ARTICOLO PUBBLICATO SUL SETTIMANALE "INPRIMAPAGINA" DI CREMA - N. 853 - ANNO 17 - VENERDI' 13 DICEMBRE 2002 - PAG. 17


I POLITICI DECIDONO DOVE FARE DISCARICHE, CENTRALI, AUTOSTRADE. DECIDONO ANCHE DI NON POTENZIARE LE FERROVIE. SENZA SENTIRE LA GENTE. FINO A QUANDO QUESTA SITUAZIONE POTRA' CONTINUARE?


Egregio Signor Direttore,
leggo sul numero del suo giornale del 6 dicembre scorso l'intervista del segretario provinciale della Federazione DS di Cremona, Pippo Superti e mi colpisce soprattutto una frase del suo articolato intervento: "I comitati avranno le loro ragioni, ma la politica è anche quella di decidere e quello tocca a noi." Una frase dal significato pesante, che rivela subito il modo di gestire la politica e di dirigere gli Enti Locali da parte del gruppo dirigente del suo partito e dei suoi alleati che questi metodi hanno rapidamente assimilato senza obiezione alcuna. Alla faccia dei cittadini cremonesi e dei comitati spontanei di cittadini che un po' in tutta la provincia di Cremona sono sorti in questi ultimi mesi e che si stanno impegnando con grande dignità civile per far sentire la loro voce di fronte a progetti piombati sulla loro testa da un giorno all'altro e mai discussi pubblicamente dalle istituzioni e dai partiti. I problemi che hanno mosso la sensibilità di molti cittadini cremonesi riguardano i seguenti progetti: la discarica da 230.000mc di rifiuti tossico-nocivi localizzata presso l'acciaieria ISP-Arvedi a 500 metri dalle case di Cavatigozzi e Spinadesco; le 3 centrali turbogas da 400MW (ciascuna dal costo di circa 400 miliardi di vecchie lire) proposte in provincia di Cremona a San Giovanni in Croce, quella annunciata a Cremona presso la raffineria Tamoil, il progetto della centrale presso l'acciaieria ISP-Arvedi localizzata, secondo il primo progetto, a 200 metri dalle case di Spinadesco, e poi spostata nel secondo progetto verso Cavatigozzi; l'autostrada regionale Cremona-Mantova (dal costo di circa 1.600 miliardi di vecchie lire) che, appena dopo Piadena incrocia la autostrada Parma-Nogarole Rocca progettata nel 1975, tratta di pianura dell'autostrada Tirreno-Brennero da La Spezia a Parma fino all'autobrennero A 22 (dal costo di circa 2.200 miliardi di vecchie lire); il 3° Ponte sul Po fra Castelvetro e Cavatigozzi-Spinadesco (dal costo di circa 400-600 miliardi di vecchie lire); il Peduncolo fra Cavatigozzi, la SS 234 Codognese e la SS 415 Paullese (circa 40 miliardi di vecchie lire); l'impianto di compostaggio di Palazzo Pignano; il problema della nuova discarica che dovrebbe sorgere in un territorio compreso fra Pessina, Derovere e Torre Picenardi, l'attività della nuova società pubblica "Recupera" che si occupa di rifiuti su scala provinciale e non solo. Dunque progetti destinati a lasciare il segno nel territorio, destinati a portare nuovo inquinamento (ad esempio le due autostrade hanno una potenzialità di 120.000 veicoli-giorno, per buona parte dirottato dalla A1, autostrada del Sole e dalla A4, la Serenissima e il 3° Ponte sul Po di 20.000 veicoli-giorno,!) e che, se si fa eccezione per il Peduncolo e la bretella della Tirreno-Brennero fra Parma e Nogarole Rocca, vengono trattate pubblicamente per la prima volta proprio in questi mesi. Nessuna di queste opere è mai stata prevista da qualsiasi programma elettorale di destra di centro e di sinistra. Nessun cittadino cremonese è mai stato consultato su questi progetti, nessun dibattito pubblico è stato mai organizzato per parlare del futuro del territorio cremonese per valutarne le motivazioni a favore e quelle contrarie. Dall'altra parte, sul tavolo istituzionale, c'è un Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale in discussione da anni e che viene continuamente aggiornato per assorbire le nuove fantastiche proposte di chi vuol far progredire il territorio a tutti i costi "per non perdere l'ultima occasione, l'ultima opportunità". Opportunità e occasioni del valore di circa 6.000 miliardi di vecchi lire! E lì ad aspettare ci sono ancora la nuova conca dal porto del canale navigabile al Po per 240 miliardi, la nuova proposta di prolungamento del canale navigabile a Tavazzano (dal costo di 5.600 vecchi miliardi?) e, dietro l'angolo, il raddoppio già finanziato della SS 415 Paullese, la nuova tratta della SS 591 Bergamo-Crema-Piacenza, il nuovo polo logistico in zona porto canale