Cari allievi del 113°Corso,

oggi, nella società, si sentono molte voci, che hanno la pretesa di proposte vitali da fare all'uomo.

Quelle che ieri erano battaglie di strateghi, diplomazie segrete o discussioni tra professori universitari, oggi sono argomenti di pubblico dominio. I valori che ieri erano riconosciuti da tutti, oggi sono messi in dubbio e guardati con sospetto.

Ognuno parla e le parole diventano manovre più che comunicazione, aggressione più che dialogo. In questo travagliato clima sociale del nostro tempo, in questo particolare vostro momento di distacco da mamma S.M.Alp., il mio saluto a voi tutti vuole essere una semplice parola di speranza, di ottimismo, di certezza.

Non lasciatevi sopraffare dai dubbi sistematici del nostro tempo!, anche se non dobbiamo imporre tutti i nostri modi di vedere alle nuove generazioni, ai più giovani, dobbiamo però farli entrare in una storia che non comincia con loro, e che è ricca di un'eredità che non deve andare perduta.

Sappiamo conservare in noi ed attorno a noi i valori etici che hanno dato solidità alle persone ed ai gruppi sociali di ieri: la verità, la fedeltà alla Parola data, il rispetto dell'altro, l' amore come servizio al prossimo, lo spirito di sacrificio, la coerenza con quello che siamo. La sapienza antica diceva: "diventa ciò che sei", anch'io ora rin-novo a tutti voi questo augurio: "diventate ciò che siete".

Siate gli eredi di una millenaria civiltà cristiana. Nel vostro servizio di domani da ufficiali tenete sempre presente queste parole: la nostra società nasce da duemila anni di cristianesimo. I valori cristiani non vanno oggi emarginati; vanno caso mai vissuti con più coerenza, con più autenticità e con maggiore purezza.

E' il mio augurio sincero per il vostro servizio di domani agli alpini che vi verranno affidati.

Con affetto

Il vostro Cappellano

Il Saluto del Cappellano

Cari amici del 113°,

Sono ormai finiti questi cinque mesi di corso. I 163 giorni che all'inizio sembravano un abisso insuperabile tra noi e l’accecante stelletta sono trascorsi uno ad uno insegnandoci cosa significa essere degli Allievi Ufficiali.

Sono ormai passati i tempi delle studiate notturne alla luce della pila, delle cadute regolamentari con un metro di neve, delle guardie nelle gelide notti, di spostamenti notturni in boschi sconosciuti ed avvicinamenti all'odiata sentinella con il passo del gattino.

Ci attendono ora dieci mesi da .S.Ten., in cui cercheremo di insegnare ciò che abbiamo finora imparato.

Ricordando con una punta di rammarico coloro che, partiti con noi non sono arrivati alla stelletta, saluto questo duro, freddo, meraviglioso 113° Corso, saluto tutti voi, amici, con cui ho passato questi lunghi, faticosi, ma sicuramente positivi cinque mesi.

Sono orgoglioso d'essere stato il vostro Capocorso.

Sicuro che il 113° sarà sempre presente nei nostri cuori, parte di noi:

AUGURI A TUTTI

Il vostro capocorso AUC Michele Crestani

 

Il Saluto del Capocorso