BONATO ILDEBRANDO: 1° letto a sx, fuc. di Padova. Dal carattere combattivo, come d'altronde vuole il suo nome, era un noto appassionato di vini, che riusciva a far uscire dal suo magico armadietto in occasione delle ricorrenze (tante) che la camerata 2 istituiva frequentemente. A lui il ringraziamento della camerata per aver svolto con dedizione ed onore (!!!) le funzioni di capocamerata.. Per assolvere al meglio tale compito non esitò a spegnersi le sigarette sulle mani pur di offrire una sempre impeccabile presentazione della forza. Buon conoscitore delle ricchezze artistiche, delle piazze,dei ristoranti e delle carrozzerie di Aosta.

BORGNA GIANPAOLO: 2° letto a sx, fuc. di Milano. Detto Gianpaolo dalle bande rosse per la sua aspirazione ad entrare nel corpo dei Carabinieri. Tipico esempio di AUC medio m..., porta MG per dcvere non per vocazione,fu famoso per la sua finissima capacit di alterare il sistema nervoso dei compagni. Migliorò negli ultimi tempi, riuscendo a raggiungere un comportamento accettabile rinunciando persino ad alietare al mattino i compagni, con la sua imitazione della tromba.

CAPONATI GIOVANNI: 3° letto a sx, fuc. di Brescia dal folto baffo e dalle spesse lenti. Riusci sempre a trovare un lato positivo nel carattere di ciascun collega, forse perchè il suo peggior giudizio era:"dopotutto non è un cattivo ragazzo!". Nei momenti più impensabili gli balenavano alla mente propositi di sbrandamento che mettevano in dubbio la sua figura di integerrimo personaggio. Restano famosi i nurnerosi tentativi di suicidio usando lo zaino come arma.

CAPORIN ROBERTO: 4° letto a sx, fuc. Mestrino, dallo sguardo un pò assente e dalla voce roca. La sua posizione più naturale era quella orizzontale. Era allergico allo zaino, ma riuscì comunque a passare con discreta disinvoltura da figlio maiale a vecchi a roccia. Fu 1' unico in camerata 2 a fregiarsi con pieno merito del distintivo di istruttore militare di sci. Era pericoloso solo di buon umore, quando sfogava la sua allegria con battute decisamente dementi.

CAVIGLIONE CARLO: 5° letto a sx, fuc. di Sesto S. Giovanni. Fisico alla Totò ,riuscì fin dai primi giorni a candidarsi alla carica di tritanfo per l'incapacità di trattenersi in certi momenti di relax. Non molti avrebbero scommesso su di lui, ma alla fine, aiutato soprattutto dalla Madonna da lui spesso invocata, sognando la moto e bevendo il VOV della famosa mamma, riuscì a spuntarla. Storiche le sue furiose reazioni allo sbrandamento.

CINELLI ALBERTO: 5° letto a dx, fuc. Fiero indigeno della Val Camonica, proveniente dal paese di Cedegolo, giunse alla S.M.Alp. con la sua flemma da montanaro. Non fu mai un "fulmine di guerra" anzi, durante un attacco si vendette al nemico per un'ora di caldo sacco a pelo, insomma era il solo, unico ed inconfondibile CINELLO.

COMUZZI PAOLO: 4° letto a dx, fuc., friulano di Codroipo. Classica faccia da alpino. Solitamente silenzioso, talvolta sconvolgeva i compagni assonnati con una loquacità esasperata. Metodico ed ordinato dimostrava una velocità incredibile nello svestirsi e farsi la branda.Di carattere generalmente tranquillo, arrabbiato si trasformava in una belva assetata di sangue. Ottimo compagno di tavola, verrà ricordato per la sua simpatia ed umanità.

CRESTANI MICHELE: 3° letto a dx fuc. di Bassano del Grappa, tribaffo indiscusso fu sicuramente il più studioso della 2° e forse dell'intera Compagnia, difficilmente si imboscava, anche perchè molto svantaggiato dalle dimensioni, rimarrà famoso come comandante di squadra, per le sue azioni più che tattiche che lo portavano sull'obbiettivo ad esercitazione conclusa. L'ordine non fu mai una delle sue virtù: al contrappello si ritrovava sempre con lo zaino in disordine e 1' armadietto aperto, ma inspiegabilmente era sempre il primo a coricarsi sotto una spessa coltre di capi di vestiario di vario genere.

CRUA GIORGIO: 2° letto a dx fuc. Noto play-boy torinese, riuscì anche alla S.M.Alp. a mettersi in evidenza per le sue avventure con valligiane di dubbia moralità. Il suo successo col gentil sesso era probabilmente dovuto a quel suo fare che sembrava copiato da un personaggio di un film francese degli anni '50: sigaretta pendente dalle 1abbra carnose, sguardo languido ed un sorriso appena abbozzato.Una brutta distorsione mise in dubbio la fine del corso, ma anche per lui l'avventura alla S.M.Alp. si concluse felicemente.

DAMONTI ANDREA: 1° letto a dx fuc. Noto rugbysta milanese. La sua giornata era caratterizata dai frequenti contrasti con l'altro milanese della camerata 2. Imperturbabile, l ' unica cosa che lo toccò veramente durante i 163 giorni alla S.M.Alp. fu il divieto di fumare nei locali della 2^ Compagnia. Seppur fuciliere poco convinto si oppose sempre strenuamente ai tentativi di annessione agli arresto.

Camerata 2