Lettera pubblicata su "Inprimapagina" settimanale di Crema del 19 settembre 2003 n.88x pagina xx


Il clamoroso risultato dello studio Siemens-Ambrosetti presentato a Cernobbio:

Cremona è una provincia competitiva in Europa anche senza le autostrade!

Cavatigozzi (frazione di Cremona): l'aria è più inquinata che a Cremona

E gli Enti Locali vogliono proseguono la politica "Tuttogomma" con 2 nuove autostrade e il 3° Ponte sul Po: infrastrutture inutili e devastanti per il territorio



         Egregio Signor Direttore,

Mentre la prima fase della Conferenza dei Servizi sul progetto dell'autostrada Cremona-Mantova si avvia alla conclusione con l'incontro decisivo di Cremona del 22 settembre prossimo, dal Forum di Cernobbio , tradizionale incontro del mondo economico, politico e sindacale di fine estate, giunge una clamorosa notizia che riguarda la provincia di Cremona: anche senza autostrade e con la attuale rete di infrastrutture la provincia di Cremona si colloca all'11° posto nella graduatoria nazionale, 3° in Lombardia dopo Milano e Bergamo, nel rapporto percentuale fra P.i.l. (Prodotto interno lordo) e capitali esteri investiti. Lo comunica il quotidiano "Il Sole-24 Ore" di lunedì 8 settembre nel presentare la ricerca Siemens-Ambrosetti che prende in esame il periodo 1998-2001 sullo stato di appetibilità e quindi di attrazione degli investimenti, dei paesi europei verso l'Italia. La ricerca è imperniata sulla valutazione di alcuni fattori chiave che vanno dal capitale tecnologico innovativo, alle infrastrutture tecnologiche avanzate e di base, alla maturità del sistema industriale, al benessere economico, al sistema finanziario e al sistema giudiziario. La ricerca mette in evidenza la scarsa competitività complessiva dell'Italia rispetto agli altri paesi europei e l'eccezione della Lombardia come regione italiana a forte attrattività e quindi competitiva a livello di Unione europea. A fronte di una media nazionale di investimenti esteri nelle varie province pari allo 0,27% sempre rispetto al P.i.l., la provincia di Cremona vanta una percentuale dello 0,54%, contro il 3,00% di Milano, lo 0.60% di Bergamo (8° posto in graduatoria nazionale), lo 0,50% di Lecco, lo 0,38% di Mantova, lo 0,29% di Brescia (28° posto), lo 0,26% di Lodi e lo 0,13% di Sondrio. Ultima in graduatoria (103° posto) la provincia di Ferrara con una percentuale di investimenti esteri rispetto al P.i.l. pari a - 0,28%. Di fronte a questi dati risulta fin troppo evidente la necessità per il nostro territorio di migliorare la propria attrattività seguendo quelli che sono i parametri di riferimento di livello europeo. E certamente uno dei parametri europei da migliorare riguarda il sistema dei trasporti. Come è noto ormai da anni, da quando nel 1994 l'Unione Europea ha cominciato a delineare gli orientamenti strategici della politica dei trasporti vincolanti per i tutti i paesi dell'Unione europea, Italia compresa, la scelta di fondo riguarda il potenziamento della rete ferroviaria e la politica di riequilibrio modale con il passaggio di importanti quote di traffico dalla gomma alla ferrovia, alle autostrade del mare assegnando a queste modalità di trasporto quote di traffico sulle medie e lunghe distanze e confermando per il trasporto su gomma l'operatività sul breve medio-raggio fino a 250 km per la flessibilità operativa realizzabile con il sistema del porta-a-porta. Questa è la realtà dell'Europa, la politica europea dei trasporti sancita da atti di governo europeo. Cremona sta perseguendo una politica esattamente contraria. Infatti, al contrario di tante province di tutta l'Italia, le ultracentenarie 7 linee ferroviarie che attraversano la provincia di Cremona sono escluse dai Piani della Mobilità provinciale del 1999 e del 2001 e gli Amministratori Locali cremonesi e mantovani, assieme alla Regione Lombardia, accettano di sostenere addirittura 2 nuove autostrade sul territorio: la Tirreno-Brennero nel tratto da Fontevivo (Parma) a Nogarole Rocca, ridente località veronese a 12 km da Mantova: un tragitto che si copre in 6 minuti d'auto! E' stato ormai dimostrato anche da studi sui flussi di traffico promossi e finanziati dagli stessi Enti Locali che questi dati, essenziali per ogni valutazione preliminare della fattibilità di qualsiasi progetto di infrastruttura e acquisiti tardivamente a progetti ormai definiti, dimostrano la non convenienza economica dei progetti presentati dalle società Autocisa per la Tirreno-Brennero e Centro Padane per la Cremona-Mantova, per mancanza di traffico. Ciò nonostante, pur di non riconoscere un errore di valutazione, gli Amministratori Locali continuano a insistere sulla necessità di realizzare opere che di sicuro porteranno