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Un racconto di Ramana Maharshi
“Un santo aveva il dono del far avverare le proprie parole, cioè quello
che diceva diventava vero. In qualunque città andasse, la gente del posto
si recava da lui per avere il suo darsan e per ottenere le sue benedizioni.
Il santo, che era anche pieno di compassione, rimuoveva l'infelicità della
gente benedicendoli. Poiché le sue parole diventavano sempre vere, le benedizioni
portavano sempre frutto. Ecco perché era così popolare. Durante i suoi viaggi
venne in una città dove, come al solito, molte persone si riunirono intorno
a lui per ottenere le sue benedizioni.
Tra coloro che cercavano le benedizioni, c’era un ladro. Egli venne di sera
per avere il darsan del santo e chiese la sua benedizione. Quando il santo
lo benedisse, il ladro fu molto felice e si sentì certo che, per queste
benedizioni, quando la notte sarebbe andato rubare, avrebbe avuto successo.
Ma le cose andarono altrimenti. Ogni volta che cercava che entrare in una
casa, qualcuno in quella casa si svegliava e il ladro era costretto a fuggire.
Egli provò in tre o quattro posti, ma in nessuno di questi ebbe successo.
A causa del suo fallimento, il ladro si arrabbiò molto con il santo. Il
mattino successivo tornò da lui e gli disse con rabbia, ‘Tu sei un impostore!
Tu dai false benedizioni alla gente.’ Il santo con molta calma gli domandò
la ragione della sua rabbia e l’uomo rispose narrando quello che era successo
durante i suoi tentativi di furto la notte precedente. Avendo udito la sua
storia, il santo osservò: ‘In questo caso, la benedizione ha portato frutto.’
- ‘Come?’ Domandò il ladro con sorpresa. - ‘Fratello, per prima cosa dimmi
se essere un ladro è un lavoro buono o cattivo...’ - ‘E’ cattivo,’ ammise
il ladro, ma quindi si difese dicendo, ‘ma allora cosa si deve dire riguardo
allo stomaco che deve essere nutrito?’
Il santo continuò con la sua spiegazione: ‘ Non avere successo in un lavoro
sbagliato significa che le benedizioni hanno davvero portato frutto. Ci
sono molti altri modi per riempire lo stomaco. Tu devi accettare uno di
questi. Per giungere a questa conclusione, era necessario che tu non avessi
successo nel tuo lavoro di ladro.’ Il ladro capì e informò il santo che
in futuro avrebbe fatto qualche altro lavoro onesto. Si prostrò davanti
al santo e se ne andò.”
(tratto da "Io e Bhagavan - Le esperienze dei devoti")
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