LETTERA APERTA AGLI OPERAI
ESPOSTI ALL'AMIANTO 

 

L’articolo 47 elimina gli abbuoni pensionistici per gli esposti all’amianto. Sono fregati sia quelli già riconosciuti, sia quelli che lo devono ancora essere. Si salvano solo i pensionati.

Tremonti dice che c’è la crisi e bisogna tagliare. La crisi, però, non colpisce tutti allo stesso modo. Chi faceva la bella vita continua a farla e meglio.

Ai ricchi borghesi si riducono le tasse e si regalano i condoni. Con le speculazioni sui prezzi in euro i commercianti non si sono mai arricchiti di più.

Agli operai rimangono invece le fregature. Gli altri si arricchiscono e a loro spetta lavorare di più, anche se il rischio di gravi malattie in fabbrica aumenta.

Ma bisogna dirlo: come operai non abbiamo capacità di reazione.

Ci tolgono anni di vita allungando la nostra permanenza nelle galere industriali e l’unica reazione che si registra è qualche passeggiata alle prefetture e qualche supplica ai politici, berlusconiani inclusi.

Ci affidiamo ancora ai vecchi arnesi della politica e del sindacato che hanno fatto carriera sulle nostre spalle, gli stessi che nell’XI commissione del senato hanno cercato di fregarci in ogni modo con varie proposte di legge (Tapparo, Battafarano, Brambilla, Fabbri).

Speriamo nell’eterna mediazione con i politici, fidando nel fatto che l’Italia è il paese dei compromessi.

Ma chi si salverà dall’articolo 47 in questo modo? I soli lavoratori in mobilità? Quelli in mobilità più i già riconosciuti?

E’ un gioco al massacro in cui la grande massa degli esposti non riconosciuti è già stata condannata e la maggioranza degli esposti già riconosciuti sta per fare la stessa fine.

Tutta la società vive di quello che producono gli operai, veri e propri schiavi moderni. Se si fermano gli operai si ferma tutto. E’ una grande forza. Se la mettiamo effettivamente in campo, allora sì che dovranno ridiscutere tutto! Questo non avverrà però se le iniziative di lotta si limitano a passeggiate e scioperi simbolici senza nessuna coordinazione tra le varie fabbriche. Non avverrà se a dirigerci e a rappresentarci saranno oggi gli stessi che fino a ieri si sono impegnati nel tentativo di ridurre i già miseri benefici che la 257 ha concesso agli operai esposti.

Bisogna coordinarsi tra operai e bloccare le fabbriche degli esposti.

Il “si salvi chi può” indebolisce tutti.

 

Coordinamento Operaio contro L'Amianto

  

fip. 22/10/2003    Per contatti: http://xoomer.virgilio.it/nqrbov/    e-mail coord.amianto@libero.it