SANTALUCIA FRANCO, detto Benito; famoso pasticcere di Giavera del Montello, che lo stesso insisteva nel ricordare trovarsi in provincia di Treviso, fino a ricevere i "complimenti" dai signori Ufficiali Superiori. Trascorreva intere serate al calcetto dello spaccio, ma non era pe ricoloso, tranne il mattino alla sveglia, quando faceva conoscere a tutta al camerata il suo parere sulla religione.

SCOMAZZON VALENTINO detto Eolo (la spiegazione di questo appellativo è lasciata interamente alla fantasia e intuizione del lettore); di Bassano del Grappa ( VI). Il nostro ingrassò di ben 8 kg nei primi tre mesi di Corso, al punto che la Federbasket propose di cambiargli i compiti: da arbitro a pallone. Di lui restano memorabili le accuse reciproche con Cadamuro sulla sparizione di vario materiale, che poi ognuno ritrovava regolarmente nel proprio armadietto avendolo messo lui stesso.

TURELLO GIOVANNI, detto Speedy, per la velocità con cui riusciva a confezionare il cubo la mattina, al punto che pareva che la sveglia per lui suonasse mezz'or a più tardi. Di Talmassons (UD), della sua terra d'origine fece apprezzare alla camerata la "zuppetta" della gubana nello sliwowitch. Resteranno famosi (e di esempio ai posteri) "l'affetto" e "la stima" che il nostro nutriva verso una delle "vecchie", l'ex allievo (ora S. Ten) Tremaglia del (113-1) corso.

BARBERO RENZO, detto Pinky, da Torino; impiegato di banca, venne alla S.M.Alp. per mettere alla prova il proprio fisico, ma non sempre ebbe da questo delle grosse soddisfazioni. Girava spesso nei paraggi dell' armadietto tattico, ma il più delle volte non per rifornirlo. Dal karate, sua passione da civile, durante la S.M.Alp. passò allo yoga: infatti fu visto più volte dormire a testa in giù con la branda in posizione verticale.

GANDELLI IVO, detto "il muto"; milanese della. Periferia, cercò subito di accrescere la cultura della came rata con chilometriche lezioni a carattere letterario e filosofico, finchè si accorse (da solo?) che di quei discorsi non gliene fregava un ........ a nessuno. Generosamente mise la propria auto al servizio della camerata, con i risultati che gli elettrauto della Valle conoscono più che bene.

DIANI WALTER, detto lo yankee di Legnano, dove lasciò la squadra di football americano per la S.M.Alp. Portando ogni volta dalle licenze nuove foto di appetitose amichette, provocava nei compagni di camerata tur be psichiche con reazioni inconsulte. Fuciliere mancato, si rivalse su gli assaltatori sbalzando coi CNSR57, che sostituì in lui istanta= neamente l'antica passione per Vasco Rossi.

COZZANI ROBERTO, detto "l'infermo", appellativo derivantegli dalle caviglie eternamente gonfie. Usando ed abusando di questo motivo si presentò forse due volte in tutto il Corso alla reazione fisica mattutina. Noto somellier di La Spezia, diluiva qualsiasi spuntino con vini ed alcoolici delle più svariate gradazioni, dimostrando così, ripetutamente, come l'uomo non viva di solo pane.

CADAMURO EGIDIO, detto "l'elettrico"; approdato ad Aosta da Cima d'Olmo (Treviso) - Avvicinandosi a lui si avvertiva un forte campo magnetico che andava subito eluso o annien tato; in caso contrario si aveva una esplosione detooante c he sfociava discussioni nterminabili (vedi Scomazzon). Caratteristieca la sua posizione rivolta nella ammirabile attività di ricopiatura appunti: visto il tempo da lui impiegatovi, tutti 5 si sorpresero , a fine Corso della mancata realizzazione dela seconda Divina Commedia.

Camerata 10