inquinamento, con la loro potenzialità di attrarre complessivamente ben 200.000 veicoli-giorno, devasteranno per sempre il territorio di uno dei più fertili territori europei, produrranno un danno economico certo con la chiusura di numerose imprese agricole insediate da decenni a fronte di traffici e di insediamenti industriali incerti. Inoltre è ormai chiara la mancanza di fondi da parte delle 2 società autostradali per la costruzione delle 2 autostrade per cui si dovrà ricorrere a cospicui finanziamenti pubblici (circa 1.100 miliardi di vecchie lire per la Tirreno-Brennero e circa 750 miliardi di vecchie lire per la Cremona-Mantova) oltre a preventivare ingenti risorse per ripianare i futuri debiti di gestione. E di fronte al fatto che i dati sull'ambiente a Cremona continuano ad essere preoccupanti, gli Enti Locali Cremonesi continuano nella loro politica del "Tuttogomma". Gli ultimi dati resi noti per quanto riguarda Cavatigozzi, frazione di Cremona posta sulla ex Strada Statale 234 Cremona-Codogno-Pavia a 5 km da Cremosa, parlano di inquinamento pesante, con un'aria più sporca di Cremosa, città nella quale i blocchi della circolazione si susseguono con impressionante cadenza. E Cavatigozzi, è la frazione di Cremona nota per gli insediamenti industriali della zona del porto canale (2 acciaierie, 1 discarica, 1 deposito tra i più grandi d'Europa di GPL , il progetto della nuova centrale turbogas presso l'acciaieria ISP-Arvedi (progetto condiviso anche con il vicinissimo abitato di Spinadesco), dell'industria B5 che tratterà rifiuti, della Katoen-Natie nuovo insediamento logistico che attirerà una notevole mole di traffico, del progetto del 3° ponte sul Po di tipo autostradale fra Castelvetro Piacentino e Cavatigozzi (con un traffico potenziale di almeno 40-50.000 veicoli-giorno e dal costo di oltre 400 miliardi di vecchie lire), il progetto di un grande autoporto per TIR che porterà altro inquinamento. Di fronte a tutto ciò ci chiediamo quando il Sindaco della città di Cremosa, Dott. Paolo Bodini, primo responsabile della salute dei suoi cittadini, si deciderà a prendere provvedimenti seri che riguardano la salute dei 2.000 cittadini di Cavatigozzi, a meno che non venga ancora a ribadire come ha fatto nell'assemblea pubblica presso la Biblioteca dell'Abbazia di Cavatigozzi il 25 febbraio 2003 che : "L'aria a Cavatigozzi è migliorata". Ecco, è in questo quadro ambientale che si va all'epilogo della Conferenza dei Servizi del 22 settembre 2003 per decidere definitivamente sull'autostrada Cremona-Mantova, dopo che la regione Lombardia ha introdotto con la Legge Regionale n. 6 del 2 maggio 2003 modifiche alla Legge Regionale n. 9 del 4 maggio 2001, che definisce norme in materia di strade e autostrade regionali, per rendere più facile la realizzazione delle autostrade regionali. E così, dopo i Comitati Cremonesi che hanno iniziato la loro battaglia contro le autostrade già un anno fa, oggi sale forte la protesta a Mantova e provincia. Cittadini e mondo agricolo fanno sentire la loro voce di protesta e avanzano proposte alternative per potenziare strade esistenti e ferrovie chiedendosi, ad esempio, come mai sono stati fatti iniziare i lavori dell'Asse Interurbano di Mantova, una tangenziale a 4 corsie, parallelo a meno di 1 km di distanza dalla autostrada Cremona-Mantova. I cittadini rimangono inoltre perplessi per la assoluta mancanza di informazione rispetto agli effetti del traffico sulla loro salute: nessun Sindaco ha fatto studi e diffuso i dati dell'inquinamento da traffico dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, una organizzazione dell'ONU, non un "Comitato" qualsiasi!. E a Marcarla, in provincia di Mantova, il Sindaco ha convocato per la prima e unica volta, e quindi a cose ormai decise, in assemblea i cittadini solo giovedì 11 settembre 2003, per dire loro che "L'autostrada porterà sviluppo a Marcarla, dato che verrà costruito un casello!". E proprio in quell'assemblea i Dirigenti della Società Centro Padane hanno fatto sapere al pubblico presente che l'autostrada Mantova-Cremona serve per portare il più rapidamente possibile all'imbarco al porto di Genova il grana padano prodotto in queste zone. Mi auguro che di fronte a queste incredibili proposte politiche per le infrastrutture, il mondo politico, gli imprenditori e i cittadini riflettano su quanto sta avvenendo: nemmeno negli anni '60, gli anni del boom economico, si è riusciti a progettare scientificamente una simile devastazione del territorio e dell'ambiente, programmando il rischio certo della salute dei cittadini.


Soresina, 17 settembre 2003


Ezio Corradi
Presidente Circolo Politico Culturale "S. Pertini"


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