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MAOMETTO:

Dalla Mecca a Medina

 

3200 anni fa Mosè fondò l'ebraismo.

2000 anni fa Gesù fondò il cristianesimo.

1400 anni fa Maometto fondò l'islamismo.

Una lunga tradizione lega le tre religioni monoteiste che riconoscono in Abramo l'antico padre.

Diversa fu la sorte dei tre fondatori.

Mosè visse nel deserto del Sinai e non poté arrivare nella Terra Promessa.

Gesù venne fatto morire in croce dai giudei.

Maometto fu l'unico che riuscì nel suo intento unificando l'Arabia politicamente e religiosamente.

Ma il suo cammino non fu facile. Iniziò la sua predicazione dopo i quarant'anni. E per più di dieci anni non ottenne che scarsi risultati. I meccani non aderirono alla sua proposta religiosa. A 52 anni con pochi fedeli abbandonò la città e si ritirò a Medina. Ma, come a volte avviene, una sconfitta si tramutò in una occasione di vittoria.

I cristiani contano gli anni dalla morte di Gesù, i musulmani dalla emigrazione a Medina.

 

Località: Arabia

Epoca degli avvenimenti: VI-VII a.C.

 

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al-Makkah

La Mecca era una città situata in una valle arida e pietrosa, a metà strada sulla via carovaniera che andava dallo Yemen all'Egitto, alla Siria e alla Mesopotamia. La Mecca costituiva un tappa indispensabile per far riposare i viaggiatori e gli animali, fare rifornimento di cibo e di acqua, scambiare le merci.

Il nome al-Makkah significa "il santuario". Infatti la città era sede di un antico santuario: la Ka'bah. Al centro della città sorgeva un edificio a forma di cubo, al cui interno era custodita la Pietra Nera, probabilmente un metorite. I pellegrini venivano da ogni parte per celebrarvi i riti religiosi.

Nel VI secolo al-Makkah era abitata dalla tribù dei Quraysh, che si erano impadroniti della città nel V secolo ed erano riusciti a trasformarla in un attivo centro commerciale e finanziario, mantenendone il carattere religioso.

Il popolo della Mecca aveva una religione politeista. "Il Signore della Ka'bah" era identificato con Allah.

"Allah" era il termine con cui indicavano il più importante degli dei. I cristiani arabi chiamano ancora oggi il loro Dio "Allah".

I meccani erano molto tolleranti in materia religiosa. Si dice che vi fossero 360 divinità proprio per consentire ad ogni viandante o pellegrino di adorare le proprie.

La famiglia

Maometto, ossia Abu al-Qasim Muhammad Ibn Abd Allah Ibn Abd Al-Mutallib Ibn Hashim, nacque nel 570 alla Mecca in Arabia (odierna Arabia Saudita). Gli Hashim erano uno dei clan più illustri della città, anche se non i più ricchi.

Il padre Abd Allah, di professione mercante, era morto qualche settimana prima durante un viaggio d'affari a Yathrib, città a circa 350 chilometri a nord ovest della Mecca.

La madre Aminah, del clan di Zuhra, chiese aiuto al suocero, capo del clan degli Hashim, perché le condizioni economiche in cui era rimasta la famiglia non erano buone. I beni ammontavano ad una schiava di nome Umm Aymann, cinque cammelli e qualche pecora.

A causa del clima della Mecca, non ritenuto favorevole alla salute dei bambini, Maometto venne affidato ad una nutrice, Halima del clan dei Saad, che portò il bambino nella regione montuosa vicino a Taif.

Poi la madre si riprese il bambino e si trasferì a Yathrib. Ma poco dopo Aminah morì. Maometto, che aveva 6 anni, venne preso in casa del nonno.

Dopo due anni 'Abd al-Muttalib morì e Maometto, che aveva 8 anni, venne preso in casa dallo zio paterno Abd Manaf, più conosciuto come Abu Talib, commerciante abile ma non particolarmente ricco.

Abu Talib avviò il ragazzo al mestiere del mercante facendosi accompagnare da lui durante i suoi viaggi in Siria.

Matrimonio e figli

Arrivato in età di matrimonio Maometto chiese la mano della cugina Umm Hani, ma Abu Talib si oppose.

