Le
cavallette verdi hanno antenne rivolte
all'indietro, che si estendono oltre l'estremità posteriore del
corpo; le femmine, dotate di un ovopositore a forma di spada (da cui
il nome del sottordine degli ensiferi, a cui le cavallette verdi appartengono),
solitamente depongono le uova nel terreno o in fessure della corteccia
degli alberi. La comune cavalletta verde è classificata come
Tettigonia viridissima.
Le cavallette nane sono le specie di più
piccole dimensioni; le si riconosce per lo scudo dorsale (pronoto) molto
allungato. Tra le specie più diffuse si cita la Paratettix
meridionalis.
Le cavallette migratrici, o locuste
propriamente dette, sono invece caratterizzate dalla possibilità
di migrare in caso di sovrappopolazione
e dalla presenza di antenne brevi.
Le cavallette che popolano il nostro territorio appartengono, per la
quasi totalità, alla specie Calliptamus Italicus
o grillastro italiano. Si tratta di un
insetto Ortottero tipico del bacino del Mediterraneo,
diffuso in Nord Africa, Spagna, Italia, Europa orientale e in vaste
zone asiatiche. Gli adulti sono di colore grigio
o bruno con ali rosate e presentano un accentuato dimorfismo
sessuale: il maschio raggiunge una lunghezza di 13-26 mm e la
femmina di 21-36 mm. Le forme giovanili (neanidi) sono biancastre appena
nate, diventano scure in poco tempo e attraverso più mute raggiungono
lo stadio adulto in 40-50 giorni.
Lo sviluppo dal primo stadio larvale alla forma adulta avviene attraverso
una metamorfosi di tipo incompleto: questo
significa che le forme giovanili, appena uscite dall'uovo, hanno già
l'aspetto dell'insetto adulto, salvo che per le dimensioni ridotte e
per l'assenza di ali.
Per raggiungere le dimensioni d’un adulto, la ninfa deve compiere
5-6 mute, liberandosi del vecchio esoscheletro
che riveste il suo corpo ma che non può crescere, e sostituendolo
con uno più grande.
Altre specie di cavallette presenti in Italia sono: Anacrydium
aegyptium, di colore grigio dal comportamento solitario
e non dannosa alle colture; Dociostaurus maroccanus,
di colore bruno, presente nel sud Italia; Tettigonia viridissima
e Dectigus verrucivorus, specie di maggiori
dimensioni e di colore verde; meno frequente è l’Oedipoda
coerulescens, simile al Calliptamus italicus, ma di colore
grigio con ali azzurre.
CARATTERISTICHE
FISICHE
Generalmente
le cavallette sono di colore verde, ma
ne esistono varianti dal giallo al nero.
Come in tutti gli insetti, il corpo della cavalletta è suddiviso
in tre regioni: capo, torace e addome.
Sul capo triangolare sono presenti due lunghe
antenne e ai lati di esso sono collocati due grandi occhi
neri sporgenti. Gli occhi sono formati da tanti piccoli occhi,
ciascuno dei quali cattura una parte dell’oggetto osservato per
ricostruire successivamente l'immagine.
Le antenne sono utili per orientarsi nell’ambiente
e per avvertire la presenza di predatori che si trovino anche molto
lontani; esse sono inoltre sensibili al calore
ed all’umidità e vengono usate per
annusare e per gustare.
Il torace risulta dorsalmente protetto da una porzione espansa dell'esoscheletro,
chiamata pronoto.
Le ali anteriori coprono il secondo paio
di ali ripiegate a ventaglio e a riposo sotto di esse: il primo paio
è coriaceo, il secondo membranoso. Delle due paia di ali, il
primo è modificato in elitre con funzione protettiva mentre il
secondo è adatto al volo. In alcune
specie, in particolare in quelle tropicali, le ali non sono funzionali,
mentre in quelle migratorie permettono voli anche prolungati, alla velocità
di circa 20 km/h.
Come tutti gli insetti, le cavallette hanno sei
zampe, ognuna suddivisa in quattro parti principali. Il terzo
paio di zampe è particolarmente sviluppato e consente loro di
fare ampi salti nell’aria.
Gli arti possono anche ospitare gli organi dell'udito
e della produzione di suoni. Gli organi dell'udito presentano membrane
timpaniche circolari e trasparenti, situate sull'addome o sugli arti
posteriori.
I maschi possiedono organi stridulatori
sulla superficie interna dei lunghi femori delle zampe posteriori o
alla base del primo paio di ali; per strofinio contro altre parti del
corpo, questi organi producono suoni caratteristici,
diversi da specie a specie.
COMPORTAMENTO
Le
cavallette compiono una sola generazione
l’anno. Le neanidi nascono scalarmente dalla fine di maggio alla
fine di luglio, in funzione dell’altitudine e dell’esposizione.
I primi adulti compaiono in luglio e si
spostano in volo per brevi distanze. L’ovideposizione
inizia in agosto in aree circoscritte, dette grillare, caratterizzate
da terreni incolti, compatti, esposti a sud e dotati di pendenza, quindi
meno soggetti a ristagni idrici. Le uova sono deposte in un numero
variabile da 25 a 55, all’interno di una ooteca (o cannello),
sono sovrapposte le une alle altre ed incollate da un secreto spugnoso.
Ogni ooteca viene inserita all’interno di un foro
prodotto nel terreno dalla femmina alla profondità di
3-4 cm.
Le femmine di locusta depongono le uova in autunno,
all'interno di buchi scavati nel terreno con l'estremità dell'addome;
le uova si schiudono in primavera e gli individui giovani raggiungono
la maturità in luglio o agosto. Specie normalmente non
migratrici, possono diventare tali per necessità, ad esempio
in caso di sovrappopolazione. In questo caso, prima della migrazione
vanno incontro a profondi cambiamenti nella morfologia e nell'anatomia
esterna. La più comune specie di locusta è la Locusta
migratoria.
Gli ortotteri sono noti per la capacità di produrre suoni di
tonalità e ritmi distinti, attraverso lo strofinio degli appositi
organi stridulatori. Tale abilità è una prerogativa
dei maschi, che se ne servono per attirare le femmine.
Uno dei fenomeni più interessanti di questi insetti, sia dal
punto di vista biologico che applicativo, è quello del gregarismo
che porta alla formazione di orde migratrici
costituite da un numero sterminato di individui.
Le cavallette si rinvengono negli ambienti più
disparati, dal livello del mare fino a quote molto elevate. L'alimentazione
è molto varia e per alcuni è
rappresentata unicamente da vegetali; in realtà una
buona parte di esse si nutre sia di vegetali che di resti animali;
qualche gruppo è decisamente carnivoro.
A
cura di Alessandro Nebuloni
Primo Consigliere
Fonti:
http://www.storianaturale.org/v-insetti-cavallette.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Cavallette
http://www.animalinelmondo.com
http://www.carcuro.com/cavallette.htm
http://www.stuard.it
http://www.lucianabartolini.net/pagina_grilli.htm