PRIMA USCITA - 01/02/2004

Moniga del Garda - Pranzo inaugurale con immersione.

Domenica due febbraio, ci siamo ritrovati tutti a Moniga presso il diving di Fiorenzo, per la giornata che inaugura ufficialmente la Nostra stagione subacquea.
Abbiamo voluto celebrare l'inizio dell'anno subacqueo al lago, perché ciò ci ha permesso di provare l'emozione della prima immersione dell'anno, oltre ad un rifocillante ed abbondante pranzo nella saletta allestita da Fiorenzo.

Gli invitati.


Tutti i soci benemeriti, onorari, sostenitori, nonché tutti gli amici simpatizzanti, sono stati avvertiti dell'evento, con regolare invito scritto.
Partecipano all'evento i seguenti invitati:
Corrado Alebardi;
Pierluigi Bariselli e famiglia;
Gennaro Boccia e famiglia;
Giuseppe Dotti e famiglia;
Paolo Gardoncini e famiglia;
Franco Rossini;
Diego Zanoli e famiglia;
Fausto Zatti e famiglia;
Lorenzo Dibenedetto e famiglia;
Alessandro Podetta con compagna;
Giuseppe Bicelli con moglie;
Alberto Belli con moglie;
Raffaela Rutili;
Fabio Gatti;
Giuliano Ceretti con un amico.


Dei ben trentaquattro intervenuti, solamente nove avevano prenotato l'immersione. Gli altri adducendo varie scuse (il raffreddore, le nausee della moglie, l'influenza dello scorso anno, il nonno ammalato, la bicicletta rotta …………), molto garbatamente hanno rifiutato d'immergersi.


La Giornata.


Il programma prevede: il ritrovo per i subacquei alle ore dieci e l'uscita in barca alle ore undici.
Gli altri invitati sono attesi per le ore dodici.
Sin dalle prime ore del mattino si è capito che qualcuno aveva intenzione di marinare l'immersione, e in modo molto subdolo ha cercato di coinvolgere anche altri, soprattutto chi stava in auto con lui.
Pertanto alla luce di quanto sopra e senza alcun indugio nominiamo ad alta voce il nome di colui che ………….. DIEGO !!!!.
Beppe, Fausto, Pierluigi, Fabio, Giuliano ed il suo amico, prendono posto in barca per raggiungere il luogo dell'immersione, ci accompagna Corrado, preso da rimorsi di coscienza, col ruolo di barcaiolo.
Durante il breve tragitto, accade un qualche cosa che, tutti i presenti ricorderanno per sempre, una sorta di rivelazione.
Il buon Fausto alle prese con una frusta da svitare tiene tra le sue mani quel bizzarro strumento tipico degli idraulici denominato "PAPPAGALLO", ed ecco la grande rivelazione: improvvisamente animato lo strumento idraulico ha preso il volo.
Tutti noi abbiamo finalmente capito perché è stato chiamato "PAPPAGALLO".
Ancora con la meraviglia nei nostri occhi, giungiamo alla boa della madonnina, il momento è topico (soprattutto per Beppe il quale era l'unico con la muta umida, anche se semistagna).
Giunti alla boa della madonnina, il momento è topico (soprattutto per Beppe il quale era l'unico con la muta umida, anche se semistagna).
Ci gettiamo in acqua, la temperatura era di quattro gradi !!!!. raggiungiamo senza alcun problema il fondo e dopo i rituali segnali iniziamo l'immersione.
Raggiunta la piattaforma posta alla profondità di diciotto metri (la temperatura dell'acqua era sempre di quattro gradi), Beppe comincia ad avvertire i primi brividi di freddo, soprattutto ai piedi, con Pierluigi e Fausto decide il rientro, mentre gli altri proseguono verso il relitto.
Arrivati alla base della boa dopo circa venti minuti d'immersione, il primo a riemergere è proprio Beppe, seguito dopo alcuni minuti da tutti gli altri.
Saliti tutti in barca, rientriamo verso il porto di Moniga.
Il molo è gremito da tutti i parenti (come se rientrassimo dalla guerra). Tra la folla fa capolino una figura, con le lacrime agli occhi e tra le mani stringe l'accappatoio del suo amico. E' Diego, che preso dai rimorsi e dall'angoscia per aver abbandonato il suo compagno d'immersione, cerca in tutti i modi di farsi perdonare.
Beppe, preso a commozione per tale gesto, abbraccia il suo amico e all'orecchio gli sussurra: bastardo !!!.
Finalmente è giunta l'ora (ormai quasi l'una) di sederci a tavola.
Il cibo è ottimo ed abbondante, soprattutto la grigliata mista di carne perfettamente cucinata dallo chef Fiorenzo Pollini.
Alla fine del pranzo, vengono consegnate ufficialmente le tessere e le magliette sociali ai nuovi iscritti, come pure ai vecchi soci presenti, che hanno rinnovato la loro fiducia nell'OTTOSUB CLUB.


La giornata non è terminata.


Poco dopo le cinque di sera (come in una poesia di Garcìa Lorca), su invito del nostro socio Rino, ci rechiamo tutti a Pompiano, presso il proprio "laghetto personale" per far visita ai suoi storioni, dei quali ne va orgoglioso.
Gli storioni sono pesci appartenenti alla famiglia degli acipenseridi. La testa è allungata, talvolta appiattita e coperta da grandi ossa craniche incernierate. Sono privi di scaglie, fatta accezione di cinque file di grandi scaglie piastriformi che corrono lungo i lati del corpo. Il loro scheletro è in parte osseo e in parte cartilagineo, ciò lo pone a metà strada fra gli squali ed i pesci ossei. Gli storioni sono famosi per le loro uova, che una volta salate, vengono dette caviale. Da questi animali si ricava anche carne e olio.
Per chi non avesse mai visto uno storione dal vivo, affermiamo che è meglio non incontrarlo in acqua, poiché le sue dimensioni raggiungono lunghezze notevoli.
Nel laghetto di Rino ci sono esemplari lunghi fino ad un metro e mezzo.
Abbandonata l'eccitazione (non solo dei bambini) per la vista di questi pesci, ci rechiamo presso il bar del laghetto dove ci viene offerta cioccolata calda per le donne e champagne per i maschietti.
E' giunta l'ora di fare ritorno alle nostre case, ci salutiamo fissandoci appuntamento per la prossima uscita, ricordando ai presenti che, tutti i venerdì sera, fino al mese di maggio, saremo presenti presso la piscina di Orzinuovi.