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Mosè: Dal Nilo al Sinai

 

Un figlio di immigrati viene adottato da una nobile famiglia egiziana. Diventato grande sente il richiamo della propria etnia. Uccide un egiziano. Viene ricercato. Fugge. Si sposa e ha due figli. Fa il pastore tra l'Arabia e il Sinai.

Ha una rivelazione. Conosce il nome di Dio. Riceve una missione. Torna in Egitto. Si mette a capo della propria etnia con un piano politico-religioso. Andare a conquistare una terra per il popolo eletto da Dio. Tutti gli altri popoli dovranno cedere davanti agli ebrei. La terra promessa è una certezza.

Le autorità egiziane rifiutano di lasciar partire gli immigrati con i loro beni. Inizia una complessa trattativa. Minacce, disgrazie, malattie, uccisioni si alternano. Alla fine le autorità concedono il permesso di espatrio. Un ultimo tentativo di fermare gli ebrei fallisce.

La colonna si mette in marcia. Non va verso la terra promessa, perchè dovrebbe scontrarsi immediatamente con le popolazioni che vi vivono. Prima deve organizzarsi e superare il trauma della fuga. Viene effettuata una deviazione verso le zone che Mosè conosce bene, dove ha fatto il pastore e dove ha avuto la rivelazione del nome del dio nazionale ebraico. Poi avrà inizio l'invasione della terra di Canaan, la Palestina.

 

Località: Egitto - Arabia - Sinai

Epoca degli avvenimenti: XII-XIII secolo a.C.

Testo: Bibbia - Antico Testamento

 

I genitori

Amram sposò sua zia Iochebed. Entrambi erano della tribù di Levi. Amram visse 137 anni. (Esodo 6:20; Esodo 2:1)

Dal loro matrimonio nacquero Maria, Aronne e Mosè. (Esodo 15:20)

Aronne era più grande di Mosè di circa 3 anni. Maria era la sorella maggiore. (Esodo 7:7; Esodo 2:4)

L'esposizione sul Nilo e l'adozione

Il faraone aveva ordinato di uccidere tutti i figli maschi degli ebrei, che si stavano moltiplicando eccessivamente. Amram espose suo figlio, di tre mesi, in un cesto sulla riva del Nilo per salvarlo. Sua sorella rimase a controllare cosa sarebbe accaduto. La figlia del faraone trovò il bimbo e si accorse che era un ebreo. La sorella propose alla figlia del faraone di farlo allattare da una donna ebrea. La vera madre lo crebbe e ad una certa età venne riconsegnato alla figlia del faraone che lo considerò come un suo figlio. La figlia del faraone diede al bambino un nome egiziano: Mosè. (Esodo 2:3 - Esodo 2:10)

L'omicidio e la fuga dall'Egitto

Mosè, diventato adulto, vide un egiziano percuotere un ebreo. Intervenne. Uccise l'egiziano e lo nascose nella sabbia. Il giorno dopo tentò di sedare una rissa tra due ebrei, ma quelli gli rinfacciarono l'uccisione dell'egiziano. La notizia si stava diffondendo. Il faraone, saputo dell'omicidio, voleva mettere a morte il colpevole. Allora Mosè fuggì dall'Egitto e si rifugiò nel paese di Madian, sulla sponda orientale del golfo di Aqaba, attualmente territorio dell'Arabia Saudita. (Esodo 2:11 - Esodo 2:15)

Il matrimonio con Zippora, figlia di Reuel

Mosè si era stabilito in prossimità di un pozzo. Arrivarono le sette figlie di Reuel, sacerdote di Madian, per abbeverare le greggi. Alcuni pastori tentarono di allontanarle. Mosè intervenne e consentì loro l'uso del pozzo. Reuel volle che Mosè andasse ad abitare con lui e gli diede in moglie Zippora (o Sefora), una delle sue figlie. Dal matrimonio nacquero Gherson ed Eliezer.(Esodo 2:16 - 2:22; Esodo 18:2)

Il suocero di Mosè è chiamato a volte Reuel, altre Ietro (Esodo 3:1; Esodo 18:12) e anche Obab (Numeri 10:29; Giudici 4:11).

