23 dicembre 1983, uno dei nostri primi traguardi raggiunto, siamo LA VECCHIA.

I nostri anziani già spaziano per altri mondi (a parte quelli popolati da stelle, sono partiti per la licenza di fine corso, ben 10 giorni).

Subito sui nostri cappelli alpini reduci dalla battaglia notturna, vengono "issate" le famose "penne da vecchia". Siamo I padroni assoluti della caserma, certo forse è un pò triste vedere il piazzale dell' alzabandiera vuoto, ma subito ci rallegriamo che presto a riempirlo con corse feroci troveremo i nostri figli.

Già, i figli, tante cose abbiamo ancora da imparare e già dobbiamo pensare che dovremo insegnare; in effetti il rapporto con i nostri figli è una prova per noi, una prova di che cosa abbiamo imparato e di come siamo capaci di riportare ad altri ciò che conosciamo, una prova perchè dobbiamo essere anche severi quel tanto che basta per farci rispettare.

Intanto i giorni per la Vecchia passano, ma danche per gli ignari figli, che sicuramente se la stanno spassando non sapendo ciò che li sta aspettando di li a pochi giorni.

E finalmente arrivò anche il fatidico giorno, il 17 gennaio, al rientro da una nostra usclta, durante i giorni più freddi dell'anno arrivarono i figli.

La caserma era piena di vita, di facce sconvolte, di capelli lunghi, di occhi lucidi, di figli m... che correvano sfrecciando per la Nostra caserma, eccoli erano loro che avrebbero allietato le nostre serate, che ci avrebbero fatto sorridere con le loro imbranature, con le loro guardie all' aquila, con i moduli T. L. ed improvvisamente, anche se la Vecchia chiaramente è sempre stata perfetta, al vedere quelle scene sembrava un po' rivedersi, quindi, figli, anche per voi il tempo presto passerà, le vostre Vecchie saliranno verso le stelle e la caserma vi sembrer vuota e sarete anche voi la vecchia.

VIVA LA VECCHIA!

Siamo la Vecchia