La camerata 7 è notoriamente una delle più gloriose di tutta la SMALP soprattutto la camerata 7 del piano superiore, la "SEVEN UP", che conta fra i suoi più illustri occupanti gli S.Ten fucilieri Ostani (che è qui con noi) e Nardi (mio nonno) figure impareggiabili di guerrieri e di capi. Noi del 113° che occupiamo indegnamente la Seven Up siamo consci del 'peso' di gloria che grava sulle nostre spalle, soprattutto il sottoscritto che capocamerata ne sente tutto il peso, passato, presente e futuro. I miei colleghi di camerata sono tutti ragazzi in gamba, con caratteri ben definiti e forgiati da mesi di vita militare. Passo ora, senza altri preamboli a tracciare un profilo di ognuno 'di loro.

All'estrema sinistra vicino allo spiffero della finestra alligna SCORDO SERGIO, torinese con poderose stimmate meridionali, ex "zingaro" on the road ed era portatore di MQ. Oltre ad aver inventato a suo uso e consumo uno stile di vita funzionale e ordinatissimo, molto formale è il primo e più pericoloso attentatore alle coronarie del povero capocamerata, egli è uso infatti presentarsi in maglietta, asciugamano sulle spalle e radio in mano quando il piantone ruggisce ormai da mezz' ora "Contrappello 2^ Compagnia". Con la sua andatura molleggiata da ex pugile è però un notevole e ginnico fuciliere; compie il suo dovere borbottando bestemmie di fuoco e caricando a testa bassa (testa peraltro molto potente e ne sanno qualcosa le piastrelle dei servizi).

SCARDOVI GABRIELE da Ancona, faccia da buongustaio mai pentito, risatina accattivante e cuore d'oro. Famose le sue diatribe con Scordo, bonarie anche se condite di appellativi non certo da oratorio, alla fine delle quali ognuno la pensava esattamente come,anzi più di prima. Difetto principale russa come una segheria canadese. Famosa la cabalistica frase che Edo Soardi pronunciò nel silenzio della notte, all'inizio di uno dei concerti di Gabriele: "Scardvi, zio caro!!".

CLAUDIO SAVANCO Dott.Avv. Milanese, sempre gentile e posato, notevole camminatore, vanta un passato di velista molto quotato: non si capisce coma mai dalle azzurre distese marine sia passato alle nude rocce e ai ghiaci eterni, ma in questa veste Claudio si trova senz'altro a suo agio, visto che si è assunto l'onere di fare il capocoro del 113°. Gli suggerisco solo di variare un po' il programma del succitato coro, ormai "Signor delle Cime" e "Monte Canino" le conosciamo tutti a memoria.

NICOLA SALVINI; torinese, fraterno, inseparabile amico di Savanco famoso per le sue risate a bocca spalancata, ordinato e meticoloso, anc h 'egli ha un piccolissimo difetto: quando raramente Scardovi non russa, ci pensa lui a far sobbalzare nel letto il sottoscritto che gli dorme a soli due metri.

FULVIO SERRA, vecchio Piemonte, barba da profeta e cranio da pensatore; ha modi da gentleman ed è noto componente del "brain trust" dei maghi dei servizi di compagnia, per questo spesso bersagliata dagli scongiuri e dalle preghiere di tutta la compagnia, egli sopporta tutto con quel suo sorriso filosofico da bonzo giapponese: una sola volta perse il lume della ragione, ed è famosa negli annali della 7, anche la sua frase misteriosa:"Zio fa, Scordo, ti faccio trovar lungo!!".

SOARDI EDOARDO, Veneto di Verona, eroe al merito dell'RV3 che traspor tò spesso senza fiatare (anche perchè l' aggeggio' malefico glielo impediva); uno dei più rappresentativi e simpatici guerrieri della S.M.Alp.; forgiatore di coloratissime e impareggiabili espressioni, convinto di non saper mai un tubo quando si avvicina lo spettro di accertamenti scritti e orali: imprecando e commiserandosi si butta a pesce nello studio, ottenendo notevoli risultati: famose la sua"falcata da pattine", le sue risate sataniche e le bottiglie di Recioto che dalle rare licenze portò agli assetati dell a 7 per alleviare i loro tormenti.

