Provengo da quindici anni di indagine concettuale e poveristica sui materiali ed in particolare sulla lamiera di ferro e la rete metallica. Ho cercato di esprimere il sentimento della natura e di accostarmi ai suoi modi accompagnando con i miei interventi i fenomeni naturali. Ho disvelato , attraverso il fuoco, gli innumerevoli colori che il ferro teneva nascosti. Ho graffiato e smerigliato la sua superficie fino a smaterializzare la luce per poi lasciarla riflettere e attraversare nelle reti metalliche talvolta poste sinergicamente a confronto con i frammenti di vetro. Contemporaneamente ho sondato la pietra incidendola quasi fossi stata acqua, vento, agente atmosferico. Mi sono misurata con le leggi fisiche che governano i materiali. Nell'ultimo avvolgimento della rete metallica la forma ha cominciato a divenire primaria rispetto al materiale, e l'ho plasmata assecondando la figura umana che cominciava ad insinuarsi sempre più spesso nelle mie fantasie espressive. Sono tuttora in questa delicata trasformazione, in cui il materiale diventa sempre più 'mezzo' per rappresentare forme che costruisco, indago, metto a confronto e cerco di 'seguirmi' in questo nuovo viaggio.
Rappresentando frammenti di corpi umani mi soffermo sull'uomo, sul suo significato nel tempo cercando la sua (o mia?) identita'. Ha il sapore della solitudine, il ritmo del tempo del vivere e non importa se non verra' capito o condiviso. La sua necessita' sta nel bisogno di capire e scongiurare il tragico senso del vuoto. Il procedimento mentale che mi guida nel lavoro avviene in forma analogica: un' immagine evoca l'altra , ed assieme ad essa smuove nel mio interno parti nascoste, dimenticate o forse mai vissute, misteriosamente contenute nel mio DNA. Nel plasmare frammenti di volti e corpi cavi, mi domando chi è l'uomo del nostro tempo, se ha le stesse istanze di sempre oppure ha perso nel trascorrere del tempo la capacità di tollerare i suoi sentimenti e le crudelta' dell'esistere. La nostra epoca velocissima nei cambiamenti e confusa dall'eccessiva informazione ha interrotto i circuiti che permettono il contatto sensibile con ciò che ci circonda e primo tra tutto il nostro corpo. Mi fa da punto di paragone l'iconografia classica greco-latina che riferisce un uomo interiorizzato dalla nostra cultura.

Olocausto. 2002 Termoimpronte su acciaio inox 60 x 180 cm

Principali mostre

1987 - Colloredo di Montalbano (UD). "Memoria Immagine, materia".


1989 - Tarcento. Palazzo Frangipane - "Oltre il limite del non detto".


1990 - Palmanova. Polveriera Napoleonica. "La materia rivelata".


1991 - Cividale del Friuli- Foro Giulio Cesare. "Metallica"


1992 - Udine. Museo della città - "Nuovi itinerari. Udine e dintorni".


1993 - Udine. Galleria Plurima. "Trait d'union".
1993 - Udine. Volta Arte Cultura.


1995 - Treviso. Casa dei Carraresi. "Terre d'acqua".

1996 - Treviso. Parco di Villa Letizia. "Terre d'acqua".

1997 - Cividale del Friuli. S. Maria di Corte. "Del pensiero dell'arte".

1998 - Tolmezzo. Palazzo Frisacco. Stoccarda. Galleria Geiger. "Risonanze del terzo millennio".
1998 - Muzzana del Turgnano. Villa Muciana. "Il dualismo degli opposti".

1999 - Zugliano - "Presenze di pace"
1999 - Cividale del Friuli. Chiesa di San Francesco. "Incontro con la Croce".

2000 - Cividale del Friuli. "Le stazioni dell'arte"

2001 - Muzzana del Turgnano "Oltre l'immagine"

2002. S. Vito al Tagliamento (PN) HICETNUNC
2002 - Cividale del Friuli - Mittelfest
2002 - Gubbio (PG) Palazzo dei Consoli
2002 - Gubbio (PG) Arconi del Palazzo dei Consoli
2002 - S. Daniele del Friuli - La memoria del tempo - Il tempo della memoria


Ultime opere

 

Leda Nassimbeni. UDINE

nassimbeni@tin.it

Urlo 2002. Termoimpronta su acciaio inox 60 x 90 cm