La visione sul monte Oreb: la terra promessa

Mosè pascolando le greggi di suo suocero arrivò al monte Oreb. (Esodo 3:1)

Ebbe la visione di un roveto ardente che non si consumava. Si avvicinò ed udì una voce che gli diceva "Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe". (Esodo 3:6)

A Mosè Dio affidò la missione di far uscire il popolo ebraico dall'Egitto. Agli ebrei venne promesso "un paese dove scorre latte e miele". La terra fino ad allora abitata dai cananei, dagli ittiti, dagli amorrei, dagli evei, dai perizziti e dai gebusei. (Esodo 3-8; 3:17)

Le obiezioni di Mosè

Mosè non vorrebbe assumersi la responsabilità di una tale missione, ma Dio assicura la sua protezione (Esodo 3:11 - 3:12)

Mosè obietta ancora che gli ebrei vorranno sapere il nome del dio dei loro padri. E Dio rivela il nome: JHWH "Io sono colui che sono". (Esodo 3:13 - 3:15)

Il piano di fuga dall'Egitto

Poi Mosè riceve un piano operativo. Egli deve recarsi in Egitto dai capi degli ebrei, convincerli a recarsi con lui dal faraone per chiedere di potersi ritirare nel deserto a tre giorni di cammino per fare un sacrificio al loro Dio. (Esodo 3:18)

Il faraone rifiuterà. Allora l'Egitto sarà colpito da eventi prodigiosi. Alla fine il faraone acconsentirà alla partenza degli ebrei. (Esodo 3:19 - 3:20)

Ma gli ebrei non dovranno partire a mani vuote. Essi dovranno chiedere in prestito agli egiziani oggetti d'argento e d'oro e vesti. Poi li affideranno ai loro figli e alle loro figlie. L'Egitto dovrà essere spogliato dei suoi beni. (Esodo 3:21 - 3:22)

Altre obiezioni di Mosè - I miracoli

Mosè obietta ancora che nessuno gli crederà. Lo prenderanno per un visionario. (Esodo 4:1)

Risposta: Mosè avrebbe potuto ricorrere ai miracoli per farsi credere.

Dio fece un primo miracolo: un bastone venne trasformato in serpente e poi ritrasformato in bastone. (Esodo 4:2 - 4:4)

Poi fece un secondo miracolo: una mano di Mosè venne trasformata nella mano malata di un lebbroso e poi venne fatta tornare sana. (Esodo 4:6 - 4:7)

Il terzo miracolo non venne effettuato, ma descritto: la trasformazione di acqua in sangue. (Esodo 4:8 - 4:9)

Mosè non è un buon parlatore

Mosè obietta ancora di non essere un buon parlatore. Risposta: Sarà Dio a suggerirgli ciò che deve essere detto (Esodo 4:10 - 4:12)

Mosè rifiuta ancora. Risposta: Sarà suo fratello Aronne a parlare per lui. Mosè indicherà ad Aronne le cose da dire. Dio suggerirà a Mosè cosa dire e cosa fare. (Esodo 4:13 - 4:16)

Poi Dio affida il bastone miracoloso a Mosè. (Esodo 4:17)

La partenza per l'Egitto

Mosè chiese a Ietro, suo suocero, il permesso di partire. Lo ottenne.

Venne rassicurato da Dio che coloro che lo ricercavano per l'omicidio compiuto in Egitto erano morti.

Allora Mosè prese la moglie e i figli, li fece salire su di un asino e si avviò. (Esodo 4:18 - 4:20)

In viaggio - La circoncisione

Durante il viaggio, in una località dove i viandanti si erano fermati per la notte avviene un episodio oscuro. Mosè cadde gravemente ammalato, stava per morire. (Esodo 4:24)

Zippora allora recise il prepuzio del figlio e con la carne tagliata toccò i piedi di Mosè, che si ristabilì. (Esodo 4:25 - 4:26)

Gli ebrei credono a Mosè ed Aronne

Aronne ebbe un segno premonitore ed andò incontro a Mosè.

Vennero radunati i capi degli ebrei. Aronne riferì il messaggio di Mosè. Furono effettuati i miracoli previsti. Gli ebrei si convinsero. (Esodo 4:27 - 4:31)

Le richieste al faraone

Mosè ed Aronne chiesero al faraone di lasciar partire per tre giorni il popolo ebraico allo scopo di fare un sacrificio al loro Dio nel deserto. Il faraone rifiutò ed anzi aumentò il lavoro che gli ebrei dovevano fare. (Esodo 5:1 - 5:19)

I capi degli ebrei protestarono con Mosè ed Aronne per il peggioramento della loro situazione, causata proprio dalla richiesta del sacrificio nel deserto. (Esodo 5:20 - 5:21)

Mosè non riuscì questa volta a convincere i suoi correligionari. (Esodo 5:22 - 6:9)

Il miracolo del bastone-serpente

Mosè ed Aronne si rivolsero nuovamente al faraone. Venne effettuato il miracolo del bastone-serpente. Il faraone rimase della sua opinione. (Esodo 7:8 - 7:14)

