Già nel periodo di preparazione all'esercitazione di pattuglia il fervore degli allievi era grande.

Le indicazioni che pervenivano dalla D.E. lasciavano sui loro volti momenti di felicità e momenti di terrore. C'era chi si preparava scorte alimentari, chi studiava i vari pesi di zaini più o meno regolamentari, chi si recava nottetempo in chiesa per qualche Voto particolare (vedi MO ed RV3), chi si armava di atrezzature polari, insomma cera un' attività quasi frenetica.

I più sconvolti fecero testamento presso i propri comandanti di pg. offrendo loro le proprie scatolette di Simmenthal, (sponsor delle gare insieme alla Palmera), al navigatore il tubetto di latte condensato, ottenendo in cambio il trasporto della salma fino a valle.

Poi all'alba del D-2 ecco la 2^ Compagnia mettersi in marcia pronta ad affrontare l'ignoto, specialmente dopo una sferzata di giovinezza profusa dal proprio Capitano nel giro di due minuti.

Marce, accantonamenti, rifugi, pattuglie esploranti, i massimi esponenti delle varie pg. buttati a capofitto sulle cartine come eccelsi strateghi preparavano i piani degli assalti, mentre i meno felici della situazione, rinchiusi nel loro mutismo, ma suprattutto nei loro zaini, consumavano le mostruose razioni dei vari sponsor.

Le varie pattuglie explo furono protagoniste degli incontri più svariati, sia diurni che notturni: bambini che si recavano a scuola, signore che uscivano per fare la spesa, contadini al lavoro, qualche signore che si era attardato nel rientro a casa, cani randagi ed AR sospette.

I nostri con le facce nere, mimetizzatissimi, si muovevano zampettando sul terreno, sfruttando tutte le conoscenze di AIC sino ad allora immagazzinate, si conoscono episodi eroici di chi fermo sulla strada si faceva investire piuttosto che rivelare la propria presenza al nemico.

Poi vennero gli attacchi, i colpi, le castagnole si sprecarono, ci furono vinti e vincitori, persone "uccise" nella mattinata, di notte risorgevano per disturbare i sonni di chi presidiava i posti di accantonamento.

Infine il ritorno in caserma, dalla carraia a tutte le ore entravano "file informi" di AUC carichi sotto i loro "carichi", chi barcollando, chi vaneggiando, chi con il miraggio di vedere la propria branda nel bel mezzo del piazzale Montenero.

Ma poi come al solito alla Vecchia bastò una doccia ed i nostri guerrieri erano già pronti verso nuove avventure.

Le Pattuglie