DIFFICOLTA'   NEL  RAPPORTO CON  IL  CIBO

 

 

Senza alcuna sorpresa all'apparenza -

come il suo gioco fosse abituale -                                               

taglia il gelo la testa a ogni fiore felice

nel suo occasionale dominio.

                   Emily Dickinson

 

 

NOTIZIE GENERALI

Fino a qualche decenni fa non si era praticamente sentito parlare dei disturbi alimentari che colpiscono principalmente i giovani ricchi e belli. E’ appunto un problema del genere che affligge le figlie delle famiglie benestanti, coFabio de Sanctis Honey Moon min.jpg (11807 byte)lte ed affermate in molti paesi sviluppati. Il sintomo principale è una grave denutrizione con perdite ponderali catastrofiche; non è raro sentir dire di queste ragazze:" Ha l’aspetto delle vittime nei campi di concentramento".

Non è del tutto corretto chiamare questo fenomeno nuovo dato che fu descritto oltre un secolo fa in Inghilterra ed in Francia e chiamato Anoressia mentale dal più celebre medico inglese dell’epoca, Sir William Gull.

Tuttavia da quindici o vent’anni a questa parte l’anoressia mentale si presenta con un’incidenza rapidamente crescente. Il problema inquietante è di capire perché questo problema colpisce ragazze giovani e sane, allevate in condizioni privilegiate o perfino di lusso. Nei maschi si riscontra di solito nella fase prepuberale, ma con frequenza molto minore. Raramente, o forse mai, è stata descritta nei paesi sottosviluppati.

E’ difficile definire che cosa causi l’anoressia o la bulimia. La loro natura sembra essere multideterminata, vale a dire che una serie di fattori socioculturali, individuali e familiari giocano un ruolo importante nel determinare l’insorgenza e la persistenza di questo disturbo.

Esaminiamoli insieme, in modo che sia più facile capire come le difficoltà non riguardino soltanto la condotta alimentare, ma anche il modo in cui si percepisce e ci si rapporta con il mondo.

 

ANORESSIA

L’anoressia può dunque essere vista come una lotta quotidiana tra un bisogno fisiologico Natura morta con giglio2.jpg (12776 byte)essenziale di nutrimento e un desiderio psicologico di magrezza estrema per affermare se stesse.

Di solito con una dieta dimagrante senza controllo medico, oppure con una iniziale perdita di fame legata a un evento doloroso. Anche se il corpo è al di sotto del proprio peso ideale, la ragazza lo percepisce sempre "troppo grasso". In questo atteggiamento la ragazza può essere influenzata da spot pubblicitari (dove, per essere accettati, bisogna avere un corpo esile, agile…), oppure dall’idea di volere un corpo sottile e asciutto come tante top model.

Inizialmente la ragazza non rispetta più  l’orario dei pasti, mangia poche cose a orari strani, spesso da sola, inoltre può anche imporsi un ritmo di vita frenetico (attività scolastiche, sportive, domestiche), pur di perdere sempre più peso. La malattia coinvolge, col passare del tempo, tutto l’ organismo: calo della temperatura e pressione della massa muscolare, pelle disidratata e tesa, fragilità ossea, amenorrea, alterazioni cardiache. Il disturbo diventa conclamato quando la ragazza perde piu’ del 25% del proprio peso corporeo.

 

BULIMIA

La bulimia, o con giorgio morandi Natura morta con la brioche min.jpg (12634 byte)un termine più tecnico la bulimia nervosa, è un disturbo alimentare caratterizzato da episodi di abbuffate seguiti da comportamenti compensatori,cioè che servono a neutralizzare l’effetto dell’abbuffata. Le abbuffate consistono tipicamente nel mangiare grandi quantità di cibo, spesso ad alto contenuto calorico. In genere questo viene fatto in segreto e può continuare per anni senza che gli altri se ne accorgano. Il comportamento compensatorio utilizzato più frequentemente è il vomito provocato, ma possono esservi anche abuso di lassativi e diuretici, digiuno e attività fisica eccessiva.

Lo scopo di questo comportamento è di "neutralizzare" l’abbuffata. E’ un tentativo di alleviare il senso di colpa provocato dall’eccesso alimentare e di minimizzare ogni aumento di peso che si potrebbe verificare di conseguenza. Il comportamento compensatorio probabilmente è più dannoso dell’abbuffata per due ragioni. In primo luogo, ha un maggior numero di pericoli fisici e medici. In secondo luogo, neutralizzando l’abbuffata, aumenta la probabilità che in futuro si verifichi di nuovo.

 

COSA POSSIAMO FARE PER ESSERE D’AIUTO AD UN’AMICA IN DIFFICOLTA’?

  1. Informarsi sul problema della bulimia e dell’anoressia.
  2. Dare più sostegno e incoraggiamento che si può senza essere invadenti. Quello che spesso viene offerto da amici e famigliari come sostegno, attenzione e preoccupazione purtroppo viene percepito come controllo.
  3. Essere quello che si è, cioè degli amici: queste persone hanno moltissimo bisogno del tipo di aiuto che solo un famigliare o un amico può dare, anche se faticano ad ammetterlo. Il loro comportamento in fondo è una disperata richiesta di affetto ed attenzione.
  4. Cercare di aumentare la pazienza e la comprensione nei suoi confronti, standogli accanto anche nei momenti in cui li sentiamo più distanti.

 

WB01624_.gif (281 byte) Torna alla home page