Operai,

Secondo stime ufficiali (dati Ispesl), sicuramente al ribasso, gli operai in Italia esposti all'amianto sono stati circa 2.030.000, ma finora solo 20.000 lavoratori sono stati riconosciuti dall'Inail ed hanno usufruito dei benefici previdenziali della legge 257/92. Basta solo questo dato a dimostrare che questa legge non č servita ad aiutare gli operai a rischio, ma a facilitare lo "smaltimento" degli esuberi nelle aziende che hanno lavorato con l'amianto.

Per noi operai, questa legge ha significato l'umiliazione di mesi e mesi di cause, conclusesi con sentenze contraddittorie e il pių delle volte a noi sfavorevoli. Siamo stati costretti, dopo aver manipolato, inconsapevoli del rischio, il minerale-killer, ad elemosinare curriculum ed attestati alle stesse aziende che hanno ucciso i nostri compagni e che hanno minato la nostra salute.

Non contenti, Confindustria, Inail, magistratura e parlamento stanno lavorando in silenzio per peggiorare ancora di pių la situazione. Il loro problema non č di tutelarci, ma di risparmiare sulle spese, cosė come prima era quello di guadagnare, distruggendo il nostro fisico. Dietro il paravento della riduzione a 7 anni del periodo limite di esposizione (limite per noi inaccettabile), vogliono ridurre la platea dei beneficiari della legge, rendere ancora pių difficile il riconoscimento giuridico della nostra esposizione e cancellare per molti di noi "diritti" pensionistici, che si credevano acquisiti dalla legge 257/92.

Operai, ribelliamoci a questa nostra condizione e rigettiamo ogni tentativo di peggiorarla ulteriormente!

Organizziamoci in un coordinamento nazionale per promuovere azioni di lotta!

E' con questo spirito che lanciamo la proposta di un'assemblea nazionale di tutti gli operai esposti all'amianto.

Napoli, 18/12/98

Un gruppo di operai della SOFER di Pozzuoli, dell'AVIS di Castellammare, dell'ex ITALSIDER di Bagnoli e dell'ANSALDO TRASPORTI di Napoli .

 

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