Lettera pubblicata su "Inprimapagina" settimanale di Crema n. 863 - anno 18 - del 7 marzo 2003 - pagina 19


AUTOSTRADE: NE SPUNTA UNA AL GIORNO

MANTOVA COLLEGATA A MILANO CON IL NUOVO PERCORSO STRADALE GOITESE-MONTICHIARI-BRE.BE.MI: E' IL 3° "CORRIDOIO 5" !
L'AUTOSTRADA CREMONA MANTOVA E' FINALIZZATA A REALIZZARE LE CIRCONVALLAZIONI DI MANTOVA E DEI CENTRI SUL TRACCIATO.
LA FERROVIA POTREBBE PORTARE MANTOVA A MILANO IN 1 ORA MA NESSUNO NE PARLA.



         Egregio Signor Direttore,

man mano che si incontrano gli amministratori e i tecnici nei dibattiti che si tengono sul territorio le vicende dell'autostrada Cremona-Mantova e del problema dei trasporti e delle infrastrutture della Lombardia appaiono sempre più complesse. Ad ogni riunione vengono delineati nuovi scenari che indicano soprattutto la fretta di realizzare qualcosa, non si sa bene cosa e con quale effettiva finalità e ricaduta sull'intero sistema della mobilità e dei trasporti della regione Lombardia. Una cosa è però certa: la prevalenza degli investimenti e dei progetti su autostrade e strade, relegando ad un ruolo minore il sistema della mobilità su ferrovia. Una politica della mobilità e dei trasporti che incentiva ancora il traffico su strada nonostante le città siano continuamente soffocate dallo smog, nonostante in questi primi mesi del 2003 si susseguano i blocchi della circolazione in varie città della regione, Milano, Cremona e Mantova comprese. Una politica della mobilità che non tiene conto dell'alto numero di incidenti e di vittime che continua a verificarsi sulle strade. E' una politica che è in netto contrasto con gli orientamenti dell'Unione Europea e del Libro Bianco dei Trasporti del 12 settembre 2001 che prevede più trasporti su ferrovia e con il sistema del cabotaggio marittimo e meno autostrade. Che ci sia confusione nei programmi e nelle scelte lo vediamo ad esempio proprio in provincia di Cremona. Qui nel nostro territorio il progetto della nuova autostrada regionale Cremona-Mantova, dal costo di circa 1.600 miliardi di vecchie lire, è stato lanciato come un progetto di valenza europea sull'itinerario del "Corridoio 5" Barcellona-Kiev: 3.000 km circa da percorrere tutti d'un fiato con una lunga fila di camion. Poi il progetto è stato presentato come collegamento intermodale fra Mantova e Cremona senza che via sia alla base uno straccio di studio per dimostrare di quale intermodalità si tratti e la validità operativa di tale tecnica trasportistica su una distanza così breve. Il progetto dell'autostrada Cremona-Mantova è stato presentato come il mezzo, il cavallo di Troia, che porterà Cremona in Europa con il treno perchè il sedime dell'autostrada verrà utilizzato per realizzare il secondo binario della ferrovia Cremona-Mantova, perchè da Mantova a Verona al Brennero il passo è breve e i collegamenti ferroviari ci sono già. Chi ha lanciato questa brillante idea si è dimenticato che il sedime per il secondo binario della ferrovia Cremona-Mantova è già lì dal 6 settembre 1874, anno di apertura al servizio della ferrovia. Infine si è affermato che l'autostrada serve a portare i mantovani a Milano e qui una cosa è certa: i mantovani che vanno a Milano non sono così tanti da riempire un'autostrada perchè ne servirebbero almeno 20-30.000 ogni giorno per coprire le spese di gestione dell'autostrada. Un'autostrada che finisce a Cremona e che scarica il traffico per Milano sulla SS 415 Paullese, con tempi di viaggio per Milano che non sono certamente quelli all'altezza di una moderna società postindustriale che ha fatto della celerità degli spostamenti una necessità inderogabile. E' così che in questi mesi a Cremona e provincia si è dibattuto in lungo e in largo sulla valenza europea del