ASIAGO 2006 
 

 Amici carissimi,
 L'adunata di Asiago è stata diversa del solito, perchè il luogo aveva un significato particolarissimo. La storia di Asiago nella Prima Guerra la conosciamo più o meno tutti, ma vi assicuro che non è possibile, almeno per me, raccontare di quello che si può provare nel calpestare quei suoli e visitare quei luoghi.
La  salita all'Ortigara, nella neve, il raduno sulla piana, la Colonna mozza, il labaro nazionale, la compagnia del 7°, le lapidi commorative, i rimasugli di trincee e di filo spinato, l'immaginarsi tanti giovani che in quel fatidico giugno presero d'assalto le posizioni austriache e morirono....da una parte e dall'altra.
Le stesse sensazioni le provai sul Pasubio, l'anno scorso, anche se quei luoghi, grazie anche alla narrazione degli eventi del vecio che ci accompagnava, parevano più carichi ancora di memoria.
L'altro momento importante è stata la visita al Sacrario, giù in Asiago, con le sue sessantamila lapidi, i cannoni all'esterno, tra i quali i famosi Skoda 75/13, preda bellica, dei quali tanto ha parlato Bedeschi in "Centomila gavette di ghiaccio".
E me li immaginavo nella piana russa, schierati a difesa del Don, trascinati  a forza di braccia, riportati in patria.
E il vivere quei momenti assieme a voi, cari amici, vecchi amici, anche se il massimo della durezza che abbiamo provato è stato dormire in truna o sbalzare sullo sterco ghiacciato, me li rende ancora più importanti.
Il resto dell'adunata è stato "normale", peccato per il tempo e per le difficoltà logistiche di Asiago, anche se, grazie alla lungimiranza di Fabio O. e Volpato, io non ho trovato lungo nel rientro.
L'anno prossimo sarà Cuneo, e il duemilaotto Bassano o la Toscana (Firenze??)
Spero che ritorni presto un raduno in un luogo "carico" di significati alpini.

Matteo



Cari fratellini,
un grazie a tutti quelli che c'erano ad Asiago , sia del 113 che del
112 : grazie a Volpato che ci ha trovato una sistemazione...che ci ha
fatto ringiovanire di vent'anni! e grazie al serenissimo Ardito che ha
subito messo a disposizione le sue foto in rete.Grazie ai prodi che
sono andati in Ortigara in rappresentanza di tutti e col gagliardetto:
rilancio la proposta di una "nostra " ascensione sul Monte Sacro agli
Alpini in occasione di un mini raduno di Corso.
A presto!
Guido Rota



Carissimi ,
Matteo o Fabio vi illustreranno forse in modo più esteso la bellissima esperienza di Asiago, avendo partecipato con Trisci e Barbero alla messa sull'Ortigara del Sabato mattina,ma voglio ragguagliarvi in breve sulla mia esperienza.
Partito, PURTROPPO DA SOLO !!!, da Torino ho trovato il caro Caponati a Brescia, ci siamo così annoiati meno entrambi ed abbiamo iniziato la salita all'altopiano sulla strada consigliataci da Fabio come forse meno battuta dal traffico; vetture incrociate: TRE !!. 
Strada molto panoramica che si arrampica con 28 tornanti sulla parete carsica con 800 metri di dislivello, salendo dalla val sugana all'altipiano. Giunti a Gallio abbiamo subito incrociato l'elegante Rota, poi Comuzzi, Cinelli, Caporin e Pellizzaro. Insieme si è atteso il ritorno dall'Ortigara dei suddetti andati alla colonna mozza nella prima mattina.Ci siamo mossi per Asiago visitando l'ossario dei caduti.A fine visita telefonata "religiosa" di Fabio al Kapo , nella quale il primo , dando del tu al secondo, porgeva i saluti di tutto il 113°.
La cena è stata una bella esperienza di ospitalità ed allegria,insieme a Frison ed altri più "antichi",sotto la supervisone di Volpato ed il gruppo di Mason,. Quì siamo stati raggiunti da Maino e dal Ten. Sheridan Falconi.
Dopo un breve sonno, causa età e due russatori da primato, partenza alle 7,00 verso Asiago sotto una fitta pioggerellina. Cinque chilometri, fatti già la sera prima, con la strada invasa da pulman e auto su due corsie (un senso unico in direzione Asiago valido nei tre giorni dell'adunata), che procedevano più lenti delle innumerevoli persone che, come noi, avevano scelto i piedi come veicolo. Ci siamo ammassati in un bel bosco di larici(fradici e grondanti !!), per sfilare poi verso le tribune, peraltro deludentemente sguarnite (e chi se ne frega!).
Immediato è iniziato il rientro sulla stessa strada, direzione Gallio, dove nel frattempo il serpentone di pulman e auto si era arreso e tutti avevano spento i motori. Chi aveva modo si era messo in marcia a piedi e lasciato gli autisti a guardia dei mezzi!!. Leggerò sull'Alpino di come sia andata a finire. 
 
Finita la breve relazione voglio dire a chi mi legge su Yahoo come su @mail personale che, essendo il prossimo appuntamento a CUNEO, sarebbe bello incontrarci dove volete, ma non fra sei mesi, per una cena/pranzo/pizza ecc. ecc.che convolga i piemontesi. Se il carissimo Lucio mi legge dico subito che una sua opinione in merito alla possibilità di utilizzare la sua azienda come base logistica per il 113° sarebbe graditissima.
 
                                                                   Seconda!! Luigi Nasi          



posto randa del serenissimo
Trisci il tribanfo
Mitico Barbero la recluta ascolta in religioso silenzio...
L'Ortigara ci attende
non è rosso solo per la fatica...
....
L'istruzione
Volpato, la max di Mason
la lunga marcia
dalla trincea Austriaca
controluce
64° del settimo
la colonna mozza
il cippo austriaco
la piccola vedetta .... alpina
gruppo corone come il prezzemolo...