Lettera pubblicata su "Il Vascello" quotidiano telematico di Cremona il 17 giugno 2003, "La Cronaca" quotidiano di Cremona il 18 giugno 2003, "La Voce" quotidiano di Cremona il 19 giugno 2003, "Inprimapagina" settimanale di Crema del 20 giugno 2003


CREMONA INSEGUE LE SOLITE VECCHIE PUZZOLENTI AUTOSTRADE

FERROVIE E INTERMODALITA' DI LIVELLO EUROPEO A BERGAMO, TREVIGLIO E PIACENZA.

BERGAMO COLLEGATA IN TRENO CON MALPENSA.

DAL TIROLO LO STOP AI TIR NOTTURNI E ALLE MERCI PERICOLOSE.



         Egregio Signor Direttore,

importanti novità per i trasporti e le ferrovie intorno a Cremona in questi giorni. Venerdì 13 giugno 2003 sono iniziati i lavori di costruzione del raddoppio della linea ferroviaria Bergamo-Treviglio il cui termine è previsto per il 2005. Per la cronaca i lavori del quadruplicamento tra Pioltello Limito e Treviglio sulla linea Milano-Venezia finalizzati al trasporto regionale e all' Alta Capacità sono iniziati da qualche mese e termineranno nel 2005-2006. Il quotidiano "Il Sole-24 Ore" di sabato 14 giugno 2003 riporta la notizia che RFI (la Società del Gruppo FS che gestisce la rete) ha inserito la linea Seregno-Bergamo della Gronda ferroviaria Est di Milano, collegata a Malpensa e destinata intersecarsi con i traffici merci e viaggiatori della direttrice Nord Europea, tra i progetti principali presentati all'esame del Cipe per il reperimento dei 1.000 milioni di Euro necessari alla realizzazione del progetto. Nella stessa proposta sono inseriti i progetti ferroviari per il raddoppio della Pontremolese La Spezia-Parma per 2.194 milioni di Euro, il quadruplicamento della Verona-Brennero (2.500 mil/Euro), il nuovo valico del Brennero (2.200 mil/Euro), l'AV/AC nella tratta Verona-Padova (2.630 mil/Euro). Sempre "Il sole-24 Ore" di domenica 8 giugno 2003 e "La Stampa" di lunedì 9 giugno 2003 parlano delle quattro grandi opere italiane inserite nella lista delle 19 priorità dall'Unione Europea che potranno essere finanziate dalla BEI con un contributo tra il 40 e il 75%: si tratti dei quattro collegamenti ferroviari Anversa-Basilea-Domodossola-Milano-Genova, Lione-Torino-Milano-Brescia-Verona-Trieste-Lubiana, Berlino-Brennero-Verona-Bologna-Roma-Napoli con prolungamento ad Alta capacità per Reggio Calabria-Palermo e Ponte sullo Stretto di Messina. Sempre vicino a Cremona, il Sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, annuncia soddisfatto su "Libertà" di sabato 14 giugno 2003 al suo rientro dall'Edizione 2003 di Eurolog, il grande appuntamento internazionale sul tema della logisitca che si è tenuto al Centro Congressi dell'Alitalia a Roma, che "Piacenza crocevia dell'Europa" è lo slogan con il quale la città di Piacenza assieme a Piacenza Expo, e alle società già insediate nel polo logistico quali Ikea, Prologis, Piacenza Intermodale, Generale Trasporti oltre a quelle come "Generali Properties" che hanno deciso una strategia di investimenti a Piacenza, si è presentata all'appuntamento internazionale per sostenere la posizione privilegiata della città rispetto alle principali destinazioni strategiche dei distretti industriali del Nord Italia favorita anche dalla sua posizione mediana rispetto agli assi di trasporto nord-sud ed est-ovest e dalla realizzazione della linea ad Alta Capacità Milano-Bologna-Roma e dal sistema infrastrutturato del "Corridoio 5 Lisbona-Barcellona-Kiev". Sempre in questi giorni viene annunciato su "Il Sole-24 Ore" di giovedì 12 giugno 2003 l'operazione "Bravo", il Patto Italo-Spagnolo per il trasporto