LA STORIA INFINITA DELLE BONIFICHE

 

La Sofer dimostra in modo esemplare come è stato e come viene affrontato il problema dell’amianto in Italia.

Le istituzioni, i responsabili aziendali e sindacali per la sicurezza, le ditte di bonifica, la stessa legge 626 sono una vera e propria barzelletta, ma non fanno ridere.

La Sofer è il caso più emblematico della tragedia dell’amianto in Italia. Decine e decine di morti ed ammalati, dirigenti aziendali condannati penalmente, diverse bonifiche ed indagini ambientali fatte. Con questi precedenti dovrebbe essere la fabbrica più pulita d’Italia. Invece, siamo nel 99 e c’è ancora l’amianto e gli operai sono ancora esposti al rischio che ne deriva.

Questo dimostra che:

1.     Le bonifiche vengono fatte male. L’amianto rimane e le bonifiche servono solo a salvaguardare l’azienda da eventuali responsabilità e a far guadagnare soldi alle ditte che le fanno. Anche dopo quest’ultima bonifica, come la precedente e come la passata indagine ambientale, si dirà che la fabbrica è completamente ripulita e non c’è più amianto, ma come si farà a credere ancora una volta a queste affermazioni? Quale pericolo, ad esempio, rappresenta per la salute degli operai il cattivo stato di conservazione del muro di confine con la Pirelli?

2.     Le indagini ambientali non sono affidabili perché: a) sono fatte a reparto chiuso e per campioni; b) misurano solo la quantità di fibre di amianto aereodisperse, trascurando completamente le particelle minuscole di amianto, che, a causa della loro lunghezza inferiore a 5 micron, non assumono la forma fisica di fibre, restando pur sempre pericolose per la salute; c) la soglia limite, “tollerata” per legge, di 100 fibre di amianto per litro d’aria, che, secondo le indagini ambientali, non sarebbe mai stata superata in fabbrica, non rappresenta affatto un limite di sicurezza, al di sotto del quale l’esposizione all’amianto risulta innocua. La verità è che l’unica sicurezza si ha con l’assenza totale di amianto nell’ambiente!

 

L’ultima bonifica è stata fatta nel ’96. Sono passati tre anni. Oggi la fabbrica è in crisi e si parla sempre di chiusura. L’Avis di Castellammare si è avviata verso la chiusura con la scusa dell’amianto. All’Avis, con un accordo sindacale, la maggioranza degli operai se ne è andata con una mano avanti e l’altra dietro.

SE QUALCUNO PENSA DI RIPETERE LA STESSA ESPERIENZA ALLA SOFER SI SBAGLIA!

La Sofer deve rimanere aperta, ma pulita.

A tutti gli operai deve essere riconosciuta la continuità dell’esposizione subita finora e non solo a quelli legati al padronato.

 

 

COORDINAMENTO OPERAIO CONTRO L’AMIANTO

 

Napoli, ftp. 06/09/1999