Guerra Fredda

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Ode all’atomo, di Pablo Neruda

 


Piccolissima                                                

Stella,

sembravi

per sempre

sepolta,

e, nel metallo, nascosto

il tuo diabolico fuoco.

Un giorno

Bussarono

Alla tua minuscola

Porta:

era l’uomo.

Con una scarica

Ti liberarono,

vedesti il mondo,

uscisti

nel giorno,

percorresti

città,

il tuo gran fulgore arrivava

a illuminare le esistenze,

eri

un frutto terribile

d’elettrica bellezza,

venivi

ad affrettare le fiamme

dell’estate,

e allora

giunse

armato

d’occhiali di tigre,

e armatura,

con camicia quadrata,

con sulfurei baffi

e coda di porcospino,

giunse il guerriero

e ti sedusse:

dormi,

ti mormorò,

avvolgiti tutto,

atomo che sembri

un dio greco,

adagiati

sulla mia unghia,

entra in questa cassettina;

e allora

il guerriero

ti mise nel suo gilè

come se fossi soltanto

una pillola

e se ne andò per il mondo

e ti lasciò cadere.

Ci svegliammo



1 – PREMESSA

 

 

La parola “Guerra Fredda” creata dal giornalista Walter Lippman, racconta una fase storica caratterizzata da uno stato in tensione nei rapporti internazionali: sono in contrapposizione, cioè gli uni contro gli altri ( i paesi di occidente e quelli appartenenti al blocco sovietico.)

Questo diede origine ad una guerra che si svolse con mosse di astuzia nel campo dello spionaggio e della politica, spesso basata sul deterrente atomico.

Le radici della guerra fredda risalgono fino ai primi decenni del 900, però, in seguito alla rivoluzione e alla fine del regime zarista, successe un fremito antisocialista, che costrinse a molti paesi di occidente, a chiedere aiuto più o meno allo scoperto alle forze che erano contro alla rivoluzione ,

se il Marxismo, già dominante in gran parte dell’Europa, dalla Russia si fosse espanso verso ovest, avrebbe fatto crollare i vari governi conservatori.

Quando la situazione si stabilizzò in Russia sorse un’avversione profonda tra l’occidente la Russia stessa.

 

 

Alla fine del conflitto l’Unione Sovietica insieme agli U.S.A. controllava tutto il mondo.

Alla fine della  seconda guerra mondiale, l’Europa aveva perso la sua egemonia mondiale, che però apparteneva agli Stati Uniti e all’Unione Sovietica, questi due stati avevano per di più un grande peso nella piccola organizzazione delle Nazioni Unite (O.N.U.)

Durante la conferenza di Yalta e poi quella di Podsdam, furono decise le sorti del mondo, le decisero gli U.S.A., la Russia  e la Gran Bretagna, però

Questo venne aspramente criticato da De Gaulle ( presidente francese)

Stalin scelse effettivamente di forzare la situazione imponendo regimi comunisti nelle aree di influenza.

Alla fine del conflitto l’Unione Sovietica insieme agli U.S.A. controllava tutto il mondo. La politica di Mosca era frutto di una duplice e contraddittoria motivazione; quella espansionistica e di un complesso difensivo che nasceva dal Marxismo e dalla concezione ispirata dal Marxismo.

 

 

 

 

3 - I PRIMI CONTRASTI APERTI E LA DOTTRINA DI TRUMAN     

 

 La politica estera sovietica suscitò la reazione diplomatica in due situazioni: in Iran dove Stalin si rifiutò di ritirare le sue truppe e in Turchia, dove l’URSS (la Russia) rivendicò alcune regioni.

L’occidente non rimase indifferente a questi tentativi di egemonia: storico è il discorso di Truman che ebbe luogo il 13 Marzo 1947. Il sostegno degli Stati Uniti doveva dunque < manifestarsi soprattutto attraverso l’aiuto economico,> in seguito ad analoghi concetti espressi da Winston Churchill la cosiddetta “dottrina Truman.”  Le priorità del presidente americano divennero perciò:

1.    osteggiare i partiti operanti comunisti all’interno della società occidentale .

