AMIANTO:
RIPRENDE LA DISCUSSIONE PARLAMENTARE SUL TESTO TAPPARO
La proposta Tapparo aveva subito una battuta
d’arresto. Il parlamento insieme agli industriali, all’INPS, all’INAIL e al
sindacato aspettavano e speravano che la corte costituzionale, chiamata ad
esprimere il suo parere sulla vecchia 257, ne decretasse l’”incostituzionalità”
e la abrogasse. La corte costituzionale però non ha tolto le castagne dal fuoco
agli industriali e ora, suo malgrado, tocca al parlamento farlo.
“Improvvisamente” la discussione sul testo Tapparo si annuncia veloce.
Il Tapparo 3 è frutto di innumerevoli emendamenti
presentati da tutte le forze politiche, Rifondazione compresa. Ed è il testo
peggiore finora presentato.
Cosa stabilisce il nuovo testo?
1) I benefici pensionistici previsti finora per
chi è stato esposto all’amianto anche dopo il 1992 vengono di colpo cancellati.
Con il nuovo testo Tapparo il riconoscimento dell’esposizione vale “fino all’entrata in vigore della 257”, cioè fino al 13 aprile
1992. Gli operai della Sofer, per esempio, riconosciuti fino al 31/12/94,
perderebbero così 2 anni e 8 mesi di esposizione.
2) Le attività lavorative che hanno determinato
esposizione all’amianto vengono individuate con un decreto del Ministero del
Lavoro “sulla base dei caratteri merceologici
dei materiali contenenti amianto oggetto delle produzioni”. Quindi,
nell’astratta e ristretta casistica del governo, saranno riconosciuti solo
alcuni fra quelli che hanno manipolato direttamente l’amianto. Chi, invece,
sarà stato nello stesso reparto di lavorazione, ma con mansioni diverse, pur
avendo manipolato e/o respirato lo stesso il minerale, non sarà riconosciuto.
3) L’individuazione delle attività lavorative,
prevista dalla nuova legge, sarà alla base “per
l’eventuale individuazione delle responsabilità”. Cioè un operaio può
essere morto di mesotelioma, ma se la sua attività lavorativa non rientrava in
quelle stabilite dal ministero, il suo padrone non ha ufficialmente nessuna
colpa. In questo modo le cause per il “danno biologico” diventano impossibili.
4) Si riparla di “periodo lavorativo di
esposizione”. La 257 è stata modificata dalla 271/93 che ha stabilito
che “L’intero periodo lavorativo soggetto all’assicurazione obbligatoria
contro le malattie ... d’amianto ... è moltiplicato ai fini pensionistici per
il coefficiente 1,5”. In base a questa legge, alcuni operai della Breda di
Pistoia e della Sofer di Pozzuoli hanno vinto le cause sulla cosiddetta
“continuità”, vedendosi riconosciuti i benefici pensionistici per tutta la
durata della loro vita lavorativa, anche dopo il ’92. Con
il nuovo testo Tapparo non sarà più possibile! Non solo. Parlando di “periodo
lavorativo di esposizione”, si legittima la odiosa pratica di sommare le
effettive giornate di presenza in fabbrica per il calcolo degli anni di
esposizione!
Con questi presupposti non ha alcun senso abbassare
i limiti temporali dell’esposizione a otto anni per l’applicazione del
coefficiente 1,5. Con i limiti imposti dall’appartenenza ad una “attività”
lavorativa specifica, molti operai verranno comunque esclusi. Altra presa in
giro è rappresentata dal riconoscimento dei benefici pensionistici calcolati
con il coefficiente 1,2 per l’esposizione inferiore agli otto anni. Per
esempio, un operaio a cui verrà riconosciuta l’esposizione per otto anni avrà
diritto a un anno e quattro mesi di abbuono, UNA MISERIA, tenendo presente
che con otto anni di esposizione quello stesso operaio è a rischio di gravi
malattie!
Più il
parlamento discute della 257, più peggiorano le proposte per cambiarla.
Le versioni precedenti del testo Tapparo ponevano
come soglia minima di esposizione 7 anni, ora si è passati a 8. La stessa
cancellazione dei benefici pensionistici dopo il 13/4/1992 è una novità
dell’ultimo testo.
Tutto ciò ci fa capire che nessuna speranza si può
nutrire nei confronti dei parlamentari e dei partiti.
L’unica strada è quella
della lotta diretta degli operai.
Napoli, ftp. 12/06/2000 Per contatti: tel.
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