Nicla Niero
La Modificabilità Cognitiva

conseguenze per l'apprendimento

Tesi di Laurea
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CAPITOLO IV

 

CONCLUSIONI

 

Il metodo Feuerstein è profondamente coerente con le recenti scoperte della neurofisiologia  sul funzionamento del cervello e del suo sviluppo cognitivo.

E’ stato ampiamente esposto come scienziati, neurofisiologi abbiano dimostrato anche con le tecniche di neuroimmagine, come il cervello si modifichi continuamente attraverso le sinapsi e coerentemente alla teoria di Feuerstein l’intelligenza  sia considerata capacità di  imparare, il suo contenuto flessibile e multialfabeta e sia dimostrata la sua modificabilità.

I risultati esperienziali effettuati da Feuerstein e le recenti scoperte del DNA hanno chiaramente sfatato il mito della specializzazione degli emisferi cerebrali, dell’ereditarietà dell’intelligenza premiando la capacità di adattamento dell’essere umano all’ambiente.

Il cervello è un sistema attivo di informazioni in cui l’elemento centrale dell’elaborazione è fondamentale per la comprensione del processo teso alla soluzione dei problemi posti dall’interazione con il mondo, l’applicazione della teoria della modificabilità cognitiva risulta utile quindi in relazione a difficoltà di apprendimento e alla soluzione di problemi.

In questa prospettiva Feuerstein inserisce il concetto di intelligenza come caratteristica dell’essere umano che si muove costantemente, fondata nella costruzione attiva dell’individuo, mutuata da Freud, Skinner, Watson.

La teoria della Modificabilità Cognitiva strutturale elaborata dal Professor Reuven Feuerstein intorno agli anni cinquanta approfondisce in modo determinato tutte queste sfaccettature e prende  in considerazione l’aspetto cognitivo e l’aspetto sociale.

Feuerstein mutua infatti da Vygotskij l’idea di come il sociale assuma un’importanza fondamentale, poiché questa teoria si può ricondurre ad alcune componenti del concetto Vygotskijano di zona di sviluppo prossimale secondo la quale l’individuo è in grado di modificarsi , inizialmente con un aiuto esterno e successivamente in modo indipendente in maniera significativa.

E’ in sintonia con la concezione piagetiana dello sviluppo cognitivo, il livello di sviluppo, e dei concetti cognitivi di base: confronto, categorizzazione, seriazione, numero, astrazione di relazioni arbitrarie,  influenza l’apprendimento cognitivo.

Inoltre, come Bruner, ritiene che la teoria dello sviluppo si approfondisca organicamente con una teoria della conoscenza e dell’istruzione. Secondo questa concezione, la modificabilità dell’intelligenza è realizzabile attraverso l’aiuto competente di educatori  che con differenti modalità conducono il soggetto ad essere in grado di organizzare, elaborare, trasmettere concetti in modo autonomi.

Attraverso l’impiego di programmi quali il PAS, l’applicazione dell’EAM e la MCS può dunque essere ritenuta in grado di costituire qualità di pensiero e di problem solving cognitivamente rigorose e di rispondere a importanti requisiti dell’esperienza di apprendimento di molti studenti, soprattutto di quelli le cui esperienze precedenti non siano state sufficientemente mediate o di successo.

Questa costruzione si verifica attivando dei processi mentali generati, strutturati in diverse trame di apprendimento,   che possono essere applicate ad una molteplicità di situazioni concrete simili per struttura di base e differenti nel contenuto specifico.

La correttezza e la consapevolezza di tali processi, ossia nel modo in cui la mente procede per raccogliere, analizzare, organizzare, elaborare informazioni sono requisiti fondamentali che ogni persona potrebbe possedere.

Feuerstein individua nella formazione delle strutture concettuali la chiave di un apprendimento significativo perché esse attraverso una identificazione del reale e la sua categorizzazione, permettono una crescita considerevole dell’individuo.

Tutto ciò avviene all’interno della teoria della modificabilità cognitiva strutturale che sostiene come suo assunto di base che ogni individuo, a prescindere dalle sue condizioni psico-fisiche e socio-culturali, ha sempre la possibilità di modificare la sua struttura mentale sviluppando le potenzialità latenti.

Tutta questa vasta gamma di programmi mette in evidenza come il pensiero sia complesso e ricco di sfaccettature e infatti esso non è costituito solo dalla razionalità ma da un insieme di emozioni, di motivazioni, rapporti sociali che hanno la necessità di essere sviluppati in modo equilibrato ed economico.

La teoria si concretizza nel metodo dell’apprendimento mediato che permette alle potenzialità non manifeste dell’individuo di attualizzarsi in un comportamento manifesto attraverso il ruolo fondamentale dell’educatore-mediatore e messo in una serie di attività proposte dal metodo stesso e in un ambiente che possedendo le caratteristiche specifiche eserciti una spinta dosata verso la modificazione attiva della persona.  

Tale educatore in questa teoria specifica viene chiamato mediatore e può essere rappresentato dalla madre, o da qualsiasi adulto che abbia l’intenzione di selezionare e strutturare le informazioni perché l’individuo possa  sviluppare le proprie capacità cognitive affettive e sociali.

L’ educatore che in un momento iniziale si frappone agli stimoli provenienti dall’ambiente ed il soggetto.

L’obiettivo ultimo dell’apprendimento consiste nel condurre l’individuo  all’autonomia nel processo cognitivo, oggettivo e sociale affinché egli sia in grado di affrontare in forma positiva le situazioni nuove ed adattarsi ad esse.

All’interno di un contesto sociale in continuo cambiamento, è indispensabile che ogni persona riesca a comprendere il proprio ambiente e le sue modificazioni.

Scoprire l’abilità nell’identificare varchi, che si autoalimenta in modo esponenziale amplificandosi, e che ad ogni passaggio ce ne sono tantissimi altri in multiple direzioni, con collegamenti multipli in un gioco ubriacante e stupefacente di multidimensionalità, gradualmente acquisire l’abilità di gestire la focale del campo visivo, elevandosi, percependo l’insieme, come un disegno Nazca, o scendendo fino alla struttura molecolare di ogni singolo dettaglio è lo scopo della teoria della modificabilità cognitiva strutturale.

Finché c’è modificabilità vi è la possibilità di incrementare le performances... all’infinito.

 

 

 

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