente questo crossover è ritenuto da molti IL crossover da impiegare per poter parlare di configurazione D’Appolito, e per anni è stato usato con successo.

Un’altra tipologia utilizzabile è il Linkwitz-Riley del quarto ordine. Ovviamente se ne traggono i benefici risultanti dall’ordine pari, ma la sua sintesi è più delicata ed è afflitto da una somma non piatta per i valori di energia. Quest’ultima caratteristica è tipica dei filtri L-R sebbene con questa pendenza il problema è meno marcato rispetto al secondo ordine.