GARBARINO ENRICO, classe 60 da Genova. Non c' stata mattina che non si alzasse troppo incazzato o senza qualche strano malanno. Soprannominato Lebbra per le vistose fasciature che quotidianamente amava applicarsi dappertutto. Capoamerata asfissiò gli amici per la pulitura delle pattine ecc. Pulitore assatanato:non si riusciva a far cadere una briciola che l'aveva già presa al volo. Molto simpatico e generoso nonostante la provenienza.

PICCO FRANCO, classe 61 da Cumianae non da Pinerolo. Per la sua provenienza dovette pagare per ricevere la stecca della Val di Susa, non si sa bene cosa abbia pagato ma si sa che sbraita ancora adesso. Gran donnaiolo (diceva lui!) fin dall'alba, o meglio dalla sveglia, la maggior parte dei suoi pensieri era rivolta al gentil sesso ed anche le le canzoncine che spesso canticchiava avevano sempre uno sfondo romantico. Gli auguriamo di cuore di svolgere il suo servizio da S. Ten. in un città piena di F....

NASI LUIGI, classe 59 da Rivoli, papà della camerata in perenne lotta con Vitali per il titolo di trisilvo. Dal giorno che venne infilato in D.E., il sorriso comparve sul suo volto per mai più tramontare. Difese quel posto di bosco a lui assegnato, come un cagna i suoi cuccioli. Unico fuciliere cercò spesso di far pesare questa sua condizione di superiorità, ma la ben nota durezza dei c/c alla fine lo costrinse a desistere e sottomettersi.

VITALI MIRCO da Sondrio classe 63, mortaista, così bene imboscato che gli amici della 11 pensarono che forse solo alla fine del corso, per 1a riconsegna dei materiali, sarebbero riusciti a conoscerlo. L'ingegno del suddetto è stato davvero grande arrivando persino a macchinare con giorni d'anticipo, per saltare una marci a o un servizio noioso. Noi della 11 per non invidiarlo ci consoliamo pensando che abbia trovato lungo nell'ordire trame e nello scaricare la tensione nervosa accumulata aspettando l'esito se farsi o meno 4 passi in montagna. Nonostante tutto ricorderemo sempre con affetto il piccolo grande Vitalazzo.

ROLENDI LUIGI, da Groppello, classe 62, 1° letto a destra, branda che è stata curata e vezzeggiata dal primo all' ultimo giorno del Corso; per distaccarlo al mattino gli amici della 11 sono sempre dovuti ricorrere alle maniere forti. Forse affetto da complesso di superiorità o forse effettivamente un Dio, le ragazze e la perfezione erano solo sue. Lui la scienza, la cp. l'ignoranza. Elemento estroverso e molto simpatico tenne spesso alto il morale della camerata con battute spiritose e pantagrueliche mangiate. Speriamo di poterlo frequentare anche dopo la naja.

MAZZONI ERMANNO classe 62, da Bagno (RE); buono e generoso come pochi, instancabile e potente nessuno come lui merita il titolo di vecchia roccia. Venne alla S.M.Alp. dopo 10 anni di Seminario, ma dopo poco che era tra noi decise di rinunciare alla sottana per correre dietro alle sottane. Ha sempre detto in faccia a tutti quello che pensava senza paura di essere punito. Di lui si può solo dire bene per cui è inutile parlarne. Arrivederci Mazzo a quando saremo di nuovo civili.

GIORGI MAURIZIO, classe 1961 da Torino tra tutti quello che nella Camerata 11 ha avuto più peso, faticosamente conservato, anzi aumentato nonostante le faticosissime marce e la durissima vita della S.M.Alp. Chiodo fisso del suddetto allievo l'essere destinato a Torino; per mesi ha sognato la caserma MonteGrappa e più volte durante gli spostamenti della Compagnia è stato visto contemplare i cartelli segnaletici con occhio languido. Auguriamo a Giorgi ogni bene e di riuscire a contemplare per nove mesi e mezzo la sua agognata Caserma.

Camerata 11