Maometto si mise a lavorare per Khadijah, una donna molto ricca, appartenente al clan degli Asad. Khadijah aveva circa 40 anni, era stata sposata due volte e aveva avuto almeno sei figli.

Tramite una intermediaria, Nafissa bint Munya, Khadijah fece sapere a Maometto di volerlo sposare. I due si sposarono nel 595. Maometto aveva 25 anni.

Con il matrimonio Maometto cambiò radicalmente le sue condizioni economiche. Da nobile decaduto costretto a lavorare per gli altri si ritrovò ad essere padrone di un ricco patrimonio.

Dal matrimonio nacquero due figli, che morirono giovani, e quattro figlie: Zaynab, Ruqayya, Fatima e Umm Kulthum.

Non avendo figli maschi viventi decise di adottare il giovane cugino Alì, figlio di Abu Talib, e Zayd, uno schiavo di origine cristiana siriana, proprietà di Khadijah, affrancato da Maometto.

La rivelazione

Nel 611, Maometto, che aveva circa 40 anni, ebbe una visione e sentì una voce che gli diceva: "Tu sei il messaggero di Dio, il Profeta di Allah".

La moglie sostenne Maometto in questo difficile momento e chiese consiglio al proprio cugino, Waraqah ibn Naufal, che conosceva le sacre scritture degli ebrei e dei cristiani. Furono trovati precedenti ed analogie nella storia sacra.

Da questo momento Maometto ricevette più volte visioni e messaggi verbali, che ritenne provenire da Dio. I messaggi erano in arabo e Maometto decise di diffonderli.

Islam significa "sottomissione alla volontà di Dio". Il participio del verbo aslama, da cui deriva Islam, è muslim, da cui musulmano, ossia "il sottomesso".

I discepoli

I primi discepoli furono la moglie Khadijah e i suoi due figli adottivi Alì e Zayd.

Il primo convertito fu Abu Bakr, coetaneo di Maometto. Abu Bakr as-Saddiq, ossia "il giusto", diventerà il successore di Maometto dal 632 al 634.

Seguirono molti giovani delle ricche e nobili famiglie.

Aderirono anche lavoratori come il fabbro Khabbab ibn Aratt e lo schiavo affrancato Sohayab ibn Sinan, detto il Rumi, ossia romano bizantino, perché aveva i capelli biondi.

Anche schiavi, come il negro abissino Bilal, liberato da Abu Bakr, entrarono a far parte del gruppo dei discepoli. Bilal sarà il primo muezzin.

Omar ibn al-Khattab, uno dei più decisi nemici di Maometto, si convertì dopo aver colpito a sangue sua sorella Fatima, segretamente fedele di Maometto. Omar diventerà Khalifiah, ossia "successore", dal 634 al 644.

Un altro dei primi discepoli, Othman ibn 'Affan, nipote di Abd-Muttalib, sarà genero di Maometto e diventerà terzo califfo, dal 644 al 656.

La predicazione pubblica

Nel 613 Maometto iniziò la predicazione pubblica.

La predicazione di Maometto non venne ben accolta dai meccani, che tentarono di riportarlo a un comportamento che oggi si direbbe "politically correct".

A Maometto furono offerte compartecipazioni nel commercio e alleanze matrimoniali con le famiglie più ricche, denaro ed anche cure mediche perché sospettavano che fosse malato.

Maometto rifiutò.

Non si giunse all'espulsione perché lo zio Abu Talib, pur non credendo alla predicazione di Maometto, ritenne in ogni caso suo dovere difenderlo in quanto appartenente al suo clan.

A favore di Maometto si schierò anche Hamza, figlio di Abd al-Muttalib, che decise di convertirsi dopo aver colpito alla testa Abu Ghal, reo di aver fermato e insultato Maometto mentre passava presso Safa.

Contro Maometto si posero invece i membri del clan dei Makhzum guidati dal loro capo Abu Jahl. Ma il clan non era compatto ed un suo membro, al-Arqam ibn Abd Manaf, offrì rifugio a Maometto nella sua grande casa, che divenne un luogo di incontro dei musulmani.

L'opposizione dei meccani prese consistenza con una sorta di boicottaggio economico di Maometto e dei suoi fedeli. In breve tempo gli affari di Khadijah ebbero un crollo.