Il miracolo dell'acqua-sangue

Mosè ed Aronne si rivolsero di nuovo al faraone, questa volta in prossimità del Nilo. Aronne colpì l'acqua con il bastone. L'acqua si mutò in sangue. Il faraone rimase della sua opinione. (Esodo 7:15 - 7:24)

Il miracolo delle rane

Sette giorni dopo Mosè ed Aronne si rivolsero al faraone. Aronne stese il bastone sulle acque e le rane uscirono a ricoprire tutta la terra d'Egitto. Il faraone propose a Mosè un accordo: la concessione del viaggio contro il ritiro delle rane. Aronne fece rientrare le rane in acqua o le fece morire. Ma il faraone non mantenne la parola. (Esodo 7:25 - 8:11)

Il miracolo delle zanzare

Aronne colpì la terra e le zanzare infierirono su uomini e bestie. Ma il faraone non cedette. (Esodo 8:12 - 8:15)

Il miracolo dei mosconi

Poi i mosconi invasero la terra d'Egitto, ad eccezione della terra di Gosen dove abitavano gli ebrei. Il faraone propose a Mosè un accordo: la concessione del viaggio contro la scomparsa dei mosconi. I mosconi si allontanarono. Ma il farone non mantenne la parola. (Esodo 8:16 - 8:28)

Il miracolo della morte degli animali

Una epidemia colpì il bestiame. Morirono tutti gli animali degli egiziani, ma non quelli degli ebrei. Il faraone continuò nel rifiuto. (Esodo 9:1 - 9:7)

Il miracolo della epidemia ulcerosa

Mosè lanciò in aria una manciata di fuliggine. Una epidemia ulcerosa colpì uomini e bestie. Il faraone continuò nel rifiuto. (Esodo 9:8 - 9:12)

Il miracolo della grandine

Mosè alzò il bastone verso il cielo. La grandine colpì uomini e bestie, abbatté piante ed alberi ad eccezione della terra di Gosen dove abitavano gli ebrei. Il faraone continuò nel rifiuto. (Esodo 9:13 - 9:35)

Il miracolo delle cavallette

Mosè e Aronne minacciarono una invasione di cavallette. Il faraone cedette alla minaccia. La trattativa si bloccò su chi doveva andare a fare il sacrificio. Infatti il faraone, che aveva subodorato la vera intenzione degli ebrei, concesse di far partire solo gli uomini. Mosè alzò il bastone verso il cielo. Un vento si levò da oriente e le cavallette si precipitarono sull'Egitto. Il faraone chiese di far cessare l'invasione. Mosè fece levare un forte vento dal mare. Le cavallette vennero allontanate e precipitarono nel Mar Rosso. Ma il faraone continuò a non permettere il viaggio. (Esodo 10:1 - 10:20)

Il miracolo delle tenebre

Per tre giorni calarono le tenebre sull'Egitto, ad eccezione di dove abitavano gli ebrei. La trattativa riprese. Il faraone consentì la partenza di tutte le persone, ma non del bestiame. Mosè non accettò la proposta. Il faraone continuò nel rifiuto. (Esodo 10:21 - 10:29)

Il miracolo della morte dei primogeniti

Mosè minacciò di far morire tutti i primogeniti. Il faraone non ascoltò. Mosè ordinò a tutti gli ebrei di uccidere un agnello di età inferiore ad un anno. Potevano scegliere tra pecore e capre. Con il sangue dell'animale dovevano dipingere l'architrave e gli stipiti della porta di casa. Poi si dovevano chiudere in casa fino al mattino.

A mezzanotte passò l'angelo del Signore che uccise tutti i primogeniti nelle case degli egiziani.

Nella notte il faraone convocò Mosè e gli disse di partire immediatamente con tutte le bestie. (Esodo 11:1 - 12:33)

Spoliazione dell'Egitto

Mosè ordinò agli ebrei di chiedere in prestito agli egiziani oro, argento e vesti. L'Egitto venne spogliato. (Esodo 12:35 - 12:36)

Partenza

Partirono da Ramses 600.000 persone in grado di camminare. Nel numero non sono compresi i bambini. Portarono le loro greggi. Ad essi si aggiunse un gran numero di genti promiscue. (Esodo 12:37 - 12:38)

Non venne presa la strada più corta, quella costiera in direzione del territorio dei Filistei, perchè il popolo vedendo imminente la guerra avrebbe potuto decidere di tornare in Egitto. (Esodo 13:17)

Presero la strada del deserto, verso il Mar Rosso. (Esodo 13:18)

In marcia

Andarono in direzione di Succot. Poi si accamparono a Etam al limite del deserto. (Esodo 13:20)

La marcia era guidata di giorno da una colonna di nube e di notte da una colonna di fuoco. (Esodo 13:21 - 13:22)