delle merci pericolose via mare che permetterà di dirottare dall'autostrada alle navi fra Barcellona e Genova 55.000 TIR all'anno carichi di sostanze pericolose e nocive. Altra iniziativa analoga sta per iniziare tra i porti di Marsiglia e Genova. Negli stessi giorni, "La Gazzetta di Mantova" di sabato 12 giugno 2003, il Governo del Tirolo ha confermato per tutto il 2003 il divieto di circolazione notturna dei Tir sui 46 km dell'autostrada che dal Brennero sale a Innsbruck e Kufstein oltre al divieto permanente di transito di alcuni tipologie di merci pericolose. Mentre così gira il mondo dei trasporti intorno a Cremona tra intermodalità e innovazione, i nostri amministratori stanno per affidare il nostro destino ad una vecchia modalità di trasporto: le autostrada Tirreno-Brennero (2.200 miliardi di vecchie lire) e Cremona-Mantova (1.600 miliardi di vecchie lire) che ci porteranno, se va bene, la prima fino a Verona e l'altra fino al porto di Chioggia i cui fondali sono adatti alle motobarche dei pescherecci. E pensare che i terminali delle direttrici europee vere ci arrivano per ferrovia fin sulla porta di casa a Piacenza, a Treviglio (in questi due nodi, ad opere terminate, è già previsto un servizio di 200 treni regionali-giorno per i pendolari ed altri 200 tra viaggiatori e merci a lunga percorrenza!) e a Bergamo. Perchè i nostri amministratori continuano ad insistere nella loro miope politica dei trasporti a favore della gomma e a non considerare le 7 linee ferroviarie del cremonese, già collegate al sistema ferroviario nazionale ed internazionale, in un sistema di sviluppo del territorio? Perché i cittadini contribuenti devono pagare questi alti costi per infrastrutture come le 2 nuove autostrade potenzialmente capaci di inondare il nostro territorio con 240.000 veicoli-giorno e che sono destinate sicuramente a stravolgere irrimediabilmente il nostro territorio? Cremona ha già l'area per il Centro Intermodale presso il Porto Canale, ha un Porto fluviale, ha autostrade, ferrovie e una buona dotazione di strade statali tutte infrastrutture spesso sottoutilizzate rispetto alle potenzialità di assorbimento di traffico: perché il territorio cremonese ha bisogno di 2 altre autostrade per "decollare"? Non ci sono altre strategie più efficaci per valorizzare il territorio e la qualità della vita? Ha ragione il Direttore Compartimentale delle Ferrovie di Milano, Giacomo Destefani a lanciare l'allarme al convegno dei DS di Crema del 17 aprile 2003: senza un progetto per le ferrovie che nasca dagli Enti Locali cremonesi il nostro territorio è destinato a perdere competitività e ad essere continuamente tagliato fuori! Ad esempio la linea Cremona-Piacenza è elettrificata da oltre un anno e viene utilizzata solo per i treni merci da Venezia a Genova e Alessandria: Nessun amministratore pubblico cui compete secondo la Legge Bassanini 59/97 la programmazione dei trasporti per le persone ha mai proposto collegamenti veloci Brescia-Cremona-Piacenza, Bergamo-Cremona-Piacenza o Verona-Mantova-Cremona-Piacenza-Genova-Ventimiglia o Genova-5 Terre-La Spezia. Perché si vuole affidare tutta la mobilità pendolare e turistica solo alle autostrade, ad una modalità di trasporto, quella su gomma, che inquina, produce intasamenti ed ha alti costi sociali indotti per l'alto numero di vittime e di feriti che ogni anno fa registrare?


Soresina, 17 giugno 2003


Ezio Corradi
Presidente Circolo Politico Culturale "S. Pertini"


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