2.    Continuare il potenziamento dell’esercito statuinese

3.    Condurre la politica estera volta al mantenimento dell’equilibrio e fondata al riconoscimento delle sfere di influenza.

4.    Osteggiare qualunque iniziativa sovietica diretta a turbare l’ordine  con contromosse e conflitti episodici mantenuti sul piano politico.

 

 

4 - IL PIANO MARSHALL E LA REAZIONE SOVIETICA

 

 

Gli Stati Uniti fecero degli stanziamenti annui che permisero ai vari governi di ricostruire l’economia e di riparare i danni causati dalla guerra .

Questa mossa oltre ad avvantaggiare gli  USA sul piano economico portò di fatto l’Europa nella sua sfera di influenza.

Una Europa economicamente e politicamente risanata poteva costruire una barriera insormontabile alla diffusione del comunismo.

La risposta sovietica al piano Marshall fu inizialmente ambigua, Molotov denunciò il piano Marshall come un tentativo di imporre ai paesi europei una serie di controlli che inevitabilmente avrebbero portato alla perdita dell’indipendenza politica ed economica.

Qualche settimana dopo venne creato il COMINFORM (organo per coordinare i programmi e le politiche di tutti i partiti comunisti europei).

 

5 - LA CRISI DI BERLINO

 

 

Apparve subito chiaro che la Germania era la chiave del controllo dell’Europa soprattutto perché c’era la zona della Ruhr. Stalin scelse di impegnarsi attivamente per costringere l’occidente ad abbandonare Berlino. La città era divisa come il resto del paese in 4 settori.

Berlino ovest era diventato un isola in mezzo alla Germania comunista, era considerato dall’occidente come un avamposto nell’Europa comunista.

Nel gennaio del 1948 la Russia blocco allora tutte le strade, anche i treni; per risolvere il blocco, gli USA fecero un ponte aereo che fu un successo.

Ma la situazione fu prevalsa da forte tensione.

 

 

6 - IL DOPO-STALIN E IL DISGELO

 

 

Nel 53 dopo la morte di Stalin l’URSS andò incontro ad una politica anche se sempre autoritaria, allora Mosca compì una serie di gesti distensivi che ebbero il culmine con la “ Dottrina Della Coesistenza” di Krusciov, nuovo capo sovietico. In essa si escludeva uno scontro tra comunismo e capitalismo.

L’usa del resto era superiore militarmente e l’Armata Rossa passava alle armi atomiche. Il Patto di Varsavia, che consolidava la collaborazione attiva dell’esercito sovietico nei paesi dell’Europa orientale fu la risposta alla N.A.T.O.

I segni del disgelo fecero nascere in occidente grandi movimenti pacifisti e antinucleari. La distensione rese l’Europa più autonoma dalla protezione militare americana, ma anche più debole perché si pensava che nel caso l’Unione Sovietica avesse aggredito l’Europa stessa la reazione americana sarebbe stata improbabile in quanto avrebbe scatenato una guerra atomica mondiale. Infatti c’era una paurosa corsa agli armamenti che nonostante la distensione e il nuovo rapporto USA-URSS contrapponeva le due Superpotenze.

 

 

 

 

 

 

7 - LA NUOVA STRATEGIA N.A.T.O.

     ALLE SOGLIE DEGLI ANNI ‘60

 

 

Nacque la nuova dottrina della “Riposta Flessibile”: un eventuale attacco non si basava più sulla distruzione totale, ma chirurgica con la distruzione delle sole basi militari e centri missilistici.

Ciò indeboliva il deterrente atomico e in caso di conflitto avrebbe costretto gli europei a sostenere le maggiori conseguenze .

