GLI OPERAI DELL’AVIS HANNO RAGIONE!

 

Il Parlamento e il sindacato, rispondendo ad una richiesta della confindustria, si stanno attivando a tutti i livelli per chiudere la questione dell’amianto in Italia. In Parlamento è in discussione il testo Tapparo che limita ulteriormente la 257, una legge che già poco ha dato agli operai. Il sindacato, in documenti ufficiali, appoggia apertamente questo tentativo antioperaio del Parlamento, sostenendo implicitamente che per l’amianto lo stato ha già speso troppo.

La situazione dell’AVIS dimostra invece che il problema dell’amianto in Italia non è per niente risolto. Che gli operai continuano a respirare questa micidiale sostanza. Che continuano ad ammalarsi.

La tragedia dell’amianto ha già fatto migliaia di morti, ma secondo la scienza medica il picco maggiore di mortalità si avrà nei prossimi dieci anni. Tutti pensano a ridurre le spese, nessuno pensa a quello che gli operai hanno subito e subiranno. Si continua a nascondere il problema, a risolverlo coprendo le responsabilità dei padroni, imbrogliando e ingannando gli operai.

All’AVIS la realtà è questa:

1) Se l’amianto c’è, e le indagini fatte dai vari organi devono dirlo chiaramente, l’azienda è andata contro la legge perché non ha messo in atto le misure adeguate per limitarne la presenza al solo reparto scoibentazione. Quindi l’azienda deve pagare per il mancato rispetto della legge. Deve pagare per l’ulteriore danno perpetrato nei confronti dei lavoratori. Deve, per obbligo, bonificare la fabbrica.

2) Agli operai deve essere applicata la continuità dell’esposizione all’amianto fino a quando una totale e reale bonifica dello stabilimento non sarà attuata. Quindi dovrà essere applicato ai fini pensionistici il coefficiente 1,5 fino ad oggi.

Agli operai deve essere assicurata la possibilità di un controllo medico sistematico in strutture sanitarie non asservite all’azienda e competenti sul problema dell’amianto. Devono essere gli operai a decidere dove devono fare i controlli sulla loro salute.

Questa è la situazione ed è molto chiara.

Invece si cerca in tutti i modi di renderla meno chiara. Tutti scaricano le proprie responsabilità. I politici promettono (è tempo di elezioni) di impegnarsi senza farlo. Gli operai sono costretti a perdere soldi per ottenere delle cose che anche con le attuali pessime leggi gli spettano per diritto. Le informazioni vengono nascoste. L’azienda si comporta come se la ragione fosse dalla sua parte, e invece ha torto!

Il coordinamento operaio contro l’amianto esprime la sua solidarietà agli operai dell’AVIS e la sua totale disponibilità ad aiutare e sostenere la loro lotta.

Casella di testo: Un gruppo di operai e di delegati della Sofer di Pozzuoli, dell’ex Italsider di Bagnoli, dell’Ansaldo Trasporti di Napoli, dell’Alenia e dell’Alfa-Lancia di Pomigliano, della Demag-Innse di Milano, della Voith, ex Riva Calzoni di Milano, della Marelli, ex Borletti di Corbetta (MI), della Siemens-Italtel di Cassina De' Pecchi (MI), della Fiat New Holland di Modena.

ftp. Napoli, 05/06/99