tracciato autostradale, sulle grandi opportunità di sviluppo che il Corridoio 5 avrebbe portato a Cremona. Poi basta andare ad un convegno il 18 gennaio 2003 a Chiari, in provincia di Brescia, per sentire che il Corridoio 5 è quello che passa da Torino-Milano-Brescia-Verona-Venezia-Trieste, che è un corridoio ferroviario ad alta velocità (così come l'ex Ministro del Commercio con l'estero Piero Fassino lo aveva definito a Crema in campagna elettorale 3 anni fa) e che non ci sono altri Corridoi 5, se non delle sottomarche che non vanno nè all'Ovest, nè all'Est. Insomma, qualcuno sta vendendo patacche ai cremonesi, un Corridoio 5 n. 2, un subcorridoio! E in un altro convegno del 28 febbraio 2003, questa volta al circolo socialista "Renzo Regattieri" di Rivalta-Rodigo (Mantova), viene annunciato dal direttore generale della Direzione infrastrutture e Mobilità della Regione, il Dott. Angelo Maria Lassini, che è allo studio il prolungamento della autostrada Brescia-Bergamo-Milano, la Bre-Be-Mi, verso Montichiari-aeroporto, infrastruttura destinata a diventare il 3° hub aeroportuale lombardo nel 2010-2012 quando Malpensa e Linate saranno saturi, e che da Montichiari si proseguirà in superstrada verso Castiglione delle Stiviere e da qui, con la riqualificata SS Goitese, si arriverà a Mantova. Dunque in un colpo solo Mantova si troverà collegata con l'aeroporto di Montichiari e sull'autostrada per Milano attraverso la Bre-Be-Mi. Bel colpo per i mantovani, un pugno da KO per i cremonesi: con queste prospettive chi utilizzerà l'autostrada da Mantova per Cremona per arrivare a Milano? E' così che abbiamo scoperto il Corridoio 5 n. 3: un'appendice al Corridoio 5 doc, una nuova protuberanza che cresce e si sviluppa nella pianura padana come il braccio di un mostro, un'idra inarrestabile, insaziabile divoratrice di terreni agricoli e di fertile campagna. Nell'ultimo convegno, quello di martedì 5 marzo a Castellucchio, questa volta è stato il Vice Presidente dell'Amministrazione Provinciale di Mantova, Camocardi, a lanciare l'autostrada come collegamento intermodale fra i porti di Cremona, Mantova e il porto di Chioggia. Siamo rimasti stupiti dall'apprendere questo nuovo modello di trasporto: un'autostrada che non solo affianca la ferrovia da Cremona a Mantova, ma che affianca la via d'acqua da Mantova a Chioggia. Si sa mai, in caso di secche nel Po e nei canali un'alternativa serve sempre pronta all'uso, per non interrompere il grande traffico…! Anche se tutto questo ci costa solo 1.600 miliardi di vecchie lire e, come è stato sottolineato in diversi interenti, a Chioggia non esista proprio nemmeno l'ombra di un porto destinato a grandi traffici est-ovest intermodali! Dimenticavo di segnalare che proprio sullo stesso percorso mediopadano già oggi è in funzione una linea ferroviaria che va da Asti a Monselice, Padova, Venezia e che può raggiungere Chioggia. Già oggi su quella ferrovia è possibile trasportare non meno di 80.000 tonnellate di merci al giorno. Ma allora a che serve l'autostrada Cremona-Mantova? Lo abbiamo capito dagli interventi degli amministratori, di tutti gli amministratori: l'autostrada serve a fare le tangenziali di città come Mantova e dei paesi oggi soffocati dal traffico di transito causato da un viabilità che è rimasta ferma ai vecchi tracciati, senza circonvallazioni. E allora, dato che la Società Centropadane che ha presentato il progetto della Cremona-Mantova e che oggi gestice la A 21 Brescia-Cremona-Piacenza, ha i fondi disponibili per le opere complementari, tutti hanno concorso alla lista della spesa: ce n'è per tutti, basta chiedere, basta dire sì al progetto e con una bacchetta magica sono risolti problemi fermi da vent'anni! Bel modo di programmare e