dell'autotrasporto e della Katoen-Natie per 130 miliardi di lire, i vecchi ponti sul Po come quello di Casalmaggiore che attende di essere rifatto perché l'attuale, costruito 50 anni fa, sta cedendo. I nostri amministratori stanno decidendo tutto questo senza un dibattito con i cittadini, senza un preciso mandato elettorale, solo perché "chi governa deve decidere". Strano ritornello, questo, che compare sempre più spesso nelle dichiarazioni dei nostri governanti provinciali e comunali ad ogni livello. Come se tutti fossero presi improvvisamente dalla frenesia di decidere, di fare, di sviluppare, di non perdere occasioni. Dimenticando i cittadini loro elettori, dimenticando che il mandato elettorale loro affidato non prevedeva questa delega in bianco su queste opere e su questa politica per il territorio, dimenticando di far partecipare i cittadini alle decisioni, dimenticando il senso della democrazia, il valore della partecipazione, del dibattito, del confronto serio sui problemi, quello vero, quello che dovrebbe essere tenuto prima di decidere cosa fare, se fare, dove andare, dove portare tutta assieme la comunità provinciale. Mi pare che i nostri amministratori abbiano perso per strada questi valori, questa dimensione che apparteneva a quelli di qualche generazione fa e che era presente un po' in tutte le forze politiche. Anzi la risposta è una arrogante alzata di spalle e la rivendicazione che "questa è la generazione di coloro che hanno deciso". Allora è proprio questa generazione di decisionisti sulla pelle della gente che ha permesso ai privati di disattendere la tutela dell'ambiente con i loro scarichi nell'atmosfera, come nel caso delle acciaierie, senza che la mano pubblica, Comune di Cremona in testa, tutelasse i cittadini. Complimenti! C'è da chiedersi perché all'improvviso tutti sono travolti da questa ondata di decisionismo, di soppressione della democrazia, di accettazione supina da parte del centrosinistra cremonese dello stile del governo Berlusconi, quello delle grandi opere e della "Legge Obiettivo" che passa e scavalca tutto e tutti e che viene fotocopiato in Regione Lombardia per le autostrade regionali. Mi stupisco soprattutto dei modi e dei metodi di coloro che sono più vicini alla mia posizione politica: quelli dell'Ulivo. A partire da quei ragazzotti diessini dell'ultima covata che di fatto, tra un inciucio e l'altro, hanno assunto metodi decisionisti e comportamenti politici di stampo craxiano. Alla faccia della loro base che, tranne qualche rara eccezione, appare sempre più frastornata e lontana dalla partecipazione sui problemi che riguardano il territorio, i trasporti, la salute e l'ambiente. E non ci si stupisca poi se a Cremona dirigenti, segretari regionali che sono anche consiglieri regionali dei DS prendono posizione a favore delle centrali turbogas perché qui governano e poi a Milano gli stessi consiglieri regionali e segretari del partito regionale, votano contro la Regione sullo stesso argomento, mentre ora si dicono anche contrari alle nuove discariche nel cremonese, solo perché siamo vicini a nuove elezioni! Non sono indenni da questo modello di rapporto con i cittadini cremonesi neppure quelli della nuova Margherita dimenticando che la novità politica che hanno saputo rappresentare a livello nazionale li ha premiati nelle scorse elezioni politiche proprio perchè hanno saputo indicare a livello nazionale una prospettiva politica nuova. Ma se qui, a Cremona, non si differenziano e partecipano a questo sistema di gestire i rapporti con i cittadini, corrono il serio rischio di perdere quel consenso di fiducia che l'elettorato ha generosamente loro anticipato. Strana situazione politica, qui a Cremona mentre in tutto il Paese c'è fermento, voglia di partecipazione, di rinnovamento, di girotondi, di società civile e la vicina Milano è al centro di questa intensa nuova attività. Qui nasce il 18 novembre Libertà e Giustizia, un movimento che sollecita la società civile a muoversi contro certi metodi di fare politica e Umberto Eco ricorda come "una politica che non è condizionata dalla partecipazione è qualcosa d'altro", mentre Nando Dalla Chiesa e Pierluigi Castagnetti nell'ultima riunione della Margherita milanese, quella del 30 novembre scorso all'Auditorium San Carlo, rilanciano la Margherita per una vera opposizione dell'Ulivo a partire dalla