Nel suo quadro, l’autore non intendeva riferirsi al cambiamento di ruolo della donna nella società moderna, la sua era piuttosto una provocazione, la dissacrazione di un mito classico. Abbiamo inserito la riproduzione di questa opera un po’ per ironizzare sulla "nuova femminilità" del terzo millennio, ma anche in riferimento allo stesso spirito ribelle ed alla stessa insubordinazione verso i valori "classici" della società che caratterizza noi adolescenti.
E’ importante però canalizzare tale spirito critico verso obiettivi positivi, che aiutino a maturare; non ha senso distruggere se non si sa bene cosa si vuole costruire e spesso risulta più produttivo modificare piuttosto che demolire.
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