Missione in Abissinia

Nel 615 un gruppo di musulmani lasciò la Mecca e si recò in Abissinia. Il gruppo era guidato da un cugino di Maometto, Giafar, figlio di Abu Talib e fratello di Alì.

La missione fu ben accolta dai cristiani del posto. Alcuni, tra cui Sukran ibn Amir decisero di convertirsi al cristianesimo. Sawda, la moglie di Sukran, rimasta fedele all'Islam, ritornò alla Mecca e si rifugiò in casa di Maometto. Molti tornarono in Arabia.

Morte di Khadijah

Nel 619 mori Khadijah all'età di 65 anni. Per 25 anni era stata la moglie di Maometto.

Maometto, a circa 50 anni, si risposò con Sawda, la ex moglie di Sukran.

Morte di Abu Talib

Due giorni dopo la morte di Khadijah, morì anche lo zio di Maometto Abu Talib, all'età di 86 anni. Maometto perse il suo protettore.

Un altro zio, Abu Lahab, divenne il nuovo capo del clan degli Hashim. Abu Lahab era un nemico di Maometto. Il clan degli Hashim abbandonò Maometto al suo destino.

Maometto dovette abbandonare la Mecca e si recò ad at-Ta'if.

at-Ta'if

at-Ta'if è una cittadina posta a 1650 m di altezza, piena di verde, rinomato luogo di villeggiatura dei meccani.

Maometto continuò la sua predicazione ad at-Ta'if ma non ebbe successo.

Ottenuta la protezione di al-Mutim ibn Adi, poté rientrare alla Mecca nel 620.

Yathrib

Yathrib, a 350 chilometri a nord ovest dalla Mecca, era una città molto antica. Si trattava di un'oasi ricca di acque con un'agricoltura fiorente. Aveva una popolazione di circa 3000 persone.

Vi abitavano le tribù ebraiche di Qurayza, Nadir e Qaynuqa, dedite all'agricoltura, e le tribù arabe Aws e Khazrag. Le lotte intestine erano molto frequenti. Al momento prevalevano gli arabi, che però erano divisi tra loro.

Giuramento di Aqaba

Nell'estate del 620 Maometto incontrò sei abitanti della città di Yathrib che erano venuti in pellegrinaggio alla Ka'bah. I sei rimasero colpiti dalla sua personalità.

Nell'estate del 621 dodici uomini di Yathrib si recarono alla Mecca per il pellegrinaggio. I dodici si riunirono presso le montagne di Aqaba e con il Primo Giuramento di Aqaba promisero fedeltà a Maometto. Nel ritorno a Yathrib furono accompagnati dal musulmano Musab ibn Amir.

Nel giugno del 622 75 persone, di cui 73 uomini e 2 donne, provenienti da Yathrib, si recarono in pellegrinaggio alla Mecca e fecero il Secondo Giuramento di Aqaba riconoscendo in Maometto il loro capo politico e religioso.

Hijrah a Yathrib

Nel 622 Maometto decise di "rompere i legami tribali" e di "emigrare" a Yathrib, la futura Medina.

L'egira, la migrazione dei fedeli musulmani dalla Mecca a Yathrib, ebbe inizio venerdì 16 luglio del 622.

Maometto lasciò la Mecca per ultimo e raggiunse Yathrib il 24 settembre 622. Aveva 52 anni.

 


 

Riferimenti bibliografici:

 

Enciclopedia delle religioni
Garzanti

 

Dizionario delle religioni del Medio Oriente
Vallardi

Arborio Mella F. A.

Gli arabi e l'Islam
Mursia

Delcambre A.- M.

Maometto
Electa Gallimard

Di Nola A.

Maometto
Newton

Di Nola A.

L'Islam
Newton

Donini A.

Breve storia delle religioni
Newton

Eliade M.

Storia delle credenze e delle idee religiose - 3. Da Maometto all'età delle Riforme
Sansoni

Filoramo G. (a cura di)

Storia delle religioni - 3. Religioni dualiste - Islam
Laterza

Hourani A.

Storia dei popoli arabi
Mondadori

Noja S.

Maometto profeta dell'Islam
Mondadori

Puech H.-C.

Storia dell'islamismo
Mondadori

 

 
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