di risolvere i problemi del territorio! Tanto valeva fare un accordo di programma con le società autostrade, la Centropadane e la Autobrennero, per reperire i finanziamenti e completare tutte le circonvallazioni necessarie fra le province di Cremona e Mantova (vedi La Gazzetta di Mantova del 5 marzo 2003): che bisogno c'è di costruire 72 km di autostrada, distruggendo il territorio e l'agricoltura, se il problema vero è questo? A tutto ciò va aggiunto il fatto che ai cittadini delle zone interessate non sono mai stati spiegati gli effetti del traffico prodotto dalle 2 autostrade (non dimentichiamoci che oltre alla Cremona-Mantova in zona c'è anche la Tirreno-Brennero da Parma-Fontevivo a Nogarole Rocca) che si vogliono realizzare con una potenzialità giornaliera di 100-120.000 veicoli-giorno (per un totale di 200-240.000 veicoli-giorno potenziali) sia per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico prodotto dalle emissione dei veicoli, sia per il rumore che per il dirompente impatto sull'ambiente. Abbiamo visto cittadini silenti ascoltare in buon ordine i loro amministratori senza che questi ultimi fornissero loro un solo dato sulla salute diffuso dagli organismi mondiali come l'Organizzazione Mondiale della Sanità, oppure i dati dell'ONU e quelli del protocollo di Kyoto e dell'ultima conferenza sull'ambiente, quella di Johannesburg. Tutti zitti su questo aspetto delicatissimo che riguarda salute e ambiente, tutti zitti e via di corsa verso il progresso, per tagliare per primi il nastro d'asfalto! Ma esistono alternative reali a tutto questo programma di asfalto e autostrade? Sì: la riqualificazione della viabilità statale e provinciale e il rilancio della ferrovia. Dal centro di Mantova si può raggiungere l'aeroporto di Montichiari in treno con la ferrovia Mantova-Piadena-Brescia, ovviamente con un raccordo utile anche ai cremonesi (a proposito, chissà se l'Assessore ai Trasporti della Provincia di Cremona sa dei progetti sull'aeroporto di Montichiari e se pensa di portarci i cremonesi in treno anzichè dall'autostrada A 21). Dal centro di Mantova si può raggiungere il centro di Milano in treno in un'ora. Come? Bastano pochi contenuti interventi, molto meno dei 1.600 miliardi di vecchie lire destinati all'autostrada Cremona-Mantova e alle sue opere complementari, per elevare la velocità di tracciato della ferrovia Cremona-Mantova dagli attuali 120-130 km/h a 160 km/h, quelli previsti dalle moderne ferrovie europee, e in 1 ora si possono coprire i 150 km da Mantova al centro di Milano già oggi, sull'unico binario che oggi esiste da Mantova a Cremona a Codogno. Difficile? No. Molto semplice: sarebbe sufficiente che l'Assessore ai Trasporti della Regione Lombardia disponesse l'attuazione del programma regionale di potenziamento delle linee ferroviarie così come i programmi regionali prevedono già dall'aprile 2001. Basterebbe una buona mobilitazione degli Enti Locali, proprio come stanno facendo oggi per l'autostrada. Ma oggi, chi lo prende più il vecchio treno? Solo a Bergamo l'Assessore provinciale ai Trasporti prosegue nella sua "cura del ferro" per una politica dei trasporti che tuteli qualità della vita e necessità di collegamenti frequenti con Milano e il resto d'Italia. Da noi i pendolari vengono lasciati soli, alle loro proteste, alle loro proposte senza risultati. La prossima volta chiederanno un'autostrada lungo la Paullese per chiudere i passaggi a livello e arrivare a Milano in orario. Chissà se sarà la volta buona, in attesa che si chiarisca meglio la politica regionale dei trasporti e della mobilità.


Soresina, 5 marzo 2003


Ezio Corradi
Presidente Circolo Politico Culturale "S. Pertini"


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