giustizia, guardano alla società civile, ai movimenti e Sergio Cofferati, Furio Colombo, Gerardo D'Ambrosio, Giancarlo Caselli, Paolo Flores d'Arcais, Gianni Vattimo presentando l'ultimo numero di MicroMega si impegnano, il 3 dicembre scorso di fronte ad oltre 1.000 persone alla Camera del Lavoro di Milano, con i movimenti e la società civile per la pace, il lavoro e l'informazione con lo slogan: "Basta inciuci e basta bicamerali!" Qui da noi, invece, nella ovattata e lontana Cremona, i Verdi cremonesi fanno convegni pro-centrali turbogas e quelli dell'Ulivo lasciano perdere pezzi di sinistra e di società civile: siamo di fronte ad un mondo politico sempre più chiuso ed autoreferenziale. Che attua scelte che vanno contro le politiche europee dell'ambiente e dei trasporti. E a loro non importa se l'Amministrazione Provinciale di Cremona si interessa di autostrade e di strade statali anzichè di rafforzare il sistema dei trasporti pubblici, non importa se continuano a ignorare la presenza di 7 linee ferroviarie, tutte altrettanto importanti per il territorio, se approvano ben 2 piani della mobilità solo per i bus continuando a sostenere di non esser competenti sulle ferrovie! E allora perché la Provincia di Bergamo ha coordinato con successo l'accordo per il raddoppio della linea ferroviaria Bergamo-Treviglio, perché la Provincia e il Comune di Brescia hanno ottenuto nuove fermate dei treni Eurostar a Brescia a partire dal 15 dicembre 2002 (Il Giornale di Brescia del 2 dicembre 2002), perché dalla stessa data a Lodi Comune e Provincia hanno ottenuto la fermata di 2 Intercity Milano-Roma (Il Giorno del 3 dicembre 2002) e perché le Province di Lucca e di Pistoia concluderanno entro l'anno gli accordi con RFI per il potenziamento della linea ferroviaria dopo aver finanziato il relativo progetto? Allora, sono atti illegittimi quelli delle altre Province e quindi da denunciare, oppure la Provincia di Cremona conferma di essere solo capace di mandare lettere di solidarietà ai pendolari? E' così che l'Ulivo cremonese risponde ai problemi della società e dei pendolari? Chissà cosa ne pensano i cittadini cremonesi della notizia, riportata il 4 novembre su "Edilizia e Territorio" e su "Trasporti", sul finanziamento richiesto alla Regione Lombardia dalla Società Centropadane, presieduta dal DS Augusto Galli, per un contributo del 45% sui fondi destinati alla autostrada Cremona-Mantova (su un costo di 1.600 miliardi di vecchie lire), cioè circa 700 miliardi di vecchie lire? E saranno tutti contenti i cremonesi per l'annuncio dato sabato 7 dicembre dal sindaco di Mantova, Gianfranco Burchiellaro DS-Ulivo, che l'autostrada Cremona-Mantova sarà lo strumento per realizzare tutti i collegamenti con il porto sul Po di Valdaro e per completare il sistema tangenziale di Mantova, dal passante di Porta Cerese, a Via Brennero, fino al casello di Mantova Sud della autostrada A 22, Autobrennero che passa poco distante dalla città (La Gazzetta di Mantova 8 dicembre 2002). Quattro domande ai nostri amministratori cremonesi: perché i mantovani non hanno fatto fare queste opere alla Autobrennero, perché se il problema era la circonvallazione di Mantova, si deve per forza fare una autostrada di 70 km da Cremona che distrugge il territorio, perché si collega Cremona al porto fluviale di Valdaro, diretto concorrente dei traffici fluviali, che fine intendono far fare, con le loro scelte, al porto di Cremona? E la Regione che fa: da una parte taglia la sanità e dall'altra non potenzia le ferrovie perché fa le autostrade? A Milano nel 2003 si firma il protocollo dell'ONU sull'ambiente con queste premesse? Invece di pensare ai corridoi autostradali intermodali europei in transito da Cremona da Barcellona a Kiev, da fare in camion e senza fermate intermedie, i nostri amministratori cremonesi farebbero bene a valorizzare meglio ciò che hanno già sotto il loro naso, a partire dalla centenaria rete delle linee ferroviarie. Ma già, forse "i nostri" riescono solo a vedere lontano, lontanissimo, appunto da Barcellona a Kiev, dato che ormai il loro naso assomiglia molto a quello del burattino Pinocchio, quello con le orecchie da mercante...con tutto il rispetto per quella categoria.

Soresina, 10 dicembre 2002

Ezio Corradi
Presidente Circolo Politico Culturale "S. Pertini"


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