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Cristalli per la meditazione

Il presente articolo è stato redatto con la collaborazione di Meditare.it

Ho riflettuto un po' sull'idea di meditare con l'ausilio delle pietre ed i cristalli. Ero in procinto di scrivere il solito articoletto esponendo le corrispondenze tra chakra, simboli, colori, mantra, segni zodiacali, pietre e cristalli, ma mi sono reso conto che sarei stato ripetitivo. In una trattazione complessiva è utile indicarli, ma per quanto riguarda la meditazione, in realtà, serve a ben poco. A questo punto mi sono rivolto all'insegnante di meditazione che collabora occasionalmente con meditare.it ed egli mi ha trasmesso le sue osservazioni.

"Tra le tante tecniche per meditare è possibile ed in molti casi auspicabile prevedere l'uso di pietre e cristalli. Questi ultimi sono i più indicati perché trasmettono con maggior immediatezza l'idea di semplicità, purezza, armonia e simmetria.

La scelta di un determinato cristallo dev'essere assolutamente soggettiva, personale. Non bisogna fornire indicazioni specifiche preliminari. Il modo di porsi nei loro confronti dovrà essere amichevole, simbiotico. Altrimenti il cristallo non rivelerà nulla di sé e le nostre segrete speranze di guarigione e comprensione spirituale saranno deluse.

Il cristallo da scegliere sarà, dunque, quello verso cui ci si sentirà più attratti. Occorrerà, altresì, stringerlo tra le mani per tentare di percepirne le virtù intrinseche. Taluni di noi sono relativamente sensibili, altri finanche sensitivi. Si tratterà, comunque, d'impressioni soggettive, affatto scientifiche, nondimeno realistiche.

Non appena certi, anche di primo acchito, del proprio orientamento, converrà: ritirarsi in un ambiente sicuro, calmo e rilassante, profumato con essenze appropriate e rallegrato da una gradevole musica di sottofondo; sedere in posizione consona, non prima di avere disposto il cristallo prescelto su di un supporto, ad una altezza inferiore a quella dei propri occhi, ad una distanza adeguata e che potrà cambiare secondo il proprio estro.

A questo punto si dovrà contemplare il proprio cristallo per un periodo variabile con il tempo e la pratica, senza mai, comunque, sforzarsi o eccedere.

Dopo aver rimirato con grande attenzione il cristallo, cercando di memorizzarne i più piccoli o insignificanti dettagli, si procederà alla fase successiva chiudendo, ma solo fisicamente, gli occhi, ovvero cercando di rammentare il nostro splendido oggetto, in modo chiaro, nitido, preciso e distinto. Bisognerà riprodurne mentalmente le fattezze, non solo la figura e i tratti essenziali, ma visualizzarne l'aspetto reale.

Tale pratica consentirà di assimilare metaforicamente le virtù intrinseche del cristallo che in realtà è una tipica espressione di energia, una forma pensiero sospesa, ma pur sempre armoniosa ed equilibrata. In effetti ciò di cui forse abbiamo davvero bisogno, sia durante le nostre pause di relax che nel resto della giornata è la saggezza della coerenza, l'estro dell'incoerenza, un modus vivendi complessivo in cui simmetria ed asimmetria possano conciliarsi vicendevolmente. Tutto ciò lo troviamo proficuamente nella contemplazione dei cristalli.

Dopo un piccolo periodo, alcune settimane, sarà utile adoperare un altro genere di cristallo, scelto con le medesime modalità descritte in precedenza."

Il presente articolo è stato redatto con la collaborazione di Meditare.it

Links pertinenti:
http://guide.supereva.it/cristalloterapia