Certamente una delle camerate che vanta le migliori tradizioni della Scuola, da essa sono usciti (e specialmente da questo corso)i migliori comandanti.

Troviamo come "capocamerata un genovese ibrido (proveniente dai Lancieri), anziano (vantava il folle gi un mese di permanenza nell'E.I.), certo tal GNECCO ANDREA, uso a navigare per mari ignoti volle provare la propri a tempra anche sulle famose sponde del "mare" di Aosta (ma non solo su queste sponde, ma anche su quelle del lago di Varese, dove il nostro si recava a trovare la sua bella). Fisico asciutto fronte lucida e volitiva seppe subito farsi apprezzare per doti di generosità e disprezzo nei confronti delle punizioni. Ottenne di essere ammesso al servizio "SIP" per le chilometriche telefonate con la "donna". Ricevette, a dir suo, grandi inegnamenti dalla Scuola, oggi infatti è ricercato quale migliore cabarettista per intrattenimenti militari, cui partecipa molto volentieri imitando diversi personaggi nel suo spettacolo "Fantastico S.M.Alp."

Subito dopo troviamo il lungo PELIZZARO ALBERTO, famoso nell'arte del mascheramento e del camuffamento, arte che sfrutta alla perfezione nello schivare un suo notissimo nemico, certo "Lavorare". Certamente però è l'unico "fuciliere"' della cp., viene dalla malsana Mestre, ragazzo uso a sopportare fatiche ben peggiori di quelle della S.M.ALp., si lamentava spesso della facilità del Corso, lui e la sua "donna ragno" ne avevano passate di ben peggiori sulle nostre Dolomiti, dove il nostro si divertiva a passare le sue vacanze estive. Riuscì a fregiarsi, all'insaputa dei superiori di due alette di cui andava terribilmente orgoglioso.

Il "ginnico" SANTE PIERELLI, cittadino d'italia, piace molto alle donne per un vistoso triangolino verde che si è appioppato sulla divisa dopo una gitarella domenicale alla Thuille. Alla destinazione non ha mai pensato molto seriamente ben capendo di poter disporre di una caserma appositamente costruita per lui al Passo del Tonale dove finalmente potrà mettere in atto tutto ciò che ha imparato alla nostra Scuola (sci da fondo, discesa, slalom, ecc. ).

ROBERTO POLETTI, "el trentin" è veramente un massiccio alpino, dalle sue stupende montagne è sbarcato tra questi panettoni, come li chiama lui. Alpino sì, ma con lo spirito del carabbiniere, ottimo ragazzo, ama le cose semplici: vino, pane e luganeghe, belle donne, parlava spesso delle sorelle, ma mai nessuno di noi fu tanto fortunato da riuscire a vederne una, anche per questo che piace a tutti noi. Famoso anche un suo incontro in discoteca con una ragazza "senza gambe". E' un gran buon ragazzo, nelle nostre marce apparso spesse volte nelle vesti di Angelo Salvatore, quando si caricava dei "piccoli pesi" che alcuni dimenticavano per strada, trasportandoli con noncuranza e non mollando mai.

POZZANI GILBERTO, noto stilista ed architetto veronese. Ha cercato subito ignobilmente di vendere arredamenti completi (vedi Circolo Ufficiali, Bar Pigalle, ecc.). Si allena quasi quotidianamente con le sue matite colorate nell' uso delle quali è particolarmente bravo, ( è già ventilata l'ipotesi della formazione di un nuovo plotone: "matitieri" con il Nostro, comandante capo). Mente fecondissima è riuscito ad imporre anche lo stemmino al 113° Corso, vincitore di un concorso Nazionale per le F.A., è anche caporedattore e jolli del Numero Unico. Astemio di fede professa prima della sua venuta alla S.M.Alp., ora noto etilista. Riusciva comunque nel tempo libero ad essere un ottimo AUC.

EMILIO PREGNOLATO, "l'eterno" noto per la velocità di esecuzione di ogni ordine che gli viene impartito, scatta sfrecciando per i cortili lasciando scie luminose che lasciano come al solito sconvolti i suoi amici. Milanese 100%, anche lui trovò, all'inizio, la S.M.Alp. un luogo di educande dove gli AUC venivano abituati agli agi e alle mollezze del mondo esterno. Ora accanito sostenitore della vita militare sogna nei lunghi tempi di riposo ed ozio cieli popolati di stelle lucenti.

RABENSTEINER HELMUT, altoatesino purosangue, eterno brontolone mal digeriva le "poche" licenze che gli erano concesse (ne aveva più di tutti noi della 6), uso a sopravvivere fra alti picchi e a sopportare le più dure fatiche della vita di montagna, fu per questo assegnato ad una specializzazione tremenda, la D.E.; il poveretto sulle prime sembrò impazzire ma poi lentamente recuperato il suo sangue freddo, disse solamente "Obbedisco" ed ancora oggi lo sventurato si può incontrare sulle strade a bordo del suo ACL personale, con negli occhi la consapevolezza del suo grave compito ma contento di rendere onore con il suo sacrificio al 113° Corso. Comunque provato nel compito di " assatanato" seppe dimostrare a tutti quanto valeva.

RAIMONDI LUCIO proveniente da una regione decisamente più fredda della Val d'Aosta, si trovo a suo agio sin dai primi giorni di corso insieme ad un altro famigerato "boscaiolo" certo Longhi A.. Dottore eccelso cum maxima laude rivela tutto il suo genio nel componimento delle sudate opere (compitini e compitoni). Amante del Body Building curava eccezionalmente la sua persona con spaventose abbuffate a tutte le ore, poi lamentandosi di certi arrotondamenti. Velocissimo esecutore dei famoso cubo S.M.Alp. perdeva il suo tempo nei ritocchi dell'opera affinandosi nell'esecuzione giorno dopo giorno in maniera mirabile. Oltre all'approvigionamento un altro suo grande problema era "venere", ma per fortuna vegliava su di lui il Piccoletto della camerata che tutte le sere lo obbligava a seguirlo in un noto e malfamato locale di Aosta.

RICCI ROBERTO: detto "tre stelle". Rappresentante della schiera degli ammogliati indicato "a dito" fin dai primi giorni. Venne decorato sul campo perchè "caduto sul campo" con una medaglia e la pensione di invalidità. Si portò in giro per diversi giorni il segno di quella terribile avventura. Anche lui venne assegnato nonostante i suoi meriti speciali al famigerato reparto D.E. ed anche qui le solite scene di disperazione, pianti, lamenti, la moglie cercò di intercedere per lui, ma alla fine il suo spirito gueriero prese il sopravvento e reagì da vero eroe qual'era; finchè un giorno noi tutti lo vedemmo partire per l'oasi di Pollein armato solo del suo fischietto deciso a fare strage dei suoi nemici.

PREVIDI GLORIANO, il "piccolo" della 6, mantovano trapiantato dalle sue pianure a questi alti picchi, riuscì a riprendersi dallo shock alla svelta, divenendo l'animatore dei festini della 6. Famosi i suoi rientri dalle licenze, quando tutti potevamo degustare i prodotti di casa sua. Amante di tante belle cose tra cui la sua ragazza che insieme a foto di "ARMI", troneggia sulla scrivania del "Nostro" al N.U. Riuscì a conoscere alla svelta una grande quantità di locali tipici della Valle, dove si recava spesso in compagnia di Pozzani, Poletti e un certo Dani (per paragonare, come dicevano, i prodotti valligiani con i loro), riuscirono anche con facilità ad ottenere il "tesserino" per l'ingresso al Bar Pigalle dove inspiegabilmente avevano trasferito la sede della loro "agenzia".

Camerata 6