 

 

8 - LA SITUAZIONE GENERALE ALLA FINE DEGLI ANNI ‘60

 

In questo periodo si ricorda la “Primavera di Praga”  Dubek a capo della Cecoslovacchia voleva instaurare un “ comunismo dal volto umano” ovvero un processo di liberazione, sia pure limitato. Intervenne però Breznev che ordinò l’invasione del paese con 6300 carri armati. Per protesta Jan Paloch, uno studente di Praga si uccise dandosi fuoco nel centro della città.

 

 

9 -  GLI ANNI ‘70

 

Le due Superpotenze erano cresciute creando un bipolarismo militare.

Siamo però di fronte ad un multipolarismo politico sempre più accentuato.

Per la prima volta potenza militare e potenza politica sono in una certa misura indipendenti.

Il multipolarismo spinse le due superpotenze a collaborare per la distensione, onde evitare l’instabilità.

Nel 1972 il trattato SALT I°  congelò le potenze militari delle due superpotenze: siamo al mantenimento della Politica di Equilibrio.

Nel 1979 si ribadisce l’equilibrio con SALT II°.

 

 

10 – GLI ANNI ‘80

 

Gli anni ’80 iniziano con nuove tensioni  dovute alla situazione dell’Iran

(incerta) e i nuovi missili sovietici SS-20 puntati sull’Europa.

Nel 1980 Roland Reagan  diventa presidente degli  USA:  è molto duro nei confronti dell’URSS e vuole la supremazia americana.

Nel 1985 invece in URSS arriva al potere Gorbaciov con tendenze più moderate ma con in testa la PERESTROJKA (riforme per dare una svolta ) e la GLASNOST (= chiarezza e trasparenza nell’economia e nell’informazione).

Gorbaciov temeva il conflitto in una nuova sfida: quella delle “GUERRE STELLARI”. Infatti l’Unione Sovietica non ce la faceva a sostenere economicamente il suo apparato militare.

Nel 1987 si arrivava all’accordo di WASHINGTON  sul disarmo atomico che sancì il blocco delle nuove installazioni missilistiche in Europa e lo smantellamento di tutti i missili sia della nato che del Patto di Varsavia.

 

 

11 – LA RIUNIFICAZIONE DELLE DUE GERMANIE, IL CROLLO DEL BLOCCO SOVIETICO E LA FINE DELLA GUERRA FREDDA

Il 1989 fu un anno incredibile. Il processo di democratizzazione precedente trova in questo anno il suo culmine.

Ecco dove:

°In Ungheria.

°In Polonia col sindacato di Solidarnosc appoggiato dal Papa Giovanni Paolo II°.

°In Germania con la caduta del muro di Berlino (il 9 novembre il muro fu abbattuto di fronte all’indifferenza dei VOPOS, le temibili guardie che fino ad allora avevano dovuto sparare a chiunque tentava di oltrepassare il muro). Le due Germanie si riunissero e il nuovo stato entra di fatto nella N.A.T.O.

°In Bulgaria.

°In Cecoslovacchia (a Praga abbiamo la RIVOLUZIONE DI VELLUTO).

°In Romania.

Il 1989 sconvolse tutti i vecchi equilibri nell’Europa orientale e nel febbraio al 1991 si scioglie il PATTO DI VARSAVIA, finisce la guerra fredda.

L’Unione Sovietica liquida i suoi impegni militari e si smobilita L’Armata Rossa. L’URSS si vede protagonista del più grande tracollo economico di tutti i secoli.

Gorbaciov non può far fronte al disastro e politicamente indebolito lascia il posto a ELTSIN, dopo un golpe.

L’URSS si disgrega completamente in una serie di stati dai contorni indefiniti. Si parla nuovamente di Russia.

Gorbaciov ha segnato la fine di un’ epoca e di una ideologia, quella comunista.

Ma il “Deterrente Atomico” è veramente finito?

E tutte le testate nucleari sparse per la EX Unione Sovietica, che fine faranno adesso?