Poi gli ebrei tornarono indietro e si accamparono a Pi-Achirot, tra Migdol e il mare, davanti a Baal-Zefon. (Esodo 14:2)

Il passaggio del Mar Rosso

Il faraone si pentì di aver lasciato partire gli ebrei e con i suoi carri si lanciò all'inseguimento. Gli ebrei furono raggiunti a Pi-Achirot. (Esodo 14:9)

Mosè stese la mano sul mare che si divise. Gli ebrei passarono all'asciutto. I carri egiziani tentarono l'inseguimento ma rimasero impantanati e poi l'acqua del mare, tornando al solito livello, si riversò su di loro. L'esercito venne sommerso. (Esodo 14:21 -14:28)

Di nuovo marcia

Mosè fece riprendere la marcia in direzione del deserto di Sur. Camminarono per tre giorni e non trovarono acqua. (Esodo 15:22)

Arrivarono a Mara, ma trovarono dell'acqua imbevibile. Mosè prese un legno, lo gettò nell'acqua e quella divenne dolce. (Esodo 15:23 - 15:25)

Si fermarono ad Elim, località con 12 sorgenti e 70 palme. (Esodo 15:27)

Arrivarono al deserto di Sin, tra Elim e il Sinai. I viveri cominciarono a scarseggiare. Ma alla sera l'accampamento venne ricoperto di quaglie e al mattino da una strana rugiada edibile: la manna. Gli ebrei mangiarono manna per quarant'anni. Ossia fino a quando non arrivarono ai confini di Canaan. (Esodo 16:1 - 16:36)

Giunsero a Refidim. Mancava l'acqua. Nuove mormorazioni del popolo. Mosè battè la terra con il bastone e ne scaturì dell'acqua. (Esodo 17:1 - 17:7)

La battaglia contro Amalek

A Refidim gli ebrei furono attaccati da Amalek. Il generale Giosuè andò a contrastarli. Mosè si mise a pregare. La battaglia ebbe alterne vicende. Quando Mosè teneva le braccia in alto Giosuè vinceva, altrimenti perdeva. Aronne e Cur tennero alte le braccia di Mosè. Inoltre trovarono una pietra su cui Mosè potesse appoggiarsi. La battaglia venne vinta. (Esodo 17:8 - 17:14)

La riunione della famiglia di Mosè

Ietro andò incontro a Mosè con Zippora e i suoi figli. Infatti Mosè aveva rimandato la sua famiglia dall'Egitto nella terra di Madian. Venne fatta una grande festa. (Esodo 18:1 - 18:12)

L'istituzione dei giudici

Ietro suggerì a Mosè di far gestire la giustizia a degli uomini scelti e preparati. Mosè prese degli uomini capaci e li mise a capo di gruppi di ebrei, costituendo una prima forma di apparato giudiziario e amministrativo. Si riservò solo i casi più difficili. (Esodo 18:13 - 18:27)

Sul monte Sinai

Dopo tre mesi di marcia giunsero nel deserto del Sinai. Si fermarono dinanzi al monte Sinai. Dopo tre giorni di purificazione di tutto il popolo, la cima del monte cominciò a fumare e il monte stesso a tremare. Si udivano tuoni. Dio scese sul monte Sinai e Mosè salì. Al popolo e ai sacerdoti non fu concesso di salire. Solo Aronne accompagnò Mosè. (Esodo 19:1 - 19:25)

I comandamenti

Dio comunicò a Mosè i propri comandamenti. (Esodo 20:1 - 20:17)

Esodo 20:1 Dio allora pronunciò tutte queste parole:

Esodo 20:2 "Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: Esodo 20:3 non avrai altri dèi di fronte a me.

Esodo 20:4 Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Esodo 20:5 Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, Esodo 20:6 ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.

Esodo 20:7 Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.

Esodo 20:8 Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: Esodo 20:9 sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; Esodo 20:10 ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Esodo 20:11 Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.

Esodo 20:12 Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.

Esodo 20:13 Non uccidere.

Esodo 20:14 Non commettere adulterio.

Esodo 20:15 Non rubare.

Esodo 20:16 Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.

Esodo 20:17 Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo".

 

 

Riferimenti bibliografici:

 

Dizionario delle religioni del Medio Oriente
Vallardi

 

Enciclopedia delle religioni
Garzanti

Donini A.

Breve storia delle religioni
Newton

Eliade M.

Storia delle credenze e delle idee religiose - 1. Dall'età della pietra ai Misteri Eleusini
Sansoni

Filoramo G. (a cura di)

Storia delle religioni - 2. Ebraismo e Cristianesimo
Laterza

Lehmann J.

Mosè l'egiziano
Garzanti

Puech H.-C.

Storia dell'Ebraismo
Mondadori

 

 
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