STAGGL ARMIN, alpenjager di Brunico, nuca prussiana, "baffo" volitivo (in tutti i sensi) e ottima pronuncia italiana: un soldato tutto d'un pezzo, tenace in addestramento e formalmente impeccabile, come da migliore tradizione austro-ungarica. Negli attimi di relax è un amico cortese e simpatico. Un lato insospettato del suo carattere, che supporrebbe quasi stimmate mediterranee, è quello che invece gli fa, gentilmente ma categoricamente, rifiutare di lavorare quando non ne ha voglia: con i suoi "per kortesia" di puro accento teutonico capace di far filare tutta la camerate facendo finta di dannarsi di lavoro.

Ed ecco TRISCIUOGLIO ANDREA di Torino (anche se quel cognome fa supporre origini levantine) ginnico assaltatore con trascorsi di pallavolista, è il più giovane (e il più coccolato) della camerata 7. Con quel suo faccino da giovane ghiro è comunque un ragazzo che si impegna moltissimo e soffre in silenzio sottoposto alla cura S.M.Alp. E' l'unica persona che io conosca capace di addormentarsi ovunque: il sonno in effetti il suo grande problema, ma Trisci ha raggiunto notevoli gradi di specializzazione: presentandosi impeccabile sull'attenti in SCBT e cubo fatto al contrappello, capace di essere già in pigiama e ronfante in branda quando ancora l'Ufficiale di servizio sta chiudendo la porta dopo la buonanotte. Spesso sobbalza nel sonno gridando ordini o mormorando frasi sconnesse come: "Attento,metti la sicura! Hai fatto il colpo di prova? Oddio, mi darà sette giorni!". Segno che la S.M.Alp. è sempre nei suoi pensieri, anche notturni.

MARIO ZENONI vicentino, aviere mancato ed ora baldo AUC, ottimista perenne, sempre stato convinto che il suo ginocchio leso da rugbista l'avrebbe portato all'ospedale militare, ma ha resistito fino ad ora e tutto fa supporre che resisterà fino alla fine. Sogna solo e sempre di rifugiarsi fra le braccia della morosa ed ogni volta che c'è qualche uscita convintissimo di farsi del male, i suoi lamenti non gli impediscono per di impegnarsi a fondo come si conviene ad un fuciliere vero. Sudando in addestramento volge spesso il suo garbo goldoniano in fioritissime imprecazioni molto venete, le stesse che usa in camerata quando attacca filippiche infuocate contro qualcuno di noi che ha pareri opposti ai suoi su qualche argomento. E' comunque un ottimo amico ed uno dei primi AUC con cui legai appena entrato alla S.M.A.L.P. Finirà in bellezza il corso senza altro convintissimo di potersi rompere il ginocchio marciando dalla palazzina AUC al piazzale alzabandiera, la sera del silenzio fuori ordinanza.

GUIDO ROTA BALDINI, fuciliere lombardo, di Saronno, dimostrava la sua passione per la montagna dando veramente "tutto" se stesso nelle varie marce. Famoso in tutta la Compagnia per il suo Taxi blu, anzi per la sua auto che sicuramente ha percorso alcune decine di migliaia di chilometri con al volante un po' tutta la seconda. Durante questi cinque mesi è riuscito a farsi aprezzare con quel suo vocione da basso verdiano sia per la sua simpatia che per la sua grande disponibilità nei confronti di tutti. Oltre che alla machina ed alla sua voce il suo ricordo è legato ad un feroce alzabandiera prima di una licenza, unica cosa di cui forse non ha troppo goduto durante la sua permanenza alla S.M.A